Del resto ero poeta, l’arte di Vincenzo Bonanni per illustrare la grandezza di Pierpaolo Pasolini e Alda Merini
L’Aquila. Si è conclusa ieri la personale d’arte di Vincenzo Bonanni, artista aquilano legato intellettualmente alla poesia di Pierpaolo Pasolini e Alda Merini. Ben sedici opere esposte negli spazi della libreria Colacchi, la mostra di Vincenzo Bonanni inserita nel programma della Perdonanza Celestiniana è stata fortemente voluta e dunque prorogata anche per il week end di sabato 3 e domenica 4 settembre nel programma Jazz per le terre del sisma, previsto nel capoluogo regionale.
Bonanni ha voluto rendere omaggio a due grandi voci della poesia del ‘900; in occasione del centenario della nascita di Pierpaolo Pasolini i numerosi visitatori hanno potuto ammirare tre grandi ritratti del poeta, Ai poveri il pane, Ai poeti la pace; La ballata delle madri; Ermetica ricerca del ricordo futuro. Presenti inoltre alcune opere della produzione intitolata Keep Moving – La liturgia del corpo dove il primo piano favorisce la rappresentazione dell’inconscio, dell’incomunicabilità che si svela attraverso l’osservazione del corpo.
Spazio anche per la grande poetessa Alda Merini: Vincenzo Bonanni celebra la donna/poeta come nelle due grandi tele che ricordano le sue lenzuola/sudario. Un riferimento intimo ed intenso alla vita tormentata della poetessa dei navigli, testimonianza di un lungo percorso affettivo ed intellettuale che lega Bonanni ai due grandi personaggi della cultura italiana del ‘900.
Ai microfoni di AZ Informa, Vincenzo Bonanni si sofferma sull’attualità del messaggio di Pierpaolo Pasolini e di Alda Merini e sul significato personale del termine coraggio che trova aderenza e necessità nella nostra società contemporanea.
Intervista di Giovanni Chilante – Az Informa
AZinforma – Prorogata la mostra di Vincenzo Bonanni “Del resto ero poeta”
L’Aquila. Lo Spazio Eventi – Libreria Colacchi, all’interno di Palazzo Cipolloni Cannella a L’Aquila, prolungherà la mostra d’arte Vincenzo Bonanni “Del resto ero poeta”, mostra personale dell’artista Vincenzo Bonanni che omaggia due grandi voci della poesia del ‘900: Pier Paolo Pasolini ed Alda Merini.
Nei quadri di Bonanni, quel del resto ero poeta, che dà il titolo alla mostra, pare sussurrato dall’inconfondibile voce sottile del poeta e da quella rauca e impastata di fumo della Merini. Voci e poesie accompagneranno i visitatori nel percorso espositivo.
Sedici opere per onorare i due poeti italiani in una mostra che avrebbe dovuto chiudere i battenti il 28 agosto scorso ma che, dato il successo, procederà fino al 4 settembre. In quella data, all’interno della rassegna Il jazz italiano per le terre del sisma che si svolgerà a L’Aquila dal 3 al 4 settembre 2022, lo spazio della Libreria Colacchi accoglierà nei locali della mostra la performance “I’m three”.
L’edizione 2022 del festival jazz, infatti, vede l’omaggio della due giorni aquilana a Pier Paolo Pasolini e Charles Mingus, dei quali si celebrano i cento anni dalla nascita.
La performance degli artisti Zago – Emili – Abate, che vede Anna Zago come voce narrante e Rossano Emili al sax baritono e clarinetti, avrà inizio alle ore 16:00 e chiuderà la settimana di proroga della mostra.
La contestualizzazione dell’evento nella nuova realtà della Libreria Colacchi, offrirà ai visitatori una suggestiva mescolanza tra arte, musica e poesia.
Il Centro – Prorogata la mostra delle opere di Bonanni
L’AQUILA. Lo spazio eventi libreria Colacchi all’interno di Palazzo Cipolloni Cannella prolunga la mostra d’arte di Vincenzo Bonanni “Del resto ero poeta”, mostra personale dell’artista che omaggia due voci della poesia del ’900: Pier Paolo Pasolini e Alda Merini. In esposizione ci sono sedici opere che onorano i due poeti italiani. La mostra avrebbe dovuto chiudere i battenti domenica scorsa ma, dato il successo, procederà fino a domenica 4.
Nello stesso giorno, nell’ambito della rassegna “Il jazz italiano per le terre del sisma” che si svolge all’Aquila tra il 3 e il 4 settembre, lo spazio della libreria Colacchi accoglie nei locali della mostra anche la performance “I’m three”.
L’edizione 2022 del festival jazz omaggia Pier Paolo Pasolini e Charles Mingus, dei quali si celebrano i cento anni dalla nascita. La performance degli artisti Zago, Emili e Abate, che vede Anna Zago come voce narrante e Rossano Emili al sax baritono e clarinetti, ha inizio alle 16.
L’Aquila Blog – Prorogata fino al 4 settembre la mostra di Bonanni
di Michela Santoro | 29 Agosto 2022 @ 06:00 | CULTURA
L’AQUILA. Sedici opere per rendere omaggio a Pierpaolo Pasolini e Alda Merini esposte nello spazio eventi della Libreria Colacchi per una mostra che avrebbe dovuto chiudere i battenti ieri ma che, dato il successo, procederà sino al 4 settembre.
Un percorso espositivo che non è solo visione ma anche ascolto, accompagnato da frasi e poesie recitate dall’inconfondibile voce sottile di Pasolini e da quella rauca e impastata di fumo della Merini.
Un’atmosfera intima e particolarmente intensa accompagna il visitatore attraverso le opere, testimoni di una profonda ricerca che l’autore, Vincenzo Bonanni, ha portato avanti negli anni.
E se Pasolini è una passione giovanile, scaturita dal cinema, Bonanni incontra la Merini solo da adulto. I due, tornano spesso nei lavori dell’artista anche quando il suo pensiero è orientato altrove.
“Prima di iniziare questi lavori – racconta l’autore delle opere, Vincenzo Bonanni – ho voluto conoscere. Ho avuto la fortuna di andare a visitare i luoghi della Merini a Milano; oltre la casa Merini sui Navigli ho visitato anche l’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, dove fu internata e le cui stanze sono rimaste praticamente intatte.
Con Pasolini, invece, ho sentito proprio l’esigenza di visitare i posti che lui visitò prima di scrivere Il Vangelo secondo Matteo; un lungo viaggio tra Israele, Palestina e Giordania.
La cosa che più mi ha colpito è che ho trovato dei luoghi che sembrano estrapolati dai sopralluoghi Pasoliniani, come ad esempio sul lago Tiberiade o a Gerusalemme o anche Nazaret.
Lui ha saputo cogliere nei suoi fotogrammi qualcosa che è rimasto intatto in tutti questi anni e che lo rende incredibilmente attuale”.
” Da più di dieci anni – prosegue l’artista – pur trovandomi a lavorare su argomenti diversi, magari in una sola porzione di progetto, c’è sempre qualcosa dei due”.
L’Aquila Blog quotidiano online – Intervista di Michela Santoro
Terre marsicane – L’Aquila Concerto Fabri Fibra/ mostre d’arte e fotografiche/eventi culturali
[...] In tutta la città nel contempo sono state allestite varie mostre d’arte e fotografiche, con lo svolgimento anche di vari eventi culturali. Da ieri in prossimità dell’Auditorium del Parco è presente una mostra fotografica contemporanea organizzata da Elide Compagnolo. Fino a lunedì invece a Piazza Palazzo è stata allestita un’altra mostra fotografica interattiva “L’Amleto di Gassman. Il mattatore compie 100 anni”, in occasione del centenario della nascita di Vittorio Gassman, a cura dell’Istituto cinematografico La Lanterna Magica. Palazzo Cipollini Cannella invece è stato scelto come location per l’esposizione “Del resto ero poeta”, mostra dell’artista Vincenzo Bonanni, in omaggio ad Alda Merini e Pier Paolo Pasolini. Fino al 24 settembre invece a F’art, situato in via Francesco di Paola, gli artisti Caterina Ciuffetelli, Donatella Giagnacovo e Silvia Giani, con l’aiuto di Angela Ciano, hanno allestito la mostra d’arte contemporanea “Segni, trame, sogni”. E domani arriva Papa Francesco.
IL CENTRO – Perdonanza>> Gli eventi collaterali / di Fabio Iuliano
Il Centro.it – di Fabio Iuliano
Il rapper Fabri Fibra trascina la piazza per 2 ore di concerto, dal palco non delude e fa cantare il pubblico da tutto esaurito Continuano le mostre artistiche e fotografiche attive in centro
di Fabio Iuliano 27 agosto 2022
L’AQUILA. «Mi cercherò tra le nostre giornate estive, tra i discorsi della gente che non mi vuole, in una promozione di fine stagione», canta Fabri Fibra guardando le “Stelle” dal palco di piazza Duomo. A trascinarlo sul palco il ritornello di “Il Cielo in una stanza”, ma la voce rassicurante di Gino Paoli che, qualche anno fa aveva calcato proprio lo stesso palco nella prima maratona jazz, dura solo qualche istante. Poi di nuovo la voce del rapper Fabri Fibra, al secolo Fabrizio Tarducci, tra qualche eccesso verbale, ma che ha il merito, nel bene e nel male, di aver dato una precisa identità a questo genere, tanto da riuscire a fare delle sue canzoni e della sua arte un punto fermo nella scena nazionale. La carriera ultradecennale di Fabri Fibra gli permette, oggi, di avere a disposizione un ampio numero di canzoni per strutturare una scaletta appassionante e vivace, capace di far cantare il pubblico – che ha esaurito i biglietti – per due ore consecutive.
Anche nei pezzi del nuovo album “Caos”, il pubblico ha dimostrato di apprezzare l’evoluzione del cantante, recentemente passato all’etichetta Sony Music dalla Universal Music. Un lavoro importante per Fabri Fibra, anche grazie alle collaborazioni, come quelle con Rose Villain, Francesca Michielin, Neffa, Marracash, Salmo, Lazza, Madame, oltre allo stesso Paoli. Ad aprire il concerto, i giovanissimi rapper J. (Jacopo Fiore), Qarlo (Carlo Palermo), sul palco con il produttore Sum M.
SETTIMANA DEL GELATO
Poco più avanti, sempre sulla piazza, in occasione della Perdonanza Celestiniana è stata inaugurato “la settimana del gelato aquilano”. Sette giorni di degustazioni con ingredienti alla base dei gusti ispirati alla tradizione enogastronomica locale, anche grazie alla collaborazione con aziende locali. Previsto un gelato dedicato al Papa.
LE MOSTRE
A Piazza Palazzo, fino al 29 agosto, è allestita la mostra fotografica ed interattiva “L’Amleto di Gassman. Il mattatore compie 100 anni” in ricordo del centenario della nascita di Vittorio Gassman, grande protagonista della cultura italiana del Novecento, a cura dell’Istituto cinematografico La Lanterna Magica.
Fino a domani, lo Spazio Eventi – Libreria Colacchi, all’interno di Palazzo Cipolloni Cannella, ospita l’esposizione “Del resto ero poeta”, mostra personale dell’artista Vincenzo Bonanni, che omaggia due grandi voci della poesia del ‘900: Pier Paolo Pasolini e Alda Merini. Una selezione di opere note, unite ad altre della produzione più recente, a suggellare il lungo percorso artistico che lega Bonanni all’intellettuale friulano e alla poetessa dei Navigli.
In occasione del centenario della nascita di Pasolini sono presenti in mostra tre grandi ritratti del poeta e opere estratte dalle produzioni “Keep Moving – La liturgia del corpo e Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito”, in cui il colore e la materia sembrano proiettare sequenze immobili de Il Vangelo Secondo Matteo.
Da oggi fino a mercoledì, nell’Auditorium del Parco, è in programma una mostra fotografica di arte contemporanea, a cura di Elide Campagnolo.
Fino al 24 settembre, da F’art in via Francesco di Paola, è prevista la mostra d’arte contemporanea “Segni, trame, sogni” degli artisti Caterina Ciuffetelli, Donatella Giagnacovo e Silvia Giani, a cura di Angela Ciano.
Perdonanza Celestiniana – Programma 2022
DAL 21 AL 28 AGOSTO
Mostra d’arte “DEL RESTO ERO POETA”, PERSONALE DI VINCENZO BONANNI
Spazio eventi, Libreria Colacchi
Mostra personale tributo a Pier Paolo Pasolini e Alda Merini. Saranno esposte sedici opere nate dopo viaggi attraverso i luoghi che furono territorio di avanscoperta dell’intellettuale e dimora della poetessa: da Gerusalemme alla Palestina dei “sopralluoghi pasoliniani”, dai Navigli all’ex Ospedale Psichiatrico ilanese Paolo Pini, un’esplorazione volta alla comprensione profonda, filosofica, letteraria. Il percorso espositivo sarà accompagnato da frasi e poesie recitate dall’inconfondibile voce sottile del poeta e da quella rauca e impastata di fumo della Merini, a guidare i visitatori attraverso le opere. La mostra sarà inaugurata il 21 agosto e sarà visitabile fino al 28 agosto.
Assergi racconta – A Palazzo Cipolloni Cannella, espone Vincenzo Bonanni “Del resto ero poeta”
Dal prossimo 21 agosto a L’Aquila lo Spazio Eventi – Libreria Colacchi, all’interno di Palazzo Cipolloni Cannella, espone Vincenzo Bonanni “Del resto ero poeta”, mostra personale dell’artista Vincenzo Bonanni che omaggia due grandi voci della poesia del ‘900: Pier Paolo Pasolini ed Alda Merini.
Una selezione di opere note, unite ad altre della produzione più recente, a suggellare il lungo percorso artistico che lega Bonanni all’intellettuale friulano e alla poetessa dei Navigli.
In occasione del centenario della nascita di Pasolini saranno presenti in mostra tre grandi ritratti del poeta ed opere estratte dalle produzioni Keep Moving – La liturgia del corpo e Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito in cui il colore e la materia sembrano proiettare sequenze immobili de Il Vangelo Secondo Matteo, scandite dalle parole di Alda Merini, a traghettare lo spettatore nel mondo onirico e al contempo carnale della poetessa. Nelle imponenti opere di Bonanni, quel del resto ero poeta, che dà il titolo alla mostra, pare sussurrato dall’inconfondibile voce sottile del poeta e da quella rauca e impastata di fumo della Merini. Voci e poesie accompagneranno i visitatori nel percorso espositivo.
La mostra personale è inserita nel programma della 728° Perdonanza Celestiniana e sarà contestualizzata nella nuova realtà Spazio Eventi della Libreria Colacchi, il contenitore giusto per ospitare un’arte, quella di Bonanni, che tanta linfa trae proprio dalla poesia, dalla letteratura, dai libri.
L'Artista
Vincenzo Bonanni artista poliedrico, elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali. Nel 2018, la mostra antologica Vincenzo Bonanni 2008/2018 ripercorre le tappe salienti della sua carriera attraverso 250 opere esposte in tre differenti percorsi espositivi e sui tre livelli di Palazzo Pica Alfieri dell’Aquila.
ANSA – Perdonanza: da Bonanni omaggio artistico a Merini e Pasolini
(ANSA) - L'AQUILA, 11 AGO - Un omaggio attraverso l'arte contemporanea a due grandi voci della poesia del Novecento: Pier Paolo Pasolini ed Alda Merini.
Questa la proposta artistica dell'aquilano Vincenzo Bonanni che, nei giorni di Perdonanza, espone all'interno di palazzo Cipolloni Cannella, nel cuore del centro storico, su corso Vittorio Emanuele II a due passi da piazza Duomo.
Una mostra dal titolo "Del resto ero poeta", in programma dal 21 al 28 agosto, che propone una selezione di opere note, unite ad altre della produzione più recente, a suggellare il lungo percorso artistico che lega Bonanni all'intellettuale friulano e alla poetessa dei Navigli.
In occasione del centenario della nascita di Pasolini saranno presenti in mostra tre grandi ritratti del poeta ed opere estratte dalle produzioni "Keep Moving - La liturgia del corpo e Anamnesi - La pietra, la carne, lo spirito" in cui il colore e la materia sembrano proiettare sequenze immobili del "Vangelo Secondo Matteo", scandite dalle parole di Alda Merini, a traghettare lo spettatore nel mondo onirico e al contempo carnale della poetessa.
Nelle opere di Bonanni, quel "del resto ero poeta", che dà il titolo alla mostra, pare sussurrato dall'inconfondibile voce sottile del poeta e da quella rauca e impastata di fumo della Merini. Voci e poesie accompagneranno i visitatori nel percorso espositivo.
La mostra personale è inserita nel programma della 728/a Perdonanza Celestiniana e sarà contestualizzata nella nuova realtà Spazio Eventi della libreria Colacchi. (ANSA).
AbruzzoWeb -PERDONANZA: DA BONANNI OMAGGIO ARTISTICO A PASOLINI E ALDA MERINI
City Pescara News – PERDONANZA: DA BONANNI OMAGGIO ARTISTICO A PASOLINI E ALDA MERINI
Virgilio.it – Perdonanza: da Bonanni omaggio artistico a Merini e Pasolini
Tiscali Cultura – Perdonanza: da Bonanni omaggio artistico a Merini e Pasolini
Abruzzo Live – Perdonanza: da Bonanni omaggio artistico a Merini e Pasolini
Associazione abruzzese di Roma – PERDONANZA: DA BONANNI OMAGGIO ARTISTICO A PASOLINI E ALDA MERINI
News Italy 24 – Artistic tribute to Merini and Pasolini
(ANSA) – L’AQUILA, 11 AUG – A tribute through contemporary art to two great voices of twentieth century poetry: Pier Paolo Pasolini and Alda Merini. This is the artistic proposal of Vincenzo Bonanni from L’Aquila who, in the days of Perdonanza, exhibits in Palazzo Cipolloni Cannella, in the heart of the historic center, on Corso Vittorio Emanuele II, a stone’s throw from Piazza Duomo.
An exhibition entitled “After all, I was a poet”, scheduled from 21 to 28 August, which offers a selection of well-known works, combined with others of the most recent production, to seal the long artistic path that binds Bonanni to the Friulian intellectual and to poetess of the Navigli.
On the occasion of the centenary of Pasolini’s birth there will be three large portraits of the poet and works extracted from the productions “Keep Moving – The liturgy of the body and Anamnesis – The stone, the flesh, the spirit” in which color and matter seem project motionless sequences of the “Gospel According to Matthew”, marked by the words of Alda Merini, to ferry the viewer into the dreamlike and at the same time carnal world of the poet.
In Bonanni’s works, that “after all, I was a poet”, which gives the exhibition its title, seems to be whispered by the unmistakable thin voice of the poet and by the hoarse, smoky voice of Merini. Voices and poems will accompany visitors on the exhibition path.
The solo exhibition is part of the 728 / a Perdonanza Celestiniana program and will be contextualized in the new Spazio Eventi of the Colacchi bookshop. (HANDLE).
Radio L’Aquila1 Arte: a L’Aquila Mostra personale “Del resto ero poeta” di Vincenzo bonanni
L'AQUILA - Dal prossimo 21 agosto a L’Aquila lo Spazio Eventi – Libreria Colacchi, all’interno di Palazzo Cipolloni Cannella, espone Vincenzo Bonanni “Del resto ero poeta”, mostra personale dell’artista Vincenzo Bonanni che omaggia due grandi voci della poesia del ‘900: Pier Paolo Pasolini ed Alda Merini.
Una selezione di opere note, unite ad altre della produzione più recente, a suggellare il lungo percorso artistico che lega Bonanni all’intellettuale friulano e alla poetessa dei Navigli.
In occasione del centenario della nascita di Pasolini saranno presenti in mostra tre grandi ritratti del poeta ed opere estratte dalle produzioni Keep Moving – La liturgia del corpo e Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito in cui il colore e la materia sembrano proiettare sequenze immobili de Il Vangelo Secondo Matteo, scandite dalle parole di Alda Merini, a traghettare lo spettatore nel mondo onirico e al contempo carnale della poetessa. Nelle imponenti opere di Bonanni, quel del resto ero poeta, che dà il titolo alla mostra, pare sussurrato dall’inconfondibile voce sottile del poeta e da quella rauca e impastata di fumo della Merini. Voci e poesie accompagneranno i visitatori nel percorso espositivo.
In occasione del centenario della nascita di Pasolini saranno presenti in mostra tre grandi ritratti del poeta ed opere estratte dalle produzioni Keep Moving – La liturgia del corpo e Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito in cui il colore e la materia sembrano proiettare sequenze immobili de Il Vangelo Secondo Matteo, scandite dalle parole di Alda Merini, a traghettare lo spettatore nel mondo onirico e al contempo carnale della poetessa. Nelle imponenti opere di Bonanni, quel del resto ero poeta, che dà il titolo alla mostra, pare sussurrato dall’inconfondibile voce sottile del poeta e da quella rauca e impastata di fumo della Merini. Voci e poesie accompagneranno i visitatori nel percorso espositivo.
La mostra personale è inserita nel programma della 728° Perdonanza Celestiniana e sarà contestualizzata nella nuova realtà Spazio Eventi della Libreria Colacchi, il contenitore giusto per ospitare un’arte, quella di Bonanni, che tanta linfa trae proprio dalla poesia, dalla letteratura, dai libri.
Artribune – Vincenzo Bonanni – Del resto ero poeta
MOSTRA PERSONALE DELL’ARTISTA VINCENZO BONANNI CHE OMAGGIA DUE GRANDI VOCI DELLA POESIA DEL ‘900: PIER PAOLO PASOLINI ED ALDA MERINI. [...]
Tg2 STORIE di Maria Concetta Mattei – Intervista Vincenzo Bonanni
Tg2 Storie di Maria Concetta Mattei - Servizio di Daniela Bisogni sulla mostra antologica "Vincenzo Bonanni 2008/2018" a Palazzo Pica Alfieri dell'Aquila dal 29 settembre al 4 novembre 2018, con le interviste alla Soprintendente ai Beni Culturali dell'Aquila Alessandra Vittorini e all'artista Vincenzo Bonanni. Per vedere il servizio cliccare su "collegamento esterno" in basso (www.tg2.rai.it).
Intervista – ”L’ARTE E’ UN’ESIGENZA CHE VA SEMPRE ASSECONDATA”, I 10 ANNI DI CARRIERA DELL’AQUILANO VINCENZO BONANNI
Abruzzoweb - di Loredana Lombardo
L'AQUILA - "L'arte è un qualcosa che ho sempre sentito dentro, fin da bambino ho sempre perepito un animo molto umanistico. Ho iniziato a leggere presto e a disegnare ancora prima. Non credo molto nell’ispirazione intesa come qualcosa di trascendentale, credo che l’artista abbia un’esigenza che è sempre bene assecondare… soprattutto per se stessi".
A parlare è Vincenzo Bonanni, eclettico e poliedrico artista aquilano, che quest'anno ha festeggiato i suoi primi 10 anni di carriera, con la mostra "Antologie" nella sua città, in un luogo chiave, Palazzo Pica Alfieri, inaugurata in concomitanza con la riapertura al pubblico della storica dimora, dopo i lavori di ristrutturazione per i danni causati dal sisma del 2009.
AbruzzoWeb lo ha intervistato per fare con lui un bilancio di questi due lustri, che lo hanno visto al centro del panorama artistico nazionale ed internazionale, con le sue opere colorate, "profonde" e cariche di significati.
Dopo la maturità classica si è trasferito a Roma dove ha conseguito la laurea in Sociologia, "un percorso di studi che rifarei - spiega - che mi ha arricchito e che mi ha dato le basi per continuare ad appronfondire per conto mio".
Le opere in mostra all'Aquila in questi giorni, raccontano proprio questi anni di una fortunata carriera, che lo ha portato ad esporre sia in Italia che all’estero, a Londra, Venezia, Firenze, Roma.
Nelle sue opere utilizza varie forme artistiche, che vano dal collage alla pittura, passando per la fotografia, con delle ispirazioni prese da Andy Warhol.
La prima personale, "Rebel Rebel", coincide con la sua prima mostra in assoluto, risale al 2008, "prima di allora - ricorda - avevo rifiutato molte proposte soprattutto di partecipare a mostre collettive. Ho sempre detto no perché non avevo ancora deciso di fare della mia arte anche un lavoro".
Poi, dopo la laurea, ha deciso di prendersi un lungo periodo per viaggiare e dipingere full time.
Da quell'esperienza nasce "Rebel rebel", "ho scelto io di realizzarla e questo l’ha resa magnifica - spiega - non riesco a fare ciò che mi viene imposto, a volte neanche ciò che mi viene consigliato…Sono fatto così da sempre e dubito che riuscirò a cambiare sotto questo aspetto".
L’anno dopo partecipò con alcune opere a una mostra a Roma, per celebrare il centenario del movimento futurista. Dopo il terremoto del 2009 ha sostenuto vari progetti a favore della sua città.
È di quel periodo infatti, successivo al sisma, una mostra dal titolo molto simbolico, "Solitudini/Loneliness", considerata, "una full immersion nella solitudine umana come condizione propria dell’essere artista".
Altri progetti di quel periodo invece svanirono, "sepolti insieme alle macerie del 6 aprile e al dolore conseguente. Altri nacquero proprio da lì, come alcune performances che portai a Londra, Dresda e Roma ma soprattutto con la nascita di 'Kyrie Eleison', presentato al palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, a soli sei mesi dal terremoto".
L'anno dopo, nel 2010, una grande soddisfazione, l'inserimento della sua arte nel docufilm di Mario Monicelli, "Vicino al Colosseo c’è Monti", suo ultimo lavoro, pochi mesi prima del suicidio del regista, presentato poi fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia.
"È stato tutto molto casuale, il maestro girava per il rione Monti di Roma per il suo documentario, cercava ispirazione proprio in quel quartiere molto pittoresco. Io avevo attiva un'esposizione in via del Boschetto e lui volle riprendere alcuni miei quadri che finirono nel suo ultimo lavoro".
Nel 2012, "Solitudini/Loneliness" è arrivata anche all'Aquila, all’interno del calendario della 718esima Perdonanza Celestiniana aquilana, ha portato all'Aquila.
Negli anni a venire è stato molto presente in Abruzzo, all’interno di poli museali come il Museo d’Arte Contemporanea "Vittoria Colonna" di Pescara e il Mumi - Museo Michetti di Chieti e ancora nelle città di Firenze e Venezia dove, in concomitanza con la 55esima Biennale Internazionale d’Arte, è stato invitato ad esporre con artisti di tutto il mondo, nelle sontuose stanze cinquecentesche della Ca’ Zanardi sul Canal Grande.
Nel 2017, periodo dedicato al mondo virtuale, ha presentato la mostra intitolata "WARHOLism This is not by me", una "virtual exhibition", fatta di quadri, collages, disegni, foto e polaroid, quattro sezioni per una produzione di più di 130 opere.
Un progetto definito dalla critica quasi "alieno", con il brano introduttivo di David Bowie "Space Oddity", e il volto riprodotto dello stesso Bonanni.
E com'è adesso festeggiare nella propria città con questa mostra a palazzo Pica Alfieri, simbolo della rinascita, di un altro tassello che torna al suo posto, restituito al suo antico splendore?
"È emozionante essere qui, per me significa molto, e questa dimora ha per me un significato importante. Sono cresciuto tra le sale al piano terra della libreria Colacchi. E poi è strano, perchè prima della proposta di Marco Del Beato (progettista dell'impresa che ha eseguito i lavori nel palazzo), di presentare un’antologica per i miei primi dieci anni di carriera, non avevo riflettuto su quanti anni fossero realmente passati".
Una carriera che non si ferma ovviamente, ma che è sempre in movimento, con progetti e programmi in continuo divenire, utilizzando l'arte come arma per il rilancio della sua città, come "veicolo di cultura di cui abbiamo bisogno tutti, aquilani e non!".
Entro ottobre presenterà a Roma il catalogo della mostra "Vincenzo Bonanni 2008/2018", edito da Gangemi e ci sono in programma altre due esposizione, "ma non posso anticipare nulla, sarà una vera sopresa!", conclude.
Faronotizie – L’AQUILA: VINCENZO BONANNI, UN PATRIMONIO DELLA CITTÀ
Articolo di Emanuela Medoro
L’AQUILA: VINCENZO BONANNI, UN PATRIMONIO DELLA CITTÀ
01 novembre 2018
Abruzzo Live – Grande successo all’Aquila per la Mostra antologica dedicata al pittore e artista Vincenzo Bonanni
L’Aquila. Sono in molti a considerarlo tra gli eventi di più grande successo ospitati dalla città dell’Aquila. La Mostra Antologica dedicata al pittore ed artista Vincenzo Bonanni, inaugurata il 29 settembre nel capoluogo abruzzese che sta tornando alla vita dopo il sisma del 2009, sta registrando numeri record di affluenza a cominciare dai circa 800 visitatori del giorno di apertura.
Le opere in Mostra ripercorrono le tappe salienti della carriera di Bonanni attraverso i progetti che in dieci anni lo hanno portato ad esporre in importanti città come Londra, Venezia, Roma, Innsbruck , Firenze e Bologna. Quadri che si osservano ascoltandone i suoni, i rumori, gli accordi, le parole ora sussurrate ora urlate a squarciagola. Un decennio d’arte e pittura di Bonanni, dalle origini con Rebel rebele StramBò, ai successivi progetti di WARHOLism e Keep Moving-La liturgia del corpo, passando per le tappe cruciali della sua ricerca con Kyrie Eleison,Solitudini/Loneliness e Anamnesi-La pietra, la carne, lo spirito. Uno sguardo che scorre rapido sul mondo e rapidamente lo mette a fuoco in opere compiute, analitiche, mai distratte.
Più di 250 opere di Bonanni che danno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri, il gioiello barocco che per l’occasione viene aperto al pubblico dopo il lungo e difficile restauro seguito al sisma del 2009. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si sviluppa in tre differenti percorsi espositivi e su tre livelli.
La mostra Vincenzo Bonanni 2008/2018 e la cerimonia di riapertura di Palazzo Pica Alfieri sono state realizzate con il sostegno del gruppo Aldo Del Beato & C., che ha realizzato anche il restauro dell’edificio, in accordo con il Comune dell’Aquila, Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila, Consiglio Regionale, Teatro Stabile d’Abruzzo e Soprintendenza ai Beni Culturali. Il catalogo monografico della mostra, con introduzioni di Patty Pravo, Stefania Pezzopane e Annalisa De Simone, è edito dalla casa editrice Gangemi.
Radio L’Aquila 1 – Mostra Antologica di Vincenzo Bonanni 2018
L’AQUILA - Sono in molti a considerarlo tra gli eventi di più grande successo ospitati dalla città dell’Aquila. La Mostra Antologica dedicata al pittore ed artista Vincenzo Bonanni, inaugurata il 29 settembre nel capoluogo abruzzese che sta tornando alla vita dopo il sisma del 2009, sta registrando numeri record di affluenza a cominciare dai circa 800 visitatori del giorno di apertura.
Le opere in Mostra ripercorrono le tappe salienti della carriera di Bonanni attraverso i progetti che in dieci anni lo hanno portato ad esporre in importanti città come Londra, Venezia, Roma, Innsbruck , Firenze e Bologna. Quadri che si osservano ascoltandone i suoni, i rumori, gli accordi, le parole ora sussurrate ora urlate a squarciagola. Un decennio d’arte e pittura di Bonanni, dalle origini con Rebel rebele StramBò, ai successivi progetti di WARHOLism e Keep Moving-La liturgia del corpo, passando per le tappe cruciali della sua ricerca con Kyrie Eleison,Solitudini/Loneliness e Anamnesi-La pietra, la carne, lo spirito. Uno sguardo che scorre rapido sul mondo e rapidamente lo mette a fuoco in opere compiute, analitiche, mai distratte.
Più di 250 opere di Bonanni che danno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri, il gioiello barocco che per l’occasione viene aperto al pubblico dopo il lungo e difficile restauro seguito al sisma del 2009. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si sviluppa in tre differenti percorsi espositivi e su tre livelli.
La mostra Vincenzo Bonanni 2008/2018 e la cerimonia di riapertura di Palazzo Pica Alfieri sono state realizzate con il sostegno del gruppo Aldo Del Beato & C., che ha realizzato anche il restauro dell’edificio, in accordo con il Comune dell’Aquila, Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila, Consiglio Regionale, Teatro Stabile d’Abruzzo e Soprintendenza ai Beni Culturali. Il catalogo monografico della mostra, con introduzioni di Patty Pravo, Stefania Pezzopane e Annalisa De Simone, è edito dalla casa editrice Gangemi.
CENTRALMENTE Quotidiano – L’Aquila, Vincenzo Bonanni: fino al 4 novembre la mostra antologica del celebre pittore abruzzese
La grande Mostra antologica del pittore Vincenzo Bonanni è un importante omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato artista abruzzese allestita proprio in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri, tra i più alti esempi di barocco aquilano.
Dopo sei anni di assenza, Bonanni torna a L’Aquila con l’imponente Mostra antologica che ripercorre le tappe salienti della sua carriera con un percorso espositivo che va da Rebel rebel a StramBò, da Kyrie Eleison a Solitudini/Loneliness, passando per Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito e WARHOLism. In Mostra sarà possibile osservare anche l’ultimo progetto dell’artista aquilano dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: una rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri fino al 4 novembre 2018 e ne inaugureranno la riapertura e la riconsegna alla città. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi differenti e guiderà il visitatore nelle più suggestive aree del Palazzo.
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all’estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Consiglio Regionale d’Abruzzo – Intervista
Matteo De Santis Videomaker – Vincenzo Bonanni (Antologica 2008 – 2018)
PALAZZO PICA ALFIERI, ANTOLOGICA DI VINCENZO BONANNI
L’Aquila, 29 Settembre 2018, Vernissage della mostra Antologica di Vincenzo Bonanni per l’inaugurazione di Palazzo Pica Alfieri. Dieci anni di carriera dell’artista per festeggiare la riapertura di un palazzo storico aquilano riconsegnato nove anni dopo il terremoto del 2009. Il palazzo, stupendamente ristrutturato, ospita oltre 250 opere dell’artista visibili fino al 4 novembre 2018.
Questo video racconta la giornata di inaugurazione, unita ad un’approfondimento sulla carriera di Vincenzo Bonanni e sulle opere da lui presentate nella mostra.
IL VIDEO
Nel video ho deciso di raccontare l’artista Vincenzo Bonanni, le sue opere e la bellezza del luogo in cui erano ospitate per questa mostra antologica. Quindi le riprese sono state suddivise in tre sezioni differenti.
Un’intervista a Vincenzo Bonanni nei luoghi della mostra e per la precisione nelle tre sezioni principali: Anamnesi, Keep Moving e Warholism. Nell’intervista, l’artista spiega il percorso della mostra, mentre approfondisce alcuni elementi chiave della sua carriera.
Le riprese alla mostra allestita ed alle stanze del palazzo ancora vuoto ed in attesa di visitatori. La bellezza dei quadri e degli ambienti risalta nel silenzio del luogo che ancora non ha ricevuto visite.
Le riprese al Vernissage del 29 Settembre, con il palazzo che velocemente si riempie di gente e di rumori. Le stanze fino a poco prima vuote e prive di vita sono ora piene di persone.
Queste tre sezioni, nel montaggio, sono state poi intrecciate tra loro per fornire un quadro ampio e variegato della mostra e del mondo di Vincenzo Bonnani nelle sue sfaccettature. Anche l’alternarsi di ritmi diversi, calmi e pacati per le riprese nel palazzo vuoto e più agitati e movimentati per quelle del giorno del Vernissage, contribuiscono a descrivere l’artista.
Corriere Peligno – L’Aquila: Palazzo Pica Alfieri – Mostra Vincenzo Bonanni
L’Aquila, 12 ottobre– Fino a domenica 4 novembre a L’Aquila sarà possibile abbinare due interessanti occasioni culturali in una. Infatti si potrà visitare la mostra del pittore Vincenzo Bonanni e contemporaneamente Palazzo Pica Alfieri.
L’occasione è offerta da una grande mostra antologica del pittore aquilano, un omaggio ai primi dieci anni di attività dell’artista che viene allestita proprio in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri, tra i più alti esempi di barocco aquilano, che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Vincenzo Bonanni, dopo anni di assenza, torna a L’Aquila con questa imponente mostra antologica che ripercorre le tappe salienti della sua carriera con un percorso espositivo che va da Rebel rebel (ribelle ribelle) con cui esordì a Roma nel 2008, a Kyrie Eleison a Solitudini/Loneliness passando per Anamnesi – La pietra, La carne, Lo Spirito e Warholism. In mostra sarà possibile osservare anche l’ultimo progetto dell’artista aquilano “Keep Moving – La liturgia del corpo”: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano quasi una volontà di “continuare a muoversi”. Una sezione della mostra “Metamorfosi di una diva” è dedicata alla cantante Patti Pravo. L’iter artistico di Vincenzo Bonanni è legato alla cantante veneziana che nel 2004 fu la prima a scoprirne il talento e a spronarne la creatività con varie collaborazioni che continuano fino ad oggi come StramBò (“strano” ma anche dalla fusione dei cognomi Strabelli e Bonanni).
Laureato in sociologia a Roma, dopo avere frequentato a L’Aquila il liceo classico, Vincenzo Bonanni viene definito un artista poliedrico. La pittura è la sua forma di espressione ma utilizza anche altre varie forme artistiche spaziando dall’installazione alla composizione scritta, dalla fotografia al collage con delle ispirazioni alla Andy Warhol, (pittore, scultore e regista considerato il rappresentante più tipico della pop art americana). Proprio affidandosi al linguaggio universale di Andy Warhol Bonanni trova l’ispirazione per veicolare il proprio messaggio artistico profondo sociale e contemporaneo: la terra dei fuochi, gli sbarchi a Lampedusa, i volti di Alda Merini, Gino Strada, Roberto Saviano, testimonials di una italianità generosa e coraggiosa.
La prima mostra di Bonanni risalee da allora il suo percorso è stato sempre in ascesa nelle principali città italiane e all’estero con la partecipazione ad aste e fiere internazionali da Venezia a Firenze, Roma, Innsbruck e Londra.
Oggi sono esposte più di 250 opere che danno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri in una “Antologica” che racconta gli ultimi 10 anni (2008/2018) della sua fortunata carriera. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si sviluppa su tre percorsi espositivi differenti che guidano il visitatore tra le più suggestive aree e le sale interne del Palazzo Pica Alfieri, un edificio collocato su tre piani risalente al XV secolo e che domina con la sua facciata tutta la piazza sottostante che comprende anche Palazzo Regina Margherita,Palazzetto dei Nobili, Palazzo Camponeschi e la Chiesa dei Gesuiti.
Nelle sue stanze finemente arredate e con affreschi preziosi hanno soggiornato le regine Giovanna I di Aragona nel 1493 e Margherita d’Austria.
Ritenuto dai critici d’arte un vero gioiello unico in tutto l’Abruzzo e, insieme all’adiacente Palazzo Quinzi, uno dei primi esempi di barocco aquilano con una galleria doppia e un salone di rappresentanza lungo ben 18 metri , alto 11 e largo 8, dove venivano eseguiti balli e celebrate sontuose feste. Uno scrigno di arte e di storia in cui il barocco con i suoi stucchi, le sue dorature in foglia d’oro, i suoi damaschi, coesiste con porzioni più antiche.
Il palazzo è stato di proprietà prima della Famiglia Lalle Camponeschi, poi del Colonna e dei Barberini. Nel 1685 venne acquistato da Ludovico Alfieri per 1700 ducati. Nel 1785, grazie al matrimonio tra Eusebia Alfieri e Giannantonio Pica, erede di una importante famiglia aquilana originaria di Forconia (l’attuale Fossa), da “Alfieri” il nome diventa “Pica Alfieri”. I Pica Alfieri sono iscritti dal 1922 nel libro d’oro della nobiltà italiana. Alla famiglia è legato il deputato della destra storica Giuseppe Pica che nel 1863 creò la prima legge contro il brigantaggio, conosciuta appunto come legge Pica. Il Palazzo fu danneggiato dal terremoto del 1703 e la famiglia Pica Alfieri fece effettuare dei lavori di ristrutturazione. Gli eredi ed i loro discendenti lo hanno abitato fino al terremoto del 2009.
Il terremoto del 2009 ha distrutto in parte la struttura e anche parte dell’impianto decorativo e artistico riportato alla luce dopo un certosino lavoro di restauro conservativo, accurato e complesso, durato oltre tre anni, in cui l’esigenza di preservare le parti originali ha comportato uno studio attento e minuzioso utilizzando anche tecnologie sperimentali ma sempre compatibili e reversibili.
L’architetto Antonio Di Stefano (Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e Cratere) nel sottolineare la complessità del restauro lo definisce come una sfida importante, un percorso coraggioso e mai arbitrario, in cui si è indagato sulla materia e sulle tecniche antiche per integrare le porzioni inesorabilmente perse. Le sale del piano nobile e di tutti gli spazi di rappresentanza hanno mantenuto le finiture e i colori originali. Una esperienza unica che ha impegnato tutti gli addetti, nessuno escluso, in uno sforzo comune per riconsegnare alla città un prezioso gioiello di arte, di cultura, di architettura e di storia.(h. 14,30)
di Maria Teresa Liberatore
Geos News – L’Aquila:Palazzo Pica Alfieri – Mostra Vincenzo Bonanni
Abruzzo News – L’Aquila, la mostra antologica di Vincenzo Bonanni
A Palazzo Pica Alfieri fino al 4 novembre 2018 il percorso espositivo che ripercorre le tappe salienti della carriera del celebrato artista abruzzese
L’AQUILA – Dal 29 settembre scorso , in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri, espone Vincenzo Bonanni ,tornato all’Aquila con la grande Mostra antologica che ripercorre le tappe salienti della sua carriera.
Riaperto al pubblico con una affollata e partecipata cerimonia Palazzo Pica Alfieri, restaurato dopo i gravi danni riportati per il terremoto del 2009. Restituito alla sua originale dignità, questo palazzo caratterizza una piazza del centro storico della città. La storia di questo palazzo, dalle lontane origini medievali ad oggi, è riportata in fondo al catalogo della mostra.
Purtroppo privo di arredi il palazzo, ma non vuoto del tutto. Meglio, per ora arricchito nelle sue solide mura dall’esposizione al pubblico di 250 quadri, un’antologia dell’opera dello straordinario artista aquilano Vincenzo Bonanni, un artista che opera a tempo pieno.
La mostra antologica si svolge in capitoli, o percorsi collocati nei tre piani del palazzo. Il primo percorso è situato al piano nobile, con la produzione più recente dell’artista: Anamnesi, percorsi di conoscenza nello scorrere del tempo, Kyrie Eleison, per la città distrutta dal sisma, Solitudini/Loneliness, Keep moving, uno studio del corpo in movimento. Al primo piano è collocata una produzione già esposta al pubblico online, i Warholisms, in cui utilizza il linguaggio efficacissimo di Andy Warhol per mostrare aspetti salienti di scottanti problematiche italiane. Al piano terra la prima produzione, Rebel Rebel, una personalissima interpretazione in immagini della cultura americana della West Coast introdotta in Italia da Fernanda Pivano, per la prima volta in mostra a Roma dieci anni fa, e Strambó, lavori dedicati a Patty Pravo, più collage e disegni.
Indispensabili per la comprensione dei contenuti i testi scritti all’inizio di ogni capitolo dell’antologia. Sebbene il linguaggio usato sia spesso complesso, questi testi offrono al pubblico una efficace chiave di lettura e comprensione di ciò che si sta vedendo. Da leggere con attenzione.
Arduo descrivere il linguaggio pittorico di Vincenzo Bonanni, vano ed inutile cercare di penetrare il segreto della sua creatività visionaria. Laureatosi in Sociologia a Roma, non ha mai frequentato scuole d’arte. Si è creato un linguaggio personalissimo fatto di un registro astratto e uno figurativo con cui crea immagini apparentemente frammentate che trovano la loro unità nel colore e nelle linee. Le immagini di V. Bonanni sono in genere costruite con tecnica mista su compensato, ed anche su tela, cartone, legno, carta. Bellissima la installazione luminosa per New Orleans. Emerge la figura umana da un caos ordinatissimo nei particolari e nelle forme, colpiscono l’attenzione i colori sparsi a pennellate ora delicate e sottili, ora larghe e spesse, ora lasciati scorrere ed anche sgocciolare in apparente libertà. Non solo colori, anche materiali solidi come carta, stracci e chissà che altro concorrono a costruire l’universo colto e ispirato di questo artista aquilano.
In un capitolo dell’antologia, Keep Moving, quello della sua produzione più recente riguardante la figura umana in movimento, le immagini sono in bianco e nero. Si nota qualche sottile pennellata di rosso nei movimenti delle dita di una mano. Particolarmente significativo l’urlo di un uomo afferrato in gola da una mano. Tutte queste immagini emergono da un fondo nero. Da un fondo bianco, invece, emergono file di persone che, partendo da lati opposti, scorrono a confluire verso un centro, punta di un triangolo che sembra avanzare verso chi guarda come un fiume, un’onda che viene da lontano, inarrestabile. “La Mattanza”.
Da notare, infine, le citazioni letterarie, significative parti integranti delle immagini. Elencati in fondo al catalogo, riporto i nomi degli autori citati con maggiore frequenza: P.P. Pasolini, Andy Warhol, Alda Merini, Rainer Maria Rilke, Arthur Rimbaud, Oriana Fallaci, Charles Bukowski, Cesare Pavese.
Lascio ai critici professionisti il compito di collocare l’opera di Vincenzo Bonanni nel vasto panorama dell’arte contemporanea italiana e oltre. Ma da aquilana penso ad un’altra collocazione, quella concreta delle opere non ancora appartenenti a collezioni private. Spesso di grandi dimensioni, richiedono ampi spazi e tanta luce. Dove, a L’Aquila? Prima che volino verso gallerie, collezioni o musei lontani, sarebbe il caso che qualche aquilano pensi dove collocarle, conservarle e tutelarle per arricchire della loro grande bellezza la città che sta rinascendo.
In Abruzzo – Vincenzo Bonanni, un patrimonio della città dell’Aquila
“Riaperto al pubblico con una affollata e partecipata cerimonia tenuta il 29 settembre 2018 palazzo Pica Alfieri, restaurato dopo i gravi danni riportati per il terremoto del 2009. Restituito alla sua originale dignità, questo palazzo caratterizza una piazza del centro storico della città. La storia di questo palazzo, dalle lontane origini medievali ad oggi, è riportata in fondo al catalogo della mostra.
Purtroppo privo di arredi il palazzo, ma non vuoto del tutto. Meglio, per ora arricchito nelle sue solide mura dall’esposizione al pubblico di 250 quadri, un’antologia dell’opera dello straordinario artista aquilano Vincenzo Bonanni, un artista che opera a tempo pieno.
La mostra antologica si svolge in capitoli, o percorsi collocati nei tre piani del palazzo. Il primo percorso è situato al piano nobile, con la produzione più recente dell’artista: Anamnesi, percorsi di conoscenza nello scorrere del tempo, Kyrie Eleison, per la città distrutta dal sisma, Solitudini/Loneliness, Keep moving, uno studio del corpo in movimento. Al primo piano è collocata una produzione già esposta al pubblico online, i Warholisms, in cui utilizza il linguaggio efficacissimo di Andy Warhol per mostrare aspetti salienti di scottanti problematiche italiane. Al piano terra la prima produzione, Rebel Rebel, una personalissima interpretazione in immagini della cultura americana della West Coast introdotta in Italia da Fernanda Pivano, per la prima volta in mostra a Roma dieci anni fa, e Strambó, lavori dedicati a Patty Pravo, più collage e disegni.
Indispensabili per la comprensione dei contenuti i testi scritti all’inizio di ogni capitolo dell’antologia. Sebbene il linguaggio usato sia spesso complesso, questi testi offrono al pubblico una efficace chiave di lettura e comprensione di ciò che si sta vedendo. Da leggere con attenzione.
Arduo descrivere il linguaggio pittorico di Vincenzo Bonanni, vano ed inutile cercare di penetrare il segreto della sua creatività visionaria. Laureatosi in Sociologia a Roma, non ha mai frequentato scuole d’arte. Si è creato un linguaggio personalissimo fatto di un registro astratto e uno figurativo con cui crea immagini apparentemente frammentate che trovano la loro unità nel colore e nelle linee. Le immagini di V. Bonanni sono in genere costruite con tecnica mista su compensato, ed anche su tela, cartone, legno, carta. Bellissima la installazione luminosa per New Orleans. Emerge la figura umana da un caos ordinatissimo nei particolari e nelle forme, colpiscono l’attenzione i colori sparsi a pennellate ora delicate e sottili, ora larghe e spesse, ora lasciati scorrere ed anche sgocciolare in apparente libertà. Non solo colori, anche materiali solidi come carta, stracci e chissà che altro concorrono a costruire l’universo colto e ispirato di questo artista aquilano.
In un capitolo dell’antologia, Keep Moving, quello della sua produzione più recente riguardante la figura umana in movimento, le immagini sono in bianco e nero. Si nota qualche sottile pennellata di rosso nei movimenti delle dita di una mano. Particolarmente significativo l’urlo di un uomo afferrato in gola da una mano. Tutte queste immagini emergono da un fondo nero. Da un fondo bianco, invece, emergono file di persone che, partendo da lati opposti, scorrono a confluire verso un centro, punta di un triangolo che sembra avanzare verso chi guarda come un fiume, un’onda che viene da lontano, inarrestabile. “La Mattanza”.
Da notare, infine, le citazioni letterarie, significative parti integranti delle immagini. Elencati in fondo al catalogo, riporto i nomi degli autori citati con maggiore frequenza: P.P. Pasolini, Andy Warhol, Alda Merini, Rainer Maria Rilke, Arthur Rimbaud, Oriana Fallaci, Charles Bukowski, Cesare Pavese.
Lascio ai critici professionisti il compito di collocare l’opera di Vincenzo Bonanni nel vasto panorama dell’arte contemporanea italiana e oltre. Ma da aquilana penso ad un’altra collocazione, quella concreta delle opere non ancora appartenenti a collezioni private. Spesso di grandi dimensioni, richiedono ampi spazi e tanta luce. Dove, a L’Aquila? Prima che volino verso gallerie, collezioni o musei lontani, sarebbe il caso che qualche aquilano pensi dove collocarle, conservarle e tutelarle per arricchire della loro grande bellezza la città che sta rinascendo.
di Emanuela Medoro
Il Primato – Vincenzo Bonanni, un patrimonio dell’Aquila
Inform – “L’Aquila: Vincenzo Bonanni, un patrimonio della città”
La Gazzetta del Sudafrica – L’Aquila: Vincenzo Bonanni, un patrimonio della città
Il mio giornale – Firenze – L’AQUILA: VINCENZO BONANNI, UN PATRIMONIO DELLA CITTÀ
Riaperto al pubblico con una affollata e partecipata cerimonia tenutasi il 29 settembre 2018 a palazzo Pica Alfieri, restaurato dopo i gravi danni riportati per il terremoto del 2009. Restituito alla sua originale dignità, questo palazzo caratterizza una piazza del centro storico della città. La storia di questo palazzo, dalle lontane origini medievali ad oggi, è riportata in fondo al catalogo della mostra.
Purtroppo privo di arredi il palazzo, ma non vuoto del tutto. Meglio, per ora arricchito nelle sue solide mura dall’esposizione al pubblico di 250 quadri, un’antologia dell’opera dello straordinario artista aquilano Vincenzo Bonanni, un artista che opera a tempo pieno.
La mostra antologica si svolge in capitoli, o percorsi collocati nei tre piani del palazzo. Il primo percorso è situato al piano nobile, con la produzione più recente dell’artista: Anamnesi, percorsi di conoscenza nello scorrere del tempo, Kyrie Eleison, per la città distrutta dal sisma, Solitudini/Loneliness, Keep moving, uno studio del corpo in movimento. Al primo piano è collocata una produzione già esposta al pubblico online, i Warholisms, in cui utilizza il linguaggio efficacissimo di Andy Warhol per mostrare aspetti salienti di scottanti problematiche italiane. Al piano terra la prima produzione, Rebel Rebel, una personalissima interpretazione in immagini della cultura americana della West Coast introdotta in Italia da Fernanda Pivano, per la prima volta in mostra a Roma dieci anni fa, e Strambó, lavori dedicati a Patty Pravo, più collage e disegni.
Indispensabili per la comprensione dei contenuti i testi scritti all’inizio di ogni capitolo dell’antologia. Sebbene il linguaggio usato sia spesso complesso, questi testi offrono al pubblico una efficace chiave di lettura e comprensione di ciò che si sta vedendo. Da leggere con attenzione.
Arduo descrivere il linguaggio pittorico di Vincenzo Bonanni, vano ed inutile cercare di penetrare il segreto della sua creatività visionaria. Laureatosi in Sociologia a Roma, non ha mai frequentato scuole d’arte. Si è creato un linguaggio personalissimo fatto di un registro astratto e uno figurativo con cui crea immagini apparentemente frammentate che trovano la loro unità nel colore e nelle linee. Le immagini di Bonanni sono in genere costruite con tecnica mista su compensato, ed anche su tela, cartone, legno, carta. Bellissima la installazione luminosa per New Orleans. Emerge la figura umana da un caos ordinatissimo nei particolari e nelle forme, colpiscono l’attenzione i colori sparsi a pennellate ora delicate e sottili, ora larghe e spesse, ora lasciati scorrere ed anche sgocciolare in apparente libertà. Non solo colori, anche materiali solidi come carta, stracci e chissà che altro concorrono a costruire l’universo colto e ispirato di questo artista aquilano.
In un capitolo dell’antologia, Keep Moving, quello della sua produzione più recente riguardante la figura umana in movimento, le immagini sono in bianco e nero. Si nota qualche sottile pennellata di rosso nei movimenti delle dita di una mano. Particolarmente significativo l’urlo di un uomo afferrato in gola da una mano. Tutte queste immagini emergono da un fondo nero. Da un fondo bianco, invece, emergono file di persone che, partendo da lati opposti, scorrono a confluire verso un centro, punta di un triangolo che sembra avanzare verso chi guarda come un fiume, un’onda che viene da lontano, inarrestabile. “La Mattanza”.
Da notare, infine, le citazioni letterarie, significative parti integranti delle immagini. Elencati in fondo al catalogo, riporto i nomi degli autori citati con maggiore frequenza: P.P. Pasolini, Andy Warhol, Alda Merini, Rainer Maria Rilke, Arthur Rimbaud, Oriana Fallaci, Charles Bukowski, Cesare Pavese. Lascio ai critici professionisti il compito di collocare l’opera di Vincenzo Bonanni nel vasto panorama dell’arte contemporanea italiana e oltre. Ma da aquilana penso ad un’altra collocazione, quella concreta delle opere non ancora appartenenti a collezioni private. Spesso di grandi dimensioni, richiedono ampi spazi e tanta luce. Dove, a L’Aquila? Prima che volino verso gallerie, collezioni o musei lontani, sarebbe il caso che qualche aquilano pensi dove collocarle, conservarle e tutelarle per arricchire della loro grande bellezza la città che sta rinascendo.
di Emanuela Medoro
VINCENZO BONANNI, UN PATRIMONIO DELL’AQUILA
Metropolitan – L’Aquila: Vincenzo Bonanni, un patrimonio della città
L’Aquila. Riaperto al pubblico con una affollata e partecipata cerimonia tenuta il 29 settembre 2018palazzo Pica Alfieri, restaurato dopo i gravi danni riportati per il terremoto del 2009.Restituito alla sua originale dignità, questopalazzocaratterizzauna piazza del centro storico della città. La storia di questo palazzo, dalle lontane origini medievali ad oggi, è riportata in fondo al catalogo della mostra.
Purtroppo privo di arredi il palazzo, ma non vuoto del tutto. Meglio, per ora arricchito nelle sue solide mura dall’esposizione al pubblico di 250 quadri,un’antologia dell’opera dello straordinario artista aquilano Vincenzo Bonanni, un artista che opera a tempo pieno.
La mostra antologica si svolge in capitoli, o percorsi collocati nei tre piani del palazzo. Il primo percorso è situato al piano nobile, con la produzione più recente dell’artista: Anamnesi,percorsi di conoscenza nello scorrere del tempo,Kyrie Eleison, per la città distrutta dal sisma, Solitudini/Loneliness, Keep moving, uno studio del corpo in movimento. Al primo piano è collocata una produzione già esposta al pubblico online, i Warholisms, in cui utilizza il linguaggio efficacissimo di Andy Warhol per mostrare aspetti salienti di scottanti problematiche italiane. Al piano terra la prima produzione, Rebel Rebel,una personalissima interpretazione in immagini della cultura americana della West Coast introdotta in Italia da Fernanda Pivano, per la prima volta in mostra a Roma dieci anni fa, e Strambó, lavori dedicati a Patty Pravo, più collage e disegni.
Indispensabili per la comprensione dei contenuti i testi scritti all’inizio di ogni capitolo dell’antologia. Sebbene il linguaggio usato sia spesso complesso, questi testioffrono al pubblico una efficace chiave di lettura e comprensione di ciò che si sta vedendo. Da leggere con attenzione.
Arduo descrivere il linguaggio pittorico di Vincenzo Bonanni, vano ed inutile cercare di penetrare il segreto della sua creatività visionaria. Laureatosi in Sociologia a Roma, non ha mai frequentato scuole d’arte. Si è creato un linguaggio personalissimo fatto di un registroastratto e uno figurativo con cui crea immagini apparentemente frammentate che trovano la loro unità nel colore e nelle linee.Le immagini di V. Bonanni sono in genere costruite con tecnica mista su compensato,ed anche su tela, cartone, legno, carta. Bellissima la installazione luminosa per New Orleans. Emerge la figura umana da un caos ordinatissimo nei particolari e nelle forme,colpiscono l’attenzione i colori sparsi a pennellate ora delicate e sottili, ora larghe e spesse, ora lasciati scorrere ed anche sgocciolare in apparente libertà. Non solo colori, anche materiali solidi come carta, stracci e chissà che altro concorrono a costruire l’universo colto e ispirato di questo artista aquilano.
In un capitolo dell’antologia, Keep Moving, quello della sua produzione più recente riguardante la figura umana in movimento,le immagini sono in bianco e nero.Si notaqualche sottile pennellata di rosso nei movimenti delle dita di una mano. Particolarmente significativo l’urlo di un uomo afferrato in gola da una mano. Tutte queste immagini emergono da un fondo nero. Da un fondo bianco, invece, emergono file di persone che, partendo da lati opposti, scorrono a confluireversoun centro, punta di un triangolo che sembra avanzare verso chi guarda come un fiume, un’onda che viene da lontano, inarrestabile. “La Mattanza”.
Da notare, infine, le citazioni letterarie, significative parti integranti delle immagini. Elencati in fondo al catalogo, riporto i nomi degli autori citati con maggiore frequenza: P.P. Pasolini, Andy Warhol, Alda Merini, Rainer Maria Rilke, Arthur Rimbaud, Oriana Fallaci, Charles Bukowski, Cesare Pavese.
Lascio ai critici professionisti il compito di collocare l’opera di Vincenzo Bonanni nel vasto panorama dell’arte contemporanea italiana e oltre. Ma da aquilana penso ad un’altra collocazione, quella concreta delle opere non ancora appartenenti a collezioni private.Spesso di grandi dimensioni, richiedono ampi spazi e tanta luce. Dove, a L’Aquila? Prima che volino verso gallerie, collezioni o musei lontani, sarebbe il caso che qualche aquilano pensi dove collocarle, conservarle e tutelarle per arricchire della loro grande bellezza la città che sta rinascendo.
Vincenzo Bonanni (Antologica 2008/2018) video by Matteo De Santis
Video/Intervista
Mostra Antologica (2008 - 2018) di Vincenzo Bonanni from Matteo De Santis on Vimeo.
Il Messaggero – di Antonio Gasbarrini La rabbia iconica di Vincenzo Bonanni mozzafiato la mostra e la location
Abruzzoweb – L’AQUILA: RIECCO PALAZZO PICA ALFIERI, FESTA E MOSTRA PER UN GIOIELLO CHE RISPLENDE DOPO IL SISMA DEL 2009
L’AQUILA – Un altro pezzo di storia torna a nuova vita nel cuore dell’Aquila: si tratta di Palazzo Pica Alfieri, su piazza Santa Margherita, riportato al suo antico splendore dopo l’intervento di restauro seguito ai gravi danni causati dalla furia distruttiva del sisma del 6 aprile 2009.
La riconsegna dello storico Palazzo è stata festeggiata nel pomeriggio con un evento inaugurale mondano impreziosito per l’occasione da una mostra “Antologica” che celebra i 10 anni dell’artista aquilano di fama internazionale Vincenzo Bonanni, che sarà aperta al pubblico fino al 4 novembre [...]
[...]le opere di Bonanni raccontano gli ultimi due lustri della sua fortunata carriera, che lo hanno portato dopo la maturità classica conseguita all’Aquila e una laurea in Sociologia a Roma, a fare dell’arte la sua vita fino ad esporre sia in Italia sia all’estero, da Venezia a Firenze, Roma e Londra.
Nelle sue opere utilizza varie forme artistiche che vanno dal collage alla pittura, passando per la fotografia, con delle ispirazioni alla Andy Warhol.
La sua prima personale risale al 2008, l’anno dopo partecipa con alcune opere a una mostra, sempre nella Capitale, per celebrare il centenario del movimento futurista.
Dopo il terremoto del 2009 ha sostenuto vari progetti a favore della sua città.
Lithium 48 – Intervista: Vincenzo Bonanni e la sinestesia del ricordo
Il viaggio a ritroso nei dieci anni di produzione artistica di Vincenzo Bonanni potrebbe partire col conto alla rovescia lanciato dalla torre di controllo di Space Oddity. La voce di Bowie te la immagini come una nuvola passeggera, a ricoprire ogni colore, ogni angolo di luce. Eppure, la mostra antologica che accompagna la riapertura post-sisma di palazzo Pica Alfieri all’Aquila, uno dei più celebri esempi di Barocco aquilano, si presenta come un percorso silente. Suggestioni e riferimenti musicali non sono poche, ma si affidano allo sguardo, alla memoria e all’immaginazione di chi visita. La sinestesia è nel ricordo. Il resto è silenzio, interrotto solo dal rumore dei cantieri dei palazzi vicini.
Una novità per l’artista aquilano quarantenne capace in passato di “costringere” il violinista Fabrizio De Melis a entrare in una teca e suonare in abiti eleganti nell’arco di tutta una performance. Del resto, anche riferimenti alle canzoni del Duca Bianco, oppure alla psichedelia dei Velvet Underground, gli accordi di Tom Waits, così come agli amplificatori vibranti dei Marlene Kuntz (ma anche i pensieri stupendi di Patty Pravo) sono nelle corde di Bonanni. Un fil rouge tra le sue esposizioni raccontate in un percorso espositivo su tre livelli a ripercorrere le tappe salienti della sua carriera nel decennio 2008/2018. Un itinerario che va da Rebel rebel a StramBò, da Kyrie Eleison a Solitudini/Loneliness, passando per Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito e Warholism.
Più di 250 opere di Bonanni, reduci da mostre allestite anche a Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze, a decorare le stanze del palazzo. Oggi alle 17 il vernissage. L’esposizione resterà allestita sino a domenica 4 novembre con apertura al pubblico in questi orari: martedì – venerdì dalle 17 alle 19.30, mentre nel weekend 10.30 – 12.30 e 17 – 19.30. È Andy Warhol a indicare la strada. L’impatto visivo ed emotivo lo si ha nella sezione “Selfies” ed è curioso quanto la somiglianza fisica e l’uso dei colori avvicinino gli autoritratti dell’artista aquilano a Warhol, figura predominante del movimento della Pop art.
Bonanni, i primi passi nel palazzo mettono il visitatore davanti al suo omaggio all’arte di Warhol, figura tra le più influenti del XX secolo. Quanto è difficile poi prenderne le distanze?
Quello che viene spesso percepito come un punto di partenza, per me rappresenta uno dei capitoli più recenti della mia esperienza artistica. Ho voluto far riferimento alla simbologia warholiana, a partire dalle sue icone, dando a queste un’interpretazione che guarda all’Italia e alla nostra epoca. Così Mao diventa Gino Strada, Lenin Roberto Saviano, Liz Taylor Alda Merini.
E Marilyn?
Ho tirato in ballo anche lei, ma la trasposizione è personale, legata a una figura della mia famiglia. Non vorrei dire altro. La simbologia non è solo nei ritratti, ma anche negli oggetti. Così ho utilizzato lattine e altri riferimenti al consumismo per accendere i riflettori sugli allarmi ecologici della Terra dei Fuochi, ad esempio.
Non solo, la sua opera è anche densa di riferimenti alla questione migranti, come ha scelto di raccontarla?
I riferimenti sono i più disparati, a partire dal “Quarto stato”. Impossibile chiudere gli occhi di fronte a un’emergenza umanitaria così grande. Mi hanno da sempre colpito i racconti di Lampedusa, le tragedie che si lascia alle spalle chi ha la fortuna di uscire vivo dalla traversata del Mediterraneo. Per me era importante utilizzare la mia arte per evocare questi viaggi.
Nei piani superiori, tratti e stili sono diversi. L’atmosfera è più intima, come nell’immagine di Gesù e la Vergine, su uno sfondo che riproduce i testi della buona novella di De André. che rapporto ha con la spiritualità?
Non posso non interrogarmi, ma la mia è più una ricerca orientata verso tutto quello che trascende. Nel quadro a cui fa riferimento ho voluto raccontare anche la solitudine e non c’è solitudine più grande di una madre che perde un figlio. Così come capitò ad Alda Merini, a cui le figlie vennero tolte.
Che rapporto ha col dolore?
Kyrie Eleison mi ha consentito di rendere omaggio alle vittime del sisma e alla mia città. Però, la mia arte è anche una ricerca verso la rinascita, una luce nel grigio.
di Fabio Iuliano
Exibart – Vincenzo Bonanni 2008/2018
PALAZZO PICA ALFIERI
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Via Andrea Bafile 19 (67100)
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L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
vernissage: 29 settembre 2018.
catalogo: in galleria.
editore: GANGEMI
autori: Vincenzo Bonanni
genere: arte contemporanea, inaugurazione, personale
Artribune – Vincenzo Bonanni 2008/2018
L'Aquila - 29/09/2018 : 04/11/2018
L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
INFORMAZIONI
Luogo: PALAZZO PICA ALFIERI
Indirizzo: via Andrea Bafile, 19 - L'Aquila - Abruzzo
Quando: dal 29/09/2018 - al 04/11/2018
Vernissage: 29/09/2018 ore 17
Autori: Vincenzo Bonanni
Generi: arte contemporanea, personale
Orari: martedì /venerdì: -- -- /17:00 - 19:30 sabato /domenica: 10:30 -12:30/17:00 -19:30
Comunicato stampa
In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009
Leggi tutto
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città significative come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente Mostra vengono ripercorsi attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi visitabili fino a novembre. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico "Vincenzo Bonanni 2008/2018" (Edizioni Gangemi), in vendita anche in versione ebook.
L'Artista
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
In Abruzzo – Aq, l’antologica di Bonanni
L’Aquila – Domani sabato 29 settembre dalle ore 17:00 sarà possibile visitare Palazzo Pica Alfieri a L’Aquila, il gioiello barocco che verrà aperto al pubblico dopo il lungo e difficile restauro seguito al sisma del 2009. Padrino dell’evento sarà il noto artista Vincenzo Bonanni che fino al 4 novembre esporrà una grande Mostra antologica su tutto il palazzo, tre livelli per tre percorsi espositivi con più di 250 opere
All News Abruzzo – Mostra antologica Vincenzo Bonanni 2008/2018 a L’Aquila
Inaugurazione domani alle ore 17 a Palazzo Pica Alfieri
L'AQUILA - Domani sabato 29 settembre dalle ore 17 sarà possibile visitare Palazzo Pica Alfieri a L’Aquila, il gioiello barocco che verrà aperto al pubblico dopo il lungo e difficile restauro seguito al sisma del 2009. Padrino dell’evento sarà il noto artista Vincenzo Bonanni che fino al 4 novembre esporrà una grande Mostra antologica su tutto il palazzo, tre livelli per tre percorsi espositivi con più di 250 opere. La mostra Vincenzo Bonanni 2008/2018, omaggio ai primi dieci anni di attività dell’artista, è stata realizzata con il sostegno del gruppo Aldo Del Beato & C., che ha realizzato anche il restauro dell’edificio, in accordo con il Comune dell’Aquila, Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila, Consiglio Regionale, Teatro Stabile d’Abruzzo nonché dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.
Le opere in Mostra ripercorrono le tappe salienti della carriera di Bonanni attraverso i progetti che in dieci anni lo hanno portato ad esporre in importanti città come Londra, Venezia, Roma, Innsbruck e Firenze. Quadri che si osservano ascoltandone i suoni, i rumori, gli accordi, le parole ora sussurrate ora urlate a squarciagola. Un decennio d’arte e pittura di Bonanni, dalle origini con Rebel rebel e StramBò, ai successivi progetti di WARHOLism e Keep Moving, passando per le tappe cruciali della sua ricerca con Kyrie Eleison, Solitudini/Loneliness e Anamnesi. Uno sguardo che scorre rapido sul mondo e rapidamente lo mette a fuoco in opere compiute, analitiche, mai distratte.
In concomitanza con l’evento uscirà per la casa editrice Gangemi il catalogo monografico "Vincenzo Bonanni 2008/2018", con le prefazioni di Patty Pravo, la deputata Stefania Pezzopane, la scrittrice Annalisa De Simone e l’architetto Antonio Di Stefano (MiBAC).
Telesirio – L’AQUILA: MOSTRA DI BONANNI
Sabato 29 settembre dalle 17:00 sarà possibile visitare Palazzo Pica Alfieri all'Aquila, il gioiello barocco che verrà aperto al pubblico dopo il lungo e difficile restauro seguito al sisma del 2009. Padrino dell’evento sarà l'artista Vincenzo Bonanni che fino al 4 novembre esporrà una grande Mostra antologica su tutto il palazzo, tre livelli per tre percorsi espositivi con più di 250 opere. La mostra è intitolata: Vincenzo Bonanni 2008/2018.
Evensi – Inaugurazione della mostra Vincenzo Bonanni 2008-2018
Sabato 29 settembre 2018, ore 17.00, presso il Palazzo Pica Alfieri de L'Aquila, via Andrea Bafile, 19, inaugurazione della mostra Vincenzo Bonanni 2008-2018. Catalogo Gangemi editore.
Mostra aperta fino al 4 novembre 2018
Quadri che si osservano ascoltandone i suoni, i rumori, gli accordi, le parole ora sussurrate ora urlate a squarciagola. Questo volume mira a ripercorrere un decennio d'arte e pittura di Bonanni, dalle origini con Rebel rebel e StramBó, ai successivi progetti di WARHOLism e Keep Moving, passando per le tappe cruciali della sua ricerca con Kyrie Eleison, Solitudini/Loneliness e Anamnesi. Uno sguardo che scorre rapido sul mondo e rapidamente lo mette a fuoco in opere compiute, analitiche, mai distratte.
Visualizza maggiori dettagli del catalogo:
https://www.gangemieditore.com/dettaglio/vincenzo-bonanni/8252/3
Il Centro – Palazzo Pica Alfieri sabato riapre le porte
L’AQUILA. Un’insegna familiare per molti e una porta che apriva a file e file di libri di ogni genere, dai testi scolastici a monografie, romanzi, saggi e antologie poetiche. La porta della sede storica della libreria Colacchi diventa l’ingresso scelto per presentare il Palazzo Pica Alfieri, tornato visibile dopo il lungo restauro che ha fatto seguito al terremoto del 2009.
SI RIAPRE SABATO. Le porte, ufficialmente, riapriranno sabato, alle 17, con un vernissage della mostra antologica di Vincenzo Bonanni, artista quarantenne. Un percorso, visitabile sino al 4 novembre, declinato in tre sezioni, per un totale di 250 opere che raccontano dieci anni di carriera con diverse mostre allestite tra Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze. Incoraggianti le parole dell’architetto Antonio Di Stefano (ministero per i Beni e le attività culturali-Soprintendenza archeologia Belle arti e paesaggio per L’Aquila e cratere). «La riapertura del palazzo rappresenta la volontà della rinascita di una collettività che non si piega all’evento catastrofico di un sisma, ma coglie l’opportunità per riscoprire un antico gioiello di arte, cultura e architettura». Queste le sue dichiarazioni in occasione della presentazione dei lavori di restauro dello storico Palazzo. «Un lavoro impegnativo e complesso in cui l’esigenza di preservare e conservare la materia dell’opera originaria ha comportato, in alcuni casi, l’impiego di tecnologie sperimentali. Una sfida importante che ha seguito un percorso coraggioso, mai arbitrario, in cui si è indagato sulla materia e sulle tecniche antiche per reintegrare le porzioni perse. E così, nelle parti crollate delle volte della Sala dei Campanelli, della Galleria, della Cappella Patrizia o del Cassettonato della Scala Nobile si è optato per la loro integrazione, riproponendo la tecnologia antica».
LE SORPRESE. Non sono mancate scoperte impreviste, a testimonianza delle varie epoche e dei vari stili che hanno interessato il Palazzo e che ne hanno determinato l’attuale configurazione. I lavori di restauro sono stati eseguiti dalla ditta Del Beato e sono stati condotti con la supervisione della Soprintendenza. Un lavoro «impegnativo su un edificio unico per qualità storiche e artistiche con un risultato che ci gratifica», ha sottolineato l’ingegnere Marco Del Beato. «Assistiamo alla riscoperta di una L’Aquila barocca, una presenza superata negli anni ma che questi restauri stanno riscoprendo», ha commentato la soprintendente Alessandra Vittorini. La somma stimata complessivamente per il recupero del palazzo ammonta a 8,3 milioni. A presentare il restauro anche la parlamentare Pd Stefania Pezzopane. «Entrare nel palazzo appena restaurato e riscoperto nella sua magnificenza è stato un ritrovarsi», ha detto. «Sabato abbiamo un appuntamento con la storia e con il futuro». In sala anche l’assessore Alessandro Piccinini, Fabrizio Pica Alfieri che detiene ancora la proprietà delle porzioni più rappresentative e meno alterate dagli interventi pregressi. Da parte sua l’auspicio che la struttura rappresenti un polo di riferimento culturale.
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Radio L’Aquila1 – “Vincenzo Bonanni 2008/2018”: a L’Aquila dal 29 settembre al 4 novembre mostra antologica in anteprima nazionale
L'AQUILA - In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città significative come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente Mostra vengono ripercorsi attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel rebel (2008)all’ultimo progetto dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi visitabili fino a novembre. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico "Vincenzo Bonanni 2008/2018" (Edizioni Gangemi), in vendita anche in versione ebook.
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Nelle preziose sale di Palazzo Pica Alfieri, tra i più alti esempi di barocco aquilano, che viene per l’occasione riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 6 aprile 2009, è possibile ripercorrere un decennio di arte di Vincenzo Bonanni.
Dopo gli studi classici e la laurea in Sociologia conseguita a La Sapienza di Roma, si dedica alla sperimentazione a tutto campo, di varie tecniche quali pittura, collage, installazione, fotografia, parola scritta che si fa immagine, attraverso una lezione Dada e Pop attualizzata e incardinata sui fenomeni sociali della contemporaneità e il 6 aprile 2008 esordisce a Roma con la personale dal titolo Rebel rebel. Un viaggio nell’ambito della ribellione culturale (letteraria, musicale, cinematografica) da Arthur Rimbaud alla poetica urbana di Charles Bukowski, dalla poesia/narrativa beat di Allen Ginsberg e William Burroughts al cinema di Jean-Luc Godard e della Nouvelle Vague francese.
La mostra è un successo e il Maestro Mario Monicelli la riprende e la inserisce nel suo ultimo documentario Vicino al Colosseo c’è Monti, presentato fuori concorso alla 65esima Mostra del Cinema di Venezia.
Chiude la mostra il quadro intitolato Assez vu, che prende il nome dai versi tratti da Départ/Partenza di Rimbaud, poesia che Patty Pravo mette in musica nel 1994.
L’iter artistico e di vita di Bonanni è legato alla "divina" Patty Pravo dal 2004. Ad avvicinarli è stata ovviamente l’arte. Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l’attività con collaborazioni di diverso tipo fino a oggi. Un percorso artistico più che decennale, presente in progetti diversi e raccolto insieme nella rassegna del 2017 nominata StramBó (Nicoletta Strambelli (alias Patty Pravo) & Vincenzo Bonanni).
Il debutto di Rebel rebel dà il via alla storia artistica di Bonanni che chiude il 2008 con alcune mostre collettive come le partecipazioni al 53° Premio Termoli – Mostra nazionale d’arte contemporanea (vincitore rinunciatario) a Dal Futurismo al Contemporaneo (Sant’Andrea al Quirinale, Teatro dei Dioscuri di Roma), dove espone insieme alle opere di alcuni tra gli artisti più rappresentativi del ‘900 italiano, da Giacomo Balla a Filippo Tommaso Marinetti, da Mario Sironi a Renato Guttuso.
Nel 2009 sostiene la città dell’Aquila colpita dal sisma con una performance di video arte al Kathedralforum di Dresda per il World Heritage Day, partecipando alla Art for L’Aquila di Londra con un’opera battuta all’asta dalla Bloomsbury Auctions e presentando nella “zona rossa”, a soli sei mesi dal terremoto, la personale Kyrie Eleison. Kyrie Eleison (Signore Pietà) non ha bisogno di essere introdotta da parole, non necessita di letture, come lo stesso Bonanni spiega e pubblica nel catalogo monografico. Il libro porta come unica dicitura: “Ho voluto un catalogo "muto", come il dolore. Nessuna introduzione, testo, giudizio o celebrazione. Solo un contenitore, uno scrigno bianco, per custodire insieme i cocci dell’anima”.
La libertà, l’indipendenza intellettuale, il tempo ambito, necessario, lo spingono a cimentarsi nell’esplorazione della solitudine umana.
Nasce Solitudini/Loneliness presentata nel 2012 all’interno della 718esima Perdonanza Celestiniana aquilana (Palazzo Valentini), con un percorso espositivo sviluppato intorno agli imponenti lavori dell’artista e corredato da appunti, fotografie, disegni preparatori.
Il viaggio e il viaggiare, interiore e fisico, sono una costante nell’arte di Bonanni e strumento essenziale alla sua ricerca. Uno studio il suo che, tra il 2010 e il 2011, necessita di andare a toccare con mano i luoghi che avrebbero fatto da scenario alla futura collezione dal titolo Anamnesi - La pietra, la carne, lo spirito e che l’autore sintetizza in “un viaggio nell’onirico, nei sogni e negli incubi, nel loro divenire a volte reali, smettendo di fare paura! La paura allora diventa ricordo, l’anamnesi la trasforma in poesia, in quell’arte che non dimenticherà mai il dolore della carne e i tormenti dello spirito. Le anime creative si cercano, si scrutano e se ne vanno più forti di prima perché sanno di essersi intese… un’unione di forze a difesa di quell’essere Veggenti che per i più è sinonimo di pazzia e per me è inesorabilmente il punto comune dell’essere Artista”.
Negli anni avvenire è presente nelle città di Innsbruck, Bologna, Firenze e Venezia dove, in concomitanza con la 55esima Biennale Internazionale d’Arte, è invitato ad esporre con artisti di tutto il mondo, nelle sontuose stanze cinquecentesche della Ca’ Zanardi sul Canal Grande. Realizza l’evento Arte e racconto: Vincenzo Bonanni & Louis-Philippe Dalembert, introducendo con le sue opere la presentazione del libro Ballata di un amore incompiuto dello scrittore haitiano e lavora al nuovo progetto dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo. Con molta probabilità la rassegna più complessa e rigorosa dell’artista, nella sua concettualità ed elaborazione filosofica nonché nella tecnica particolarmente geometrizzata e nei cromatismi black&white che lasciano liberi dall’atto pittorico interi spazi e bordure dell’opera, mettendone a fuoco in primo piano i corpi/soggetti, quasi fossero bloccati, nel loro impeto naturale, dall’obiettivo di una fotocamera analogica.
Nel 2017, per i trent’anni dalla morte di Andy Warhol, si affida al mondo virtuale per presentare l’imponente mostra intitolata WARHOLism. This is not by me, una Virtual Exhibition che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid: quattro sezioni per una produzione torrenziale di più di 130 opere.
Un progetto quasi "alieno", come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie (Space Oddity) e il volto riprodotto dello stesso Bonanni (Selfies), certamente innovativo e coraggioso nella concettualità e tecnica artistica, così come nella chiave multimediale dell’esposizione che proietta il visitatore in una sorta di "spazio parallelo".
Rinasce Palazzo Pica Alfieri. Ospiterà la mostra di Vincenzo Bonanni
Conferenza stampa "Vincenzo Bonanni 2008/2018"
News Town – Completato il restauro di Palazzo Pica Alfieri. Il 29 settembre l’inaugurazione
E' tornato visibile nel suo splendore, dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009, Palazzo Pica Alfieri, uno degli edifici più prestigiosi della città e sede storica della libreria Colacchi. L'apertura al pubblico è prevista sabato 29 settembre, a partire dalle 17. L'inaugurazione sarà accompagnata dal vernissage della Mostra antologica dell'artista aquilano Vincenzo Bonanni. L'esposizione, che si articolerà in tre diversi percorsi allestiti nelle porzioni più raprresentative del Palazzo, propone 250 opere che ripercorrono i primi dieci anni di attività del pittore ed artista.
A presentare il restauro, in una conferenza stampa svoltasi proprio nei locali ex libreria Colacchi, al piano terra di Palazzo Pica Alfieri, oltre a Vincenzo Bonanni, la parlamentare dem Stefania Pezzopane, l'assessore del Comune dell'Aquila Alessandro Piccinini, l'ingegnere Marco Del Beato, della ditta che ha eseguito i lavori, e Alessandra Vittorini e Antonio Di Stefano della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città dell'Aquila e i comuni del Cratere. Presente anche il Marchese Fabrizio Pica Alfieri che detiene ancora la proprietà delle porzioni più rappresentative e meno alterate dagli interventi pregressi.
"Assistiamo alla riscoperta di una L'Aquila barocca, una presenza superata negli anni ma che questi restauri stanno riscoprendo -le parole della Soprintendente Alessandra Vittorini che ha inteso sottolineare come la mostra Antologica di Vincenzo Bonanni, visitabile fino al 4 novembre nei locali del piano nobile del Palazzo Pica Alfieri, sia sintomatica di una contaminazione con l'arte contemporanea che, a vari livelli, sta caratterizzando il processo di ricostruzione. "Dall'installazione di Beverly Pepper, all'apertura del MAXXI prevista in occasione del decennale del sisma e che avrà sede in un altro palazzo storico -ha affermato Vittorini- stiamo assistendo da un lato a un recupero dell'arte storica, dall'altro ad una contaminazione di arte contemporanea che porterà novità".
[...]
IL Centro – L’arte di Bonanni apre Palazzo Pica Alfieri
dI Fabio Iuliano 20 settembre 2018
L’AQUILA. Suoni, rumori, accordi, melodia, parole ora sussurrate, ora urlate a squarciagola.
Le opere di Vincenzo Bonanni raccontano il suo tempo, una fusione sinestetica che non si ferma alle arti grafiche. A partire da sabato 29 settembre, una mostra racconterà i suoi primi dieci anni di attività. L'occasione è la riapertura al pubblico di Palazzo Pica Alfieri, che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città simbolo come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente mostra vengono ripercorsi, attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel Rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo "Keep Moving – La liturgia del corpo": rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Artista poliedrico e sociologo di formazione, Bonanni ha eletto la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Non a caso, uno dei suoi riferimenti è Andy Warhol.
Lo scorso anno, ad esempio, si è affidato al mondo virtuale per presentare l’esposizione originale intitolata "Warholism - This is not by me", una Virtual Exhibition che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid, quattro sezioni per una produzione di più di 130 opere. Un progetto quasi “alieno”, come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie (Space Oddity) e il volto riprodotto dello stesso Bonanni (Selfies) con una grafica innovativa.
Nato all'Aquila 40 anni fa, l'artista ha esposto per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, ha anche partecipato a varie esposizioni internazionali. Collaborazioni che hanno interessato anche la rievocazione di alcune correnti particolari.
Nel 2009, in occasione del centenario del Movimento futurista, è stato invitato a partecipare alla mostra Dal futurismo al contemporaneo (Roma – Sant’Andrea al Quirinale, Teatro dei Dioscuri). Le sue opere vengono inserite nel dvd “sperimentale” di Patty Pravo, dal titolo "Circola un video su di me".
Ha sostenuto vari progetti sull'Aquila post-sisma anche con una performance di video-arte a Dresda, in Germania, per il World Heritage Day. Inoltre, ha anche partecipato alla "Art for L’Aquila" di Londra (Istituto Italiano di Cultura) con opera battuta all’asta da Bloomsbury ed è stato uno dei primi artisti ad esporre nella città ferita, a sei mesi dal terremoto, con la mostra personale intitolata Kyrie Eleison (Palazzo dell’Emiciclo della Regione). Le sua arte "visual" ha celabrato omaggi al Dadaismo e alla cultura Pop, senza disdegnare riferimenti nel campo del cinema, della musica, e della letteratura da Arthur Rimbaud alla poetica urbana di Charles Bukowski, dalla narrativa beat di Jack Kerouac e William Burroughs, al cinema di Jean-Luc Godard e della Nouvelle Vague francese.
Rebel come il rock vitaminico, sensuale e glamour di Mick Jagger. Rebel come il blues fumoso e rauco del satiro Tom Waits.
Una sua mostra è stata ripresa ed inserita dal maestro Mario Monicelli nel suo ultimo documentario, nel 2008 (il regista è morto nel 2010) dal titolo: "Vicino al Colosseo c’è Monti", presentato fuori concorso alla 65ª Mostra del Cinema di Venezia.
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Lithium 48 di Fabio Iuliano – L’arte di Bonanni
Suoni, rumori, accordi, melodia, parole ora sussurrate, ora urlate a squarciagola. Le opere di Vincenzo Bonanni raccontano il suo tempo, una fusione sinestetica che non si ferma alle arti grafiche. A partire da sabato 29 settembre, una mostra racconterà i suoi primi dieci anni di attività. L’occasione è la riapertura al pubblico di Palazzo Pica Alfieri, che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città simbolo come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente mostra vengono ripercorsi, attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel Rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo “Keep Moving – La liturgia del corpo”: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”. Artista poliedrico e sociologo di formazione, Bonanni ha eletto la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Non a caso, uno dei suoi riferimenti è Andy Warhol.
Lo scorso anno, ad esempio, si è affidato al mondo virtuale per presentare l’esposizione originale intitolata “Warholism – This is not by me”, una Virtual Exhibition che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid, quattro sezioni per una produzione di più di 130 opere. Un progetto quasi “alieno”, come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie (Space Oddity) e il volto riprodotto dello stesso Bonanni (Selfies) con una grafica innovativa.
Nato all’Aquila 40 anni fa, l’artista ha esposto per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, ha anche partecipato a varie esposizioni internazionali. Collaborazioni che hanno interessato anche la rievocazione di alcune correnti particolari.
Nel 2009, in occasione del centenario del Movimento futurista, è stato invitato a partecipare alla mostra Dal futurismo al contemporaneo (Roma – Sant’Andrea al Quirinale, Teatro dei Dioscuri). Le sue opere vengono inserite nel dvd “sperimentale” di Patty Pravo, dal titolo “Circola un video su di me”.
Ha sostenuto vari progetti sull’Aquila post-sisma anche con una performance di video-arte a Dresda, in Germania, per il World Heritage Day. Inoltre, ha anche partecipato alla “Art for L’Aquila” di Londra (Istituto Italiano di Cultura) con opera battuta all’asta da Bloomsbury ed è stato uno dei primi artisti ad esporre nella città ferita, a sei mesi dal terremoto, con la mostra personale intitolata Kyrie Eleison (Palazzo dell’Emiciclo della Regione). Le sua arte “visual” ha celabrato omaggi al Dadaismo e alla cultura Pop, senza disdegnare riferimenti nel campo del cinema, della musica, e della letteratura da Arthur Rimbaud alla poetica urbana di Charles Bukowski, dalla narrativa beat di Jack Kerouac e William Burroughs, al cinema di Jean-Luc Godard e della Nouvelle Vague francese.
Rebel come il rock vitaminico, sensuale e glamour di Mick Jagger. Rebel come il blues fumoso e rauco del satiro Tom Waits.
Una sua mostra è stata ripresa ed inserita dal maestro Mario Monicelli nel suo ultimo documentario, nel 2008 (il regista è morto nel 2010) dal titolo: “Vicino al Colosseo c’è Monti”, presentato fuori concorso alla 65ª Mostra del Cinema di Venezia.
Abruzzo Live – L’Aquila: palazzo Alfieri celebra l’artista Vincenzo Bonanni con una mostra sulla prima decade di attività
L’Aquila. In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città significative come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente Mostra vengono ripercorsi attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi visitabili fino a novembre. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico “Vincenzo Bonanni 2008/2018” (Edizioni Gangemi), in vendita anche in versione ebook.
L’Artista
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all’estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Prima Pagina News – Mostre, L’Aquila: antologica di Bonanni a Palazzo Pica Alfieri
Good Morning News – MOSTRA “VINCENZO BONANNI 2008/2018”
In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica del pittore Vincenzo Bonanni, un importante omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato artista abruzzese proprio in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri, tra i più alti esempi di barocco aquilano, che viene per l’occasione riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dopo sei anni di assenza, Bonanni torna all'Aquila con l’imponente Mostra antologica che ripercorre le tappe salienti della sua carriera con un percorso espositivo che va da Rebel rebel a StramBò, da Kyrie Eleison a Solitudini/Loneliness, passando per Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito e WARHOLism. In Mostra sarà possibile osservare anche l’ultimo progetto dell’artista aquilano dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri e ne inaugureranno la riapertura e la riconsegna alla città. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi differenti e guiderà il visitatore nelle più suggestive aree del Palazzo. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico della Mostra (Edizioni Gangemi), disponibile nel bookshop all’ interno dell’edificio oltre che nelle librerie e sulle principali piattaforme online anche in versione ebook.
L'Artista
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Info
Vincenzo Bonanni 2008/2018
Da sabato 29 settembre ore 17.00 Palazzo Pica Alfieri
L'Aquila, via Andrea Bafile, 19
Vernissage: sabato 29 settembre ore 17.0
Virtù quotidiane – ARTE CONTEMPORANEA, ANTOLOGICA DI VINCENZO BONANNI ALL’AQUILA
L’AQUILA – In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018, la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città significative come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente Mostra vengono ripercorsi attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo Keep Moving–La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi visitabili fino a novembre. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico Vincenzo Bonanni 2008/2018 (Edizioni Gangemi), in vendita anche in versione ebook.
Bonanni è artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all’estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Abruzzo Live – Le opere dell’artista Vincenzo Bonanni esposte al Palazzo Pica Alfieri in occasione della riapertura
L’Aquila. In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città significative come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente Mostra vengono ripercorsi attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi visitabili fino a novembre. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico “Vincenzo Bonanni 2008/2018” (Edizioni Gangemi), in vendita anche in versione ebook.
L’Artista
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all’estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Il Capoluogo – Palazzo Pica Alfieri mette in mostra Bonanni
Palazzo Pica Alfieri torna alla città ed apre le porte alla mostra omaggio ai primi dieci anni di attività del pittore Vincenzo Bonanni.
In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città significative come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente Mostra vengono ripercorsi attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi visitabili fino a novembre. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico “Vincenzo Bonanni 2008/2018” (Edizioni Gangemi), in vendita anche in versione ebook.
L’Artista
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all’estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
All News Abruzzo – Mostra antologica di Vincenzo Bonanni
A L'Aquila dal 29 settembre in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri
L'AQUILA - In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città significative come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente Mostra vengono ripercorsi attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi visitabili fino a novembre. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico "Vincenzo Bonanni 2008/2018" (Edizioni Gangemi), in vendita anche in versione ebook.
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Libero 24×7 – Le opere dell’artista Vincenzo Bonanni esposte al Palazzo Pica Alfieri in occasione della riapertura
L’Aquila. In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica di Vincenzo Bonanni, omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato pittore ed artista italiano, in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città significative come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente Mostra vengono ripercorsi attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi visitabili fino a novembre. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico “Vincenzo Bonanni 2008/2018” (Edizioni Gangemi), in vendita anche in versione ebook.
Geos News – Le opere dell’artista Vincenzo Bonanni esposte al Palazzo Pica Alfieri in occasione della riapertura
Le News di Gangemi Editore – Vincenzo Bonanni 2008/2018
L'Aquila, sabato 29 settembre 2018, ore 17.00, inaugurazione della mostra VINCENZO BONANNI 2008-2018. Catalogo Gangemi editore
Sabato 29 settembre 2018, ore 17.00, presso il Palazzo Pica Alfieri de L'Aquila, via Andrea Bafile, 19, inaugurazione della mostra Vincenzo Bonanni 2008-2018. Catalogo Gangemi editore.
Mostra aperta fino al 4 novembre 2018
Quadri che si osservano ascoltandone i suoni, i rumori, gli accordi, le parole ora sussurrate ora urlate a squarciagola. Questo volume mira a ripercorrere un decennio d'arte e pittura di Bonanni, dalle origini con Rebel rebel e StramBó, ai successivi progetti di WARHOLism e Keep Moving, passando per le tappe cruciali della sua ricerca con Kyrie Eleison, Solitudini/Loneliness e Anamnesi. Uno sguardo che scorre rapido sul mondo e rapidamente lo mette a fuoco in opere compiute, analitiche, mai distratte.
abruzzo.dovequando – Vincenzo Bonanni 2008/2018 in Mostra al Palazzo Pica Alfieri di L’Aquila
E’ Vincenzo Bonanni l’artista protagonista della mostra in programma da sabato 29 settembre a domenica 4 novembre Palazzo Pica Alfieri di L’Aquila. La location barocca, riconsegnata alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009, ospita un’antologica (con oltre 250 opere) concepita come un omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato artista abruzzese. In primo piano viene quindi messo un percorso espositivo che va da Rebel rebel a StramBò, da Kyrie Eleison a Solitudini/Loneliness, passando per Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito e WARHOLism. In Mostra sarà possibile osservare anche l’ultimo progetto dell’artista aquilano dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all’estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Comune dell’Aquila – Mostra “Vincenzo Bonanni 2008-2018”
In anteprima nazionale dal prossimo 29 settembre L’Aquila espone Vincenzo Bonanni 2008/2018 la grande Mostra antologica del pittore Vincenzo Bonanni, un importante omaggio ai primi dieci anni di attività del celebrato artista abruzzese proprio in occasione della riapertura di Palazzo Pica Alfieri, tra i più alti esempi di barocco aquilano, che viene per l’occasione riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dopo sei anni di assenza, Bonanni torna all'Aquila con l’imponente Mostra antologica che ripercorre le tappe salienti della sua carriera con un percorso espositivo che va da Rebel rebel a StramBò, da Kyrie Eleison a Solitudini/Loneliness, passando per Anamnesi – La pietra, la carne, lo spirito e WARHOLism. In Mostra sarà possibile osservare anche l’ultimo progetto dell’artista aquilano dal titolo Keep Moving – La liturgia del corpo: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”.
Più di 250 opere di Bonanni che daranno vita e lustro alle preziose stanze di Palazzo Pica Alfieri e ne inaugureranno la riapertura e la riconsegna alla città. Il viaggio interpretativo intorno agli imponenti lavori dell’artista si svilupperà su tre percorsi espositivi differenti e guiderà il visitatore nelle più suggestive aree del Palazzo. In concomitanza con l’evento uscirà il catalogo monografico della Mostra (Edizioni Gangemi), disponibile nel bookshop all’ interno dell’edificio oltre che nelle librerie e sulle principali piattaforme online anche in versione ebook.
L'Artista
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Info
Vincenzo Bonanni 2008/2018
Da sabato 29 settembre ore 17.00 Palazzo Pica Alfieri
L'Aquila, via Andrea Bafile, 19
Vernissage: sabato 29 settembre ore 17.00
ASI Agenzia Stampa Italia – “Mostra su Patty Pravo per Vincenzo Bonanni “
(ASI) Firenze. L’artista aquilano Vincenzo Bonanni e Patty Pravo a Firenze per la mostra “Patty Pravo Metamorfosi di una diva”, dedicata alla cantante veneziana.
L’iter artistico del poliedrico Vincenzo Bonanni è legato alla “divina” Nicoletta Strambelli (vero nome di Patty Pravo) dal 2004. Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l’attività con collaborazioni di diverso tipo fino ad oggi.
Fresco del recente successo della mostra virtuale intitolata “WARHOLism”, visitabile sul sito vincenzobonanni.com fino al 28 luglio, Bonanni commenta la sua partecipazione all’evento fiorentino con la stima e l’affetto che lo legano alla grande interprete italiana: “Devo molto a Nicoletta, al suo talento e alla sua sensibilità”.
La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno nel magnifico scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, alla presenza, tra gli altri, degli artisti invitati, della cantante Patty Pravo, dei curatori dell’evento e del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana.
La mostra proseguirà fino al 12 luglio 2017 con apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, negli orari 10:00/12:00 e 15:00/19:00.
Patty Pravo
È una dei sette cantanti italiani che ha superato il tetto dei cento milioni di copie vendute: basti pensare che il singolo La bambola ha venduto da solo, nelle sue multiple versioni, 40 milioni di copie, risultando così una delle canzoni italiane più famose e vendute all'estero. Su nove partecipazioni al Festival di Sanremo è arrivata otto volte in finale, ottenendo inoltre numerosi premi speciali, tra cui quattro premi della critica, che si aggiungono a numerosi altri prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Vincenzo Bonanni
Artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008, da allora, il suo percorso in ascesa, lo ha portato ad esporre nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Patty Pravo Metamorfosi di una diva
Sala delle Feste, Palazzo Bastogi
Via Cavour, 18 Firenze
Preview: venerdì 16 giugno 2017 h 17:00
Fino al 12 luglio 2017
Orari: lunedì/venerdì 10:00/12:00 e 15:00/19:00
Catalogo in mostra
Giornale di Sicilia – “Metamorfosi di una diva”, una mostra celebra Patty Pravo
FIRENZE. Si intitola 'Patty Pravo. Metamorfosi di una diva', la mostra inaugurata in Consiglio regionale della Toscana alla presenza della cantante.
L'esposizione, fino al 12 luglio, contiene una galleria di quadri e sculture di artisti toscani e veneti che hanno come protagonista l’ex 'ragazza del Piper'. Curata da Riccardo Benelli, in collaborazione con Simone Folco e Emanuele Bardazzi, l'esposizione rappresenta un omaggio artistico che celebra 50 anni di carriera della cantante.
Prima dell’inaugurazione Patty Pravo ha incontrato i fan al Cinema Teatro della Compagnia, dove sono intervenuti anche il presidente del Consiglio
toscano Eugenio Giani e il consigliere Paolo Bambagioni. Sul palco Pravo ha ricordato, tra l’altro, di essere stata la «prima artista italiana ad esibirsi in
Cina» e raccontato il suo rapporto con Firenze, «una città che amo tantissimo, che a Palazzo Pitti ospita alcuni miei abiti, e dove ho avuto una casa, alla
Romola».
Poi l’apprezzamento per la mostra, «un ulteriore segno di amore da parte dei miei fans».
Ai giornalisti che chiedevano il segreto del suo successo Pravo ha detto: «Sono veneziana, ho avuto dei maestri splendidi e poi sono una donna libera,
cosa che non è facile anche se per me è stato semplicissimo, perché è la mia natura. Auguro a tutti di essere donne e uomini liberi, di avere un pensiero
libero e fare ciò che si sente».
In mostra dipinti, accessori e alcuni abiti di Gianni Versace, Romeo Gigli, indossati da Patty Pravo in occasione di varie edizioni di Sanremo e dedicati ad
alcune sue canzoni. E poi opere di pittura, scultura, e incisioni tra i quali un autoritratto inedito dell’artista Nano Campeggi del 2000; o «La viaggiatrice di
Bisanzio» di Luigi di Giammarino del 2017, e "Per una bambola" di Tiziana Faccendi.
In esposizione anche un Ritratto di Tano Festa ('73), un cappello in paglia di Signa realizzato da Carla Scheggi, e altri accessori indossati dalla diva.
Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha salutato «il cuore grande e il grande talento di Nicoletta, a disposizione della comunità con lo
sguardo del bello e della solidarietà».
Corriere fiorentino – Felina, bambola e punk Patty Pravo a Palazzo – di Edoardo Semmola
Aggressiva, dandy, punk, svestita, scollata, ricciuta o cotonata, sgambettante e felina sul palco del Piper negli anni Sessanta, poi a cavallo del vento negli scatti di Angelo Frontoni, o ancora in versione «tunica» in una più recente immagine sanremese, severa e castigata in nero seduta al pianoforte, truccata da alieno o in versione «davidbowieana». È Patty Pravo: vista, fotografata, dipinta in tutte le sue forme e manifestazioni, cambi di look, di impatto artistico, nel corso di oltre mezzo secolo di carriera musicale e non, raccontata in tutti i colori della sua carriera in una mostra che il Consiglio Regionale della Toscana le dedica a Firenze: da oggi al 12 luglio nella sala delle Feste di palazzo Bastogi (via Cavour 18, da lunedì a venerdì 10-12 e 15-19): Patty Pravo – Metamorfosi di una diva è l’esposizione di immagini, abiti, ricordi, disegni che hanno per protagonista Nicoletta Strambelli, a cura di Riccardo Benelli. Riassumendo tutto in una sola parola: «Sono una donna libera». Così la stessa artista sintetizza l’anima della mostra.
Troviamo Patty Pravo nell’omaggio del re dei poster cinematografici, Nano Campeggi, e nella versione «Bambola», dedicata a una delle sue più celebri canzoni, ma una dedica sui generis perché è la «bambola» gonfiabile identificabile come sex toy, realizzata da Giordano Curreri. Ma la possiamo scorgere anche in dimensioni decisamente più «angeliche» come nel ritratto a figura intera di Fabrizio Passarella. Oltre ai tanti omaggi eseguiti da numerosi artisti nel corso degli anni, in mostra troviamo alcuni abiti che la cantante ha indossato sui palchi di mezzo mondo compreso il celebre total black del Festival di Sanremo del 1997 quando cantò ... E dimmi che non vuoi morire.
C’era anche lei, Nicoletta-Patty, ieri nel palazzo della Regione Toscana per l’inaugurazione accanto al presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. Accolta da oltre cinquanta fan molto focosi che hanno invaso l’adiacente Teatro della Compagnia inondandola di grida e affetto. «Una mostra dedicata a una cantante nel palazzo del Consiglio? Viene in contro alla nostra volontà di aprirci e confrontarsi con la cultura di massa» ha spiegato Giani cercando di farsi largo tra la folla.
«Firenze è sempre stata meravigliosamente generosa con me — ha esordito la cantante tagliando il nastro — a Palazzo Pitti sono esposti alcuni miei abiti che mi collocano, ingiustamente ma con grande orgoglio, tra le donne più importanti del Novecento. E ora questa mostra, un altro atto d’amore». Patty Pravo accoglie con un sorriso la parola «diva» nel titolo della mostra che per lei significa «solo» che «sono una persona che fa bene il suo mestiere da più di 50 anni e ho un dono».
Lei e la città «Firenze è sempre stata generosa con me Questo di oggi è un atto d’amore»
[FOTO: Protagonista A sinistra Patty Pravo al taglio del nastro della mostra, ieri con Paolo Bambagioni ( a sinistra) ed Eugenio Giani A destra, dall’alto, l’opera «Leonardo meets Patty Pravo» di Alan Pascuzzi, (2017) e Patty in versione «Martian» di Vincenzo Bonanni (2016)]
Exibart – Vincenzo Bonanni – Patty Pravo. Metamorfosi di una diva
L’artista aquilano Vincenzo Bonanni esporrà a Firenze per la mostra “Patty Pravo Metamorfosi di una diva”, dedicata alla cantante veneziana.
L’iter artistico del poliedrico Vincenzo Bonanni è legato alla “divina” Nicoletta Strambelli (vero nome di Patty Pravo) dal 2004. Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l’attività con collaborazioni di diverso tipo fino ad oggi.
L’artista aquilano Vincenzo Bonanni esporrà a Firenze per la mostra “Patty Pravo Metamorfosi di una diva”, dedicata alla cantante veneziana.
L’iter artistico del poliedrico Vincenzo Bonanni è legato alla “divina” Nicoletta Strambelli (vero nome di Patty Pravo) dal 2004. Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l’attività con collaborazioni di diverso tipo fino ad oggi.
Fresco del recente successo della mostra virtuale intitolata “WARHOLism”, visitabile sul sito vincenzobonanni.com fino al 28 luglio, Bonanni commenta la sua partecipazione all’evento fiorentino con la stima e l’affetto che lo legano alla grande interprete italiana: “Devo molto a Nicoletta, al suo talento e alla sua sensibilità”.
La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno alle ore 17:00, nel magnifico scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, alla presenza, tra gli altri, degli artisti invitati, della cantante Patty Pravo, dei curatori dell’evento e del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana. La conferenza stampa si svolgerà alle ore 16:00 presso il teatro della Compagnia in via Cavour 50/r.
La mostra proseguirà fino al 12 luglio 2017 con apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, negli orari 10:00/12:00 e 15:00/19:00.
Patty Pravo
È una dei sette cantanti italiani che ha superato il tetto dei cento milioni di copie vendute: basti pensare che il singolo La bambola ha venduto da solo, nelle sue multiple versioni, 40 milioni di copie, risultando così una delle canzoni italiane più famose e vendute all'estero. Su nove partecipazioni al Festival di Sanremo è arrivata otto volte in finale, ottenendo inoltre numerosi premi speciali, tra cui quattro premi della critica, che si aggiungono a numerosi altri prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Vincenzo Bonanni
Artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008, da allora, il suo percorso in ascesa, lo ha portato ad esporre nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Ansa – ‘Metamorfosi di una diva’ celebra Pravo
Si intitola 'Patty Pravo. Metamorfosi di una diva', la mostra inaugurata oggi in Consiglio regionale della Toscana alla presenza della cantante. L'esposizione, fino al 12 luglio, contiene una galleria di quadri e sculture di artisti toscani e veneti che hanno come protagonista l'ex 'ragazza del Piper'. Curata da Riccardo Benelli, in collaborazione con Simone Folco e Emanuele Bardazzi, l'esposizione rappresenta un omaggio artistico che celebra 50 anni di carriera della cantante. Prima dell'inaugurazione Patty Pravo ha incontrato i fan al Cinema Teatro della CompagniaSul palco Pravo ha ricordato, tra l'altro, di essere stata la "prima artista italiana ad esibirsi in Cina" e raccontato il suo rapporto con Firenze, "una città che amo tantissimo, che a Palazzo Pitti ospita alcuni miei abiti, e dove ho avuto una casa, alla Romola". In mostra dipinti, accessori e alcuni abiti di Gianni Versace, Romeo Gigli, indossati da Patty Pravo in occasione di varie edizioni di Sanremo e dedicati ad alcune sue canzoni.
ToscanaMediaNews – Una mostra per la diva Patty Pravo
La Regione Toscana ha omaggiato la cantante veneziana con una serie di opere che artisti le hanno dedicato e alcuni vestiti che ha indossato
FIRENZE — Circondata da una cinquantina di fan scatenati Patty Pravo ha presenziato all'inaugurazione della mostra che la Regione Toscana ha deciso di dedicarle, Patty Pravo, Metamorfosi di una diva.
In sala Bastogi, nel palazzo regionale, sono stati disposti una serie di ritratti eseguiti da numerosi artisti nel corso degli anni e alcuni abiti che la cantante ha indossato in diverse occasioni, tra cui i vestiti usati nelle serate del Festival di Sanremo 1997, quando cantò ... E dimmi che non vuoi morire.
Dopo il saluto nel Teatro della Compagnia Patty Pravo, accompagnata dal presidente del consiglio regionale Eugenio Giani ha visitato la mostra in sala Bastogi. Presente al Teatro della Compagnia anche il personaggio televisivo Tina Cipollari.
Gazzettino della Valle del Sagittario – Vincenzo Bonanni “Patty Pravo Metamorfosi di una diva”
Vincenzo Bonanni
“Patty Pravo Metamorfosi
di una diva”
L’ARTISTA aquilano Vincenzo Bonanni esporrà a Firenze per la mostra “Patty Pravo Metamorfosi di una diva”, dedicata alla cantante veneziana. La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno alle ore 17:00, nel magnifico scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, alla presenza, tra gli altri, degli artisti invitati, della cantante Patty Pravo, dei curatori dell’evento e del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana. La conferenza stampa si svolgerà alle ore 16:00 presso il teatro della Compagnia in via Cavour 50/r.
La mostra proseguirà fino al 12 luglio 2017 con apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, negli orari 10:00/12:00 e 15:00/19:00.
Politicamentecorretto – Mostra su Patty Pravo per Vincenzo Bonanni
L’artista aquilano Vincenzo Bonanni e Patty Pravo a Firenze per la mostra “Patty Pravo Metamorfosi di una diva”, dedicata alla cantante veneziana.
L’iter artistico del poliedrico Vincenzo Bonanni è legato alla “divina” Nicoletta Strambelli (vero nome di Patty Pravo) dal 2004. Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l’attività con collaborazioni di diverso tipo fino ad oggi.
Fresco del recente successo della mostra virtuale intitolata “WARHOLism”, visitabile sul sito vincenzobonanni.com fino al 28 luglio, Bonanni commenta la sua partecipazione all’evento fiorentino con la stima e l’affetto che lo legano alla grande interprete italiana: “Devo molto a Nicoletta, al suo talento e alla sua sensibilità”.
La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno nel magnifico scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, alla presenza, tra gli altri, degli artisti invitati, della cantante Patty Pravo, dei curatori dell’evento e del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana.
La mostra proseguirà fino al 12 luglio 2017 con apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, negli orari 10:00/12:00 e 15:00/19:00.
News Town – Arte, per l’aquilano Bonanni mostra a Firenze con Patty Pravo
L'artista aquilano Vincenzo Bonanni esporrà a Firenze per la mostra "Patty Pravo Metamorfosi di una diva", dedicata alla cantante veneziana. La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno (ore 17) nel suggestivo scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, alla presenza, tra gli altri, degli artisti invitati, della stessa Patty Pravo, dei curatori dell'evento e del presidente del Consiglio regionale della Toscana.
L'iter artistico Bonanni è legato alla "divina" Nicoletta Strambelli (vero nome di Patty Pravo) dal 2004. Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l'attività con collaborazioni di diverso tipo fino ad oggi.
Fresco della mostra virtuale intitolata "WARHOLism", visitabile sul sito vincenzobonanni.com fino al 28 luglio, Bonanni commenta la sua partecipazione all'evento fiorentino con la stima e l'affetto che lo legano alla grande interprete italiana: "Devo molto a Nicoletta, al suo talento e alla sua sensibilità".
La mostra proseguirà fino al 12 luglio, con apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, negli orari 10-12 e 15-19.
Vincenzo Bonanni è un artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d'espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall'installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008. Da allora il suo percorso lo ha portato ad esporre nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Patti Prato è una delle sette cantanti italiani che ha superato il tetto dei cento milioni di copie vendute: basti pensare che il singolo La bambola ha venduto da solo, nelle sue multiple versioni, 40 milioni di copie, risultando così una delle canzoni italiane più famose e vendute all'estero. Su nove partecipazioni al Festival di Sanremo è arrivata otto volte in finale, ottenendo inoltre numerosi premi speciali, tra cui quattro premi della critica, che si aggiungono a numerosi altri prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali. (m. fo.)
Il Messaggero Abruzzo del 13/06/2017 – La divina Patty Pravo vista da Bonanni – l’artista aquilano a Firenze
GoodMorningNews – Arte, per l’aquilano Bonanni mostra a Firenze con Patty Pravo
L'artista aquilano Vincenzo Bonanni esporrà a Firenze per la mostra "Patty Pravo Metamorfosi di una diva", dedicata alla cantante veneziana. La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno (ore 17) nel [...]
gonews Firenze – Patty Pravo in Consiglio regionale per la mostra ‘Metamorfosi di una diva”
Patty Pravo incontra pubblico e giornalisti al Teatro della Compagnia (via Cavour 50/r), in occasione della mostra ‘Patty Pravo. Metamorfosi di una diva’. L’incontro è per le 16 di venerdì 16 giugno, l’entrata è libera. Alle 17, appuntamento con l’artista nella sala delle Feste in palazzo Bastogi (via Cavour 18, Firenze), per l’inaugurazione della galleria di quadri e sculture di numerosi artisti italiani che hanno la cantante come protagonista. Intervengono il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, il consigliere Paolo Bambagioni, il curatore della mostra Riccardo Benelli. La mostra proseguirà fino a mercoledì 12 luglio con i seguenti orari: da lunedì a venerdì 10-12 e 15-19.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana
MET – Mostre: ‘Metamorfosi di una diva’, Patty Pravo in Consiglio
Venerdì 16 giugno alle 16 al cinema ‘La Compagnia’, l’artista terrà un conferenza stampa aperta al pubblico. Alle 17 inaugurazione della mostra in sala delle Feste a Palazzo Bastogi. Intervengono il presidente Eugenio Giani e il consigliere Paolo Bambagioni
Patty Pravo incontra pubblico e giornalisti al Teatro della Compagnia (via Cavour 50/r), in occasione della mostra ‘Patty Pravo. Metamorfosi di una diva’. L’incontro è per le 16 di venerdì 16 giugno, l’entrata è libera. Alle 17, appuntamento con l’artista nella sala delle Feste in palazzo Bastogi (via Cavour 18, Firenze), per l’inaugurazione della galleria di quadri e sculture di numerosi artisti italiani che hanno la cantante come protagonista.
Intervengono il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, il consigliere Paolo Bambagioni, il curatore della mostra Riccardo Benelli.
La mostra proseguirà fino a mercoledì 12 luglio con i seguenti orari: da lunedì a venerdì 10-12 e 15-19. (Cam-GdA)
AbruzzoWeb – LA ‘DIVINA’ PATTY PRAVO IN UNA MOSTRA DI BONANNI L’ARTISTA AQUILANO A PALAZZO BASTOGI DI FIRENZE
L'AQUILA - L'artista aquilano Vincenzo Bonanni e la cantante Patty Pravo a Firenze per la mostra 'Patty Pravo - Metamorfosi di una diva', dedicata alla cantante veneziana.
La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno nel magnifico scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, alla presenza, tra gli altri, degli artisti invitati, della cantante Patty Pravo, dei curatori dell'evento e del presidente del Consiglio regionale della Toscana.
La mostra proseguirà fino al 12 luglio 2017 con apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, negli orari 10/12 e 15/19.
L'iter artistico del poliedrico Bonanni è legato alla 'divina' Nicoletta Strambelli (vero nome di Patty Pravo) dal 2004.
Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l'attività con collaborazioni di diverso tipo fino ad oggi.
Fresco del recente successo della mostra virtuale intitolata 'WarhoLism', visitabile sul sito vincenzobonanni.com fino al 28 luglio, Bonanni commenta la sua partecipazione all’evento fiorentino con la stima e l'affetto che lo legano alla grande interprete italiana.
"Devo molto a Nicoletta, al suo talento e alla sua sensibilità", le sue parole.
PrimaPaginaNews – Spet/cult – Mostre, Patty Pravo: “Esposizione d’arte con Vincenzo Bonanni”
Roma, 12 giu (Prima Pagina News)
L’artista aquilano Vincenzo Bonanni e Patty Pravo a Firenze per la mostra “Patty Pravo Metamorfosi di una diva”, dedicata alla cantante veneziana. L’iter artistico del poliedrico Vincenzo Bonanni è legato alla “divina” Nicoletta Strambelli (vero nome di Patty Pravo) dal 2004. Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l’attività con collaborazioni di diverso tipo fino ad oggi. Fresco del recente successo della mostra virtuale intitolata “WARHOLism”, visitabile sul sito vincenzobonanni.com fino al 28 luglio, Bonanni commenta la sua partecipazione all’evento fiorentino con la stima e l’affetto che lo legano alla grande interprete italiana: “Devo molto a Nicoletta, al suo talento e alla sua sensibilità”. La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno nel magnifico scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, alla presenza, tra gli altri, degli artisti invitati, della cantante Patty Pravo, dei curatori dell’evento e del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana. La mostra proseguirà fino al 12 luglio 2017 con apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, negli orari 10:00/12:00 e 15:00/19:00.
Patty Pravo
È una dei sette cantanti italiani che ha superato il tetto dei cento milioni di copie vendute: basti pensare che il singolo La bambola ha venduto da solo, nelle sue multiple versioni, 40 milioni di copie, risultando così una delle canzoni italiane più famose e vendute all'estero. Su nove partecipazioni al Festival di Sanremo è arrivata otto volte in finale, ottenendo inoltre numerosi premi speciali, tra cui quattro premi della critica, che si aggiungono a numerosi altri prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Vincenzo Bonanni
Artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008, da allora, il suo percorso in ascesa, lo ha portato ad esporre nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
Libero24x7 – LA ‘DIVINA’ PATTY PRAVO IN UNA MOSTRA DI BONANNI L’ARTISTA AQUILANO A PALAZZO BASTOGI DI FIRENZE
GiulianovaNews – Firenze. “Mostra su Patty Pravo per Vincenzo Bonanni “
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Info
Patty Pravo Metamorfosi di una diva
Sala delle Feste, Palazzo Bastogi
Via Cavour, 18 Firenze
Preview: venerdì 16 giugno 2017 h 17:00
Fino al 12 luglio 2017
Orari: lunedì/venerdì 10:00/12:00 e 15:00/19:00
Catalogo in mostra
IlFaro24 – CULTURA 16 Giugno PATTY PRAVO: MOSTRA D’ARTE CON VINCENZO BONANNI
AllNewsAbruzzo – Mostra su Patty Pravo per Vincenzo Bonanni
Mostra su Patty Pravo per Vincenzo Bonanni
La mostra sarà inaugurata venerdì 16 giugno nel magnifico scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze
L'AQUILA - L’artista aquilano Vincenzo Bonanni e Patty Pravo a Firenze per la mostra “Patty Pravo Metamorfosi di una diva”, dedicata alla cantante veneziana. L’iter artistico del poliedrico Vincenzo Bonanni è legato alla “divina” Nicoletta Strambelli (vero nome di Patty Pravo) dal 2004. Fu lei la prima a scoprirne il talento e a spronarne l’attività con collaborazioni di diverso tipo fino ad oggi. Fresco del recente successo della mostra virtuale intitolata “WARHOLism”, visitabile sul sito vincenzobonanni.com fino al 28 luglio, Bonanni commenta la sua partecipazione all’evento fiorentino con la stima e l’affetto che lo legano alla grande interprete italiana: “Devo molto a Nicoletta, al suo talento e alla sua sensibilità”. La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, sarà inaugurata venerdì 16 giugno nel magnifico scenario della Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, alla presenza, tra gli altri, degli artisti invitati, della cantante Patty Pravo, dei curatori dell’evento e del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana. La mostra proseguirà fino al 12 luglio 2017 con apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, negli orari 10:00/12:00 e 15:00/19:00.
Consiglio regionale Toscana – Mostre: ‘Metamorfosi di una diva’, Patty Pravo in Consiglio
Comunicato n. 872 del 12 giugno 2017
Cultura, Istruzione e Ricerca
Mostre: 'Metamorfosi di una diva', Patty Pravo in Consiglio
Venerdì 16 giugno alle 16 al cinema 'La Compagnia', l'artista terrà un conferenza stampa aperta al pubblico. Alle 17 inaugurazione della mostra in sala delle Feste a Palazzo Bastogi. Intervengono il presidente Eugenio Giani e il consigliere Paolo Bambagioni
Firenze – Patty Pravo incontra pubblico e giornalisti al Teatro della Compagnia (via Cavour 50/r), in occasione della mostra ‘Patty Pravo. Metamorfosi di una diva’. L’incontro è per le 16 di venerdì 16 giugno, l’entrata è libera. Alle 17, appuntamento con l’artista nella sala delle Feste in palazzo Bastogi (via Cavour 18, Firenze), per l’inaugurazione della galleria di quadri e sculture di numerosi artisti italiani che hanno la cantante come protagonista.
Intervengono il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, il consigliere Paolo Bambagioni, il curatore della mostra Riccardo Benelli.
La mostra proseguirà fino a mercoledì 12 luglio con i seguenti orari: da lunedì a venerdì 10-12 e 15-19. (Cam-GdA)
eventerbee – Metamorfosi di una Diva – Omaggio a Patty Pravo
Un omaggio a Patty pravo tramite numerose opere eseguite da artisti italiani saranno esposti in Palazzo Bastogi in via Cavour 18 -Firenze.
Per l'inaugurazione sarà presente Patty Pravo
SIPARIO – Arte e mostre – Vincenzo Bonanni WARHOLism This is not by me
Straordinario successo per la preview della Mostra virtuale dell’artista aquilano Vincenzo Bonanni, inaugurata on line venerdì 26 maggio ed intitolata WARHOLISM This is not by me. Le statistiche hanno registrato una sorprendente affluenza alla mostra, con un picco proprio nell’orario di inizio, ad evidenziare il fermento per l’attesa dell’evento.
A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere!
Un progetto quasi “alieno”, come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie e il volto riprodotto dello stesso Bonanni, certamente innovativo e coraggioso nella concettualità e tecnica artistica, così come nella chiave multimediale dell’esposizione che proietta il visitatore in una sorta di “spazio parallelo”.
L’universalità del linguaggio di Andy Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. La Terra dei Fuochi e gli sbarchi di Lampedusa incrociano i volti di Alda Merini, Gino Strada o Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa.
Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero.
La mostra virtuale che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid, sarà visibile sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) fino al 28 luglio.
L'Artista
Vincenzo Bonanni artista poliedrico e sociologo di formazione. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008 riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. La mostra viene apprezzata dal Maestro Mario Monicelli, che la inserisce nel suo documentario-tributo “Vicino al Colosseo c’è Monti”, presentato fuori concorso alla 56° Mostra del Cinema di Venezia. Nello stesso anno è tra i vincitori del Premio Termoli d’Arte Contemporanea e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta ad esporre nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
La Gazzetta del Sudafrica – Evoluzione di un artista
laquilablog – Vincenzo Bonanni, evoluzione di un artista
articolo di Emanuela Medoro
Ricordate Andy Warhol (1928-1987)? Pittore, scultore, regista è il rappresentante più tipico della pop art americana. Sono negli occhi di tutti i suoi ritratti in serie di Marilyn, o il barattolo della zuppa Campbell. A quarant’anni dalla sua morte ecco la mostra personale WARHOL/ism, this is not by me, dell’artista aquilano, Vincenzo Bonanni. [...]
[...] Apro il sito di V. Bonanni, e, sebbene quasi analfabeta informatica, prendo contatto con la mostra online. Introduce la mostra una canzone di David Bowie “Space Oddity”. Seguo le indicazioni della freccetta gialla, con essa apro e faccio scorrere i quattro capitoli in cui è suddivisa la mostra, ingrandisco e rimpicciolisco le immagini. Che significa dunque “Warholism, this is not by me”? Secondo me, il titolo ci dice che V. Bonanni trova la radice del suo lavoro nell’opera di Andy Warhol e, trasferendo nel mondo di oggi i modi espressivi di lui, crea quattro serie di immagini, che ripetute con variazioni di forma e colore, diventano memorabili icone del mondo di oggi. Le serie sono: Selfies/Autoritratti, Fires’s land/la Terra dei fuochi, Icons/Icone, Bruises and Blood/Ferite e Sangue, per un totale di ben 135 immagini, riunite in una sorta di scaletta da salire e scendere da destra verso sinistra o viceversa. Ogni capitolo è preceduto da una puntuale introduzione dell’autore. [...]
Evoluzione di un artista: Vincenzo Bonanni
Evoluzione di un artista: Vincenzo Bonanni.
di Emanuela Medoro
Ricordate Andy Warhol (1928-1987)? Pittore, scultore, regista è il rappresentante più tipico della pop art americana. Sono negli occhi di tutti i suoi ritratti in serie di Marilyn, o il barattolo della zuppa Campbell. A quarant’anni dalla sua morte ecco la mostra personale WARHOL/ism, this is not by me, dell’artista aquilano, Vincenzo Bonanni.
Quando ho letto la email di V. Bonanni, con la notizia di una sua mostra personale, ho cercato subito di capire dove questa avrebbe avuto luogo, curiosa di vedere l’evoluzione artistica di questo giovane aquilano. Dopo un po' di ricerca, ho capito che il luogo della mostra sarebbe stato lo schermo del mio computer. All’inizio di questo evento virtuale, però, l’autore chiarisce che esso precede l’uscita del libro monografico e della mostra personale. Di questa sì, vorrei sapere il dove. Quindi non c’è sostituzione dei mezzi espressivi tradizionali con il virtuale, ma semplicemente il virtuale precede e si aggiunge ad essi.
Dato il titolo della mostra vado a cercare Andy Warhol su Google e vedo un migliaio di immagini, fra cui noto una serie di autoritratti che seguono i cambiamenti del suo viso nel trascorrere del tempo e degli umori, multicolori ritratti di Marilyn e Liz Taylor, e gli immancabili barattoli di zuppa Campbell. Chiude la serie Warhol su Google una foto di Trump con il suo pagliaio biondo/rosso particolarmente scomposto. Cito una delle frasi celebri di Warhol, veramente attuale, se penso alle esibizioni recenti della first lady Trump, “Comprare è molto più americano di pensare, ed io sono molto americano.”
Apro il sito di V. Bonanni, e, sebbene quasi analfabeta informatica, prendo contatto con la mostra online. Introduce la mostra una canzone di David Bowie “Space Oddity”. Seguo le indicazioni della freccetta gialla, con essa apro e faccio scorrere i quattro capitoli in cui è suddivisa la mostra, ingrandisco e rimpicciolisco le immagini. Che significa dunque “Warholism, this is not by me”? Secondo me, il titolo ci dice che V. Bonanni trova la radice del suo lavoro nell’opera di Andy Warhol e, trasferendo nel mondo di oggi i modi espressivi di lui, crea quattro serie di immagini, che ripetute con variazioni di forma e colore, diventano memorabili icone del mondo di oggi. Le serie sono: Selfies/Autoritratti, Fires’s land/la Terra dei fuochi, Icons/Icone, Bruises and Blood/Ferite e Sangue, per un totale di ben 135 immagini, riunite in una sorta di scaletta da salire e scendere da destra verso sinistra o viceversa. Ogni capitolo è preceduto da una puntuale introduzione dell’autore.
All’inizio c’è la sequenza di Autoritratti che variano per età e stati d’animo, rappresentati con variazioni di colore, fra cui ricordo benissimo le sfumature di giallo.
Per La Terra dei fuochi mi ha colpito la puntuale elencazione della composizione della “zuppa” tutta italiana e camorrista di quelle zone. La zuppa, contenuta in barattoli da aprire con la linguetta a strappo, è composta da un venefico mix di trenta elementi, in italiano ed in inglese. Questo elenco di veleni dà una sorta di vertigine depressa, pensando alla odierna situazione malata di alcuni paesi, Acerra, Nola e Marigliano, situati in quella che fu la Campania felix, di classica memoria.
Nel capitolo Icone compaiono ritratti di personaggi di oggi, collegati a quelli rappresentati da Andy Warhol: Alda Merini/Liz Taylor, Gino Strada/Mao, Roberto Saviano/Lenin sono citati come testimoni dell’Italia positiva e generosa di oggi.
Infine per Ferite e Sangue, che trae origine dalla serie Death and Disaster, ricordo in modo particolare la rielaborazione di una immagine delle rovine della Piazza Duomo de L’Aquila causate dal sisma del 2009, prodotta subito dopo l’evento e parte della mostra Kyrie Eleison.
Già conosciamo la pittura di Vincenzo Bonanni per le sue mostre iniziate nel 2008. Grandi quadri/collage fatti di giornali, carte, e materie non sempre ben identificabili sparsi su tele, immagini unificate da sfumature di colori, usati sapientemente sulle superfici in modo più o meno denso, con pennellate veloci, sottili, ampie, leggere, pesanti. A tutto questo si aggiunge adesso un’altra abilità, quella di trasferire il tutto nel mondo virtuale. Mondo che ci priva del contatto reale con la materia della sua pittura, ma ci dà il modo di osservarla a casa nostra. Aspetto con ansia il cartaceo e la mostra reale.
Assergi racconta – ANDY WARHOL L’EVOLUZIONE DI UN ARTISTA
IlCapoluogo.it – CULTURA/ARTE: Bonanni torna con Bowie e Warhol
Straordinario successo per la preview della Mostra virtuale dell’artista aquilano Vincenzo Bonanni, inaugurata on line venerdì 26 maggio ed intitolata WARHOLISM This is not by me.
Le statistiche hanno registrato una sorprendente affluenza alla mostra, con un picco proprio nell’orario di inizio, ad evidenziare il fermento per l’attesa dell’evento.
A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere.
Un progetto quasi “alieno”, come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie e il volto riprodotto dello stesso Bonanni, certamente innovativo e coraggioso nella concettualità e tecnica artistica, così come nella chiave multimediale dell’esposizione che proietta il visitatore in una sorta di “spazio parallelo”.
L’universalità del linguaggio di Andy Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. La Terra dei Fuochi e gli sbarchi di Lampedusa incrociano i volti di Alda Merini, Gino Strada o Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa.
Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero.
La mostra virtuale che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid, sarà visibile sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) fino al 28 luglio.
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Infomedianews – Successo per l’inaugurazione di ‘Warholism’, la nuova mostra dell’artista aquilano Vincenzo Bonanni
Venerdì 26 maggio la preview della mostra virtuale dell’artista aquilano Vincenzo Bonannin è stata inaugurata on line. Il progetto, comprendente più di 100 opere, è intitolato ‘Warholism This is not by me’ ed ha già riscontrato una sorprendente affluenza. L’universalità del linguaggio di Andy Warhol è ritualizzata da Bonanni, per veicolare il proprio messaggio artistico, sociale e contemporaneo.
Successo per la preview della mostra virtuale dell’artista aquilano Vincenzo Bonanni, inaugurata on line venerdì 26 maggio ed intitolata WARHOLISM This is not by me.
Le statistiche hanno registrato una sorprendente affluenza alla mostra, con un picco proprio nell’orario di inizio, ad evidenziare il fermento per l’attesa dell’evento. A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere.
Un progetto quasi ‘alieno’, come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie e il volto riprodotto dello stesso Bonanni, certamente innovativo e coraggioso nella concettualità e tecnica artistica, così come nella chiave multimediale dell’esposizione che proietta il visitatore in una sorta di ‘spazio parallelo’.
L’universalità del linguaggio di Andy Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. La Terra dei Fuochi e gli sbarchi di Lampedusa incrociano i volti di Alda Merini, Gino Strada o Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa. Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero.
La mostra virtuale che espone quadri, collage, disegni, foto e polaroid, sarà visibile sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) fino al 28 luglio.
Fonte: AGI
AbruzzoWeb – WARHOLISM: INEDITA MOSTRA VIRTUALE DELL’AQUILANO VINCENZO BONANNI, GIA’ APPREZZATO DA MONICELLI
L'AQUILA - Inaugurata venerdì 26 maggio è già un successo la mostra virutale ''Warholism - This is not by me'', del'artista aquilano Vincenzo Bonanni. Un’importante preview accessibile a tutti gli estimatori del giovane artista, che precede l’uscita del libro monografico, che a sua volta anticiperà la mostra personale.
A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Bonanni irrompe con Warholism, quattro sezioni per un totale di più di cento opere.
Le statistiche hanno registrato una sorprendente affluenza alla mostra, con un picco proprio nell’orario di inizio, ad evidenziare il fermento per l’attesa dell’evento.
Un progetto quasi ''alieno'', come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie e il volto riprodotto dello stesso Bonanni, certamente innovativo e coraggioso nella concettualità e tecnica artistica, così come nella chiave multimediale dell’esposizione che proietta il visitatore in una sorta di spazio parallelo.
L’universalità del linguaggio di Andy Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo.
La Terra dei Fuochi e gli sbarchi di Lampedusa incrociano i volti di Alda Merini, Gino Strada o Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa.
Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile.
Una full immersion virtuale, ideata espressamente per l’occasione, che offre al visitatore una lettura chiara dell’imponente progetto artistico.
La mostra virtuale che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid, sarà visibile sul sito dell’artista www.vincenzobonanni.com fino al 28 luglio.
"Anteprime digitali? Perché no! Certo, dipende dalle opere! Questo progetto mi permetteva di farlo, quindi l’ho fatto!", così l’artista ha motivato la scelta di affidare questa anteprima al web.
Bonanni è un artista poliedrico e sociologo di formazione. Ha eletto la pittura a sua forma d’espressione, spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Ha esposto una sua personale per la prima volta, a Roma nel 2008, che ha riscosso grande successo di pubblico e di critica.
La mostra venne apprezzata anche dal grande regista italiano Mario Monicelli, che la inserì nel documentario-tributo ''Vicino al Colosseo c’è Monti'', presentato fuori concorso alla 56° Mostra del Cinema di Venezia nel 1999.
Nello stesso anno, è stato anche tra i vincitori del Premio 'Termoli d’Arte Contemporanea' e da allora, il suo percorso in ascesa, lo ha portato ad esporre nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
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IlFaro24 – L’ “ALIENO” VINCENZO BONANNI SORPRENDE CON LA MOSTRA “WARHOLISM”
Straordinario successo per la preview della Mostra virtuale dell’artista aquilano Vincenzo Bonanni, inaugurata on line venerdì 26 maggio ed intitolata WARHOLISM This is not by me. Le statistiche hanno registrato una sorprendente affluenza alla mostra, con un picco proprio nell’orario di inizio, ad evidenziare il fermento per l’attesa dell’evento.
A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere!
Un progetto quasi “alieno”, come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie e il volto riprodotto dello stesso Bonanni, certamente innovativo e coraggioso nella concettualità e tecnica artistica, così come nella chiave multimediale dell’esposizione che proietta il visitatore in una sorta di “spazio parallelo”.
L’universalità del linguaggio di Andy Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. La Terra dei Fuochi e gli sbarchi di Lampedusa incrociano i volti di Alda Merini, Gino Strada o Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa.
Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero.
La mostra virtuale che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid, sarà visibile sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) fino al 28 luglio.
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Linux – Abruzzo: WARHOLISM: INEDITA MOSTRA VIRTUALE DELL’AQUILANO VINCENZO BONANNI, GIA’ APPREZZATO DA MONIC…
InAbruzzo – Successo preview mostra virtuale dell’artista aquilano V. Bonanni
L’Aquila – (F.C.). Successo per la preview della mostra virtuale dell’artista aquilano Vincenzo Bonanni, inaugurata on line venerdi’ 26 maggio ed intitolata WARHOLISM This is not by me. Le statistiche hanno registrato una sorprendente affluenza alla mostra, con un picco proprio nell’orario di inizio, ad evidenziare il fermento per l’attesa dell’evento. A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di piu’ di cento opere! Un progetto quasi “alieno”, come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie e il volto riprodotto dello stesso Bonanni, certamente innovativo e coraggioso nella concettualita’ e tecnica artistica, cosi’ come nella chiave multimediale dell’esposizione che proietta il visitatore in una sorta di “spazio parallelo”. L’universalita’ del linguaggio di Andy Warhol e’ riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. La Terra dei Fuochi e gli sbarchi di Lampedusa incrociano i volti di Alda Merini, Gino Strada o Roberto Saviano, testimonials di un’italianita’ alta, generosa e coraggiosa. Il vero non e’ dato piu’ da cio’ che si rappresenta o riproduce, ma da cio’ che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero. La mostra virtuale che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid, sara’ visibile sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) fino al 28 luglio.
29 Maggio 2017
pinterest.com – Abruzzo: #WARHOLISM: #INEDITA #MOSTRA VIRTUALE DELL’AQUILANO VINCENZO BONANNI
GeosNews – WARHOLism:[…]/Bonanni torna […]
Articolo del 29/05/ 2017 - WARHOLISM: INEDITA MOSTRA VIRTUALE DELL'AQUILANO VINCENZO BONANNI, GIA' APPREZZATO DA MONICELLI
Articolo del 30/05/2017 - Bonanni torna con Bowie e Warhol
MINItrends.club – L’ “ALIENO” VINCENZO BONANNI SORPRENDE […]
Articolo del 29/05/2017 - L’ “ALIENO” VINCENZO BONANNI SORPRENDE CON LA MOSTRA “WARHOLISM”
Libero 24×7 – WARHOLISM: INEDITA MOSTRA VIRTUALE DELL’AQUILANO VINCENZO BONANNI …
Articolo AbruzzoWeb WARHOLISM: INEDITA MOSTRA VIRTUALE DELL'AQUILANO VINCENZO BONANNI, GIA' APPREZZATO DA MONICELLI del 29/05/2017
lenews.info – Warholism: intervista a Vincenzo Bonanni
[...]
Vincenzo Bonanni, sociologo di formazione, elegge la pittura a sua forma d’espressione, con una molteplicità di tecniche. Fino ad abbattere i confini del quadro e spaziare nell’installazione e nella composizione scritta. Per la prima volta ha esposto sue opere in Roma, nel 2008, con una personale di grande successo, sia come pubblico, sia come critica. Il maestro Mario Monicelli inserì la mostra nel suo documentario-tributo “Vicino al Colosseo c’è Monti”, presentato fuori concorso alla cinquantaseiesima mostra del Cinema di Venezia. Nello stesso anno l’artista è risultato tra i vincitori del premio Termoli d’arte contemporanea. Di qui si prende la rincorsa, per esporre nelle principali città italiane e all’estero: Vincenzo Bonanni ha partecipato ad aste e fiere internazionali.
Warholism. Quadri, polaroid, collage per uno spazio virtuale: come nasce il tuo nuovo progetto?
Da una lunga gestazione, come sempre! In più stavolta c’è stato anche un lungo periodo per la realizzazione, sai le opere sono più di 130! Il primo a vedere in me una qualche somiglianza fisica con il Warhol degli anni Sessanta è stato un fotografo americano incontrato qualche anno fa, di cui non ricordo il nome. Mi fece degli scatti in bianco e nero che non ho mai più visto, come lui del resto. Dopo quell’incontro l’hanno detto in molti. Ma realmente il progetto nasce dalla ricerca di un linguaggio universale e semplice per veicolare un messaggio artistico profondo e sociale. Ho voluto creare un trompe-l’oeil impattante per sviscerare tutto ciò che ho da dire!
Warholism. Un viaggio virtuale ideato spalla a spalla con un grafico e un ingegnere informatico: quale ne è la veste nei dettagli e come si è svolto il lavoro?
Ci tenevo che la presentazione di Warholism avvenisse in toto, per non perdere la forza della ripetitività! Ma le opere sono davvero molte ed alcune di grandi dimensioni. Così, vista la (rara per me)
bidimensionalità dei pezzi, ho deciso di ideare uno spazio che potesse ospitarle. Devo molto all’ingegnere informatico che è stato in grado di realizzare questa mia visione, abbiamo lavorato insieme giorno e notte e abbiamo visto nascere un spazio espositivo perfetto per Warholism!
Warholism. In uno spazio inesistente, adattato alle opere, si espone: come è fatto il tuo museo virtuale? Come lo si rende accessibile?
Ehm dovete scoprirlo da voi a partire da questa sera! Buon viaggio virtuale a tutti!
Intervista di Isabella Lopardi
SaluteNews – Warholism: dal 26 maggio on line una mostra virtuale
SoloNews – Warholism this is not by me è una grande mostra on line del pittore Vincenzo Bonanni.
Un’importante preview, accessibile a tutti gli estimatori del giovane artista abruzzese. Dal 26 maggio sarà possibile visitarla virtualmente. Siamo a quasi tre anni dall’ultima presentazione di inediti di questo individuo poliedrico. Il progetto on line prevede quattro sezioni, per un totale di più di cento opere. Si tratta di riutilizzare l’universalità del linguaggio di Warhol. Ci sono opere che sono il contraltare delle realtà dell’Italia contemporanea, dalla Terra dei Fuochi agli sbarchi di Lampedusa.
Quadri, collage, disegni, foto e polaroid saranno visibili sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) a partire dalle ore 18 del 26 maggio, accedendo alla sezione Virtual Exhibition. Una full immersion virtuale, che precede l’uscita del libro monografico: a sua volta, esso anticiperà la mostra personale.
[bio e intervista su http://www.solonews.org/salute/index.php/2017/05/26/warholism-dal-26-maggio-on-line-una-mostra-virtuale/]
eventbu – Mostra Virtuale WARHOLism
Da venerdì 26 maggio sarà possibile visitare virtualmente WARHOLISM This is not by me, una grande Mostra del pittore Vincenzo Bonanni. Un’importante preview accessibile a tutti gli estimatori del giovane e celebrato artista abruzzese.
Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere. L’universalità del linguaggio di Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. Autoritratti e collages si scontrano con le dure realtà dell’Italia contemporanea, dalla Terra dei Fuochi agli sbarchi di Lampedusa, incrociando i volti di Alda Merini, Gino Strada e Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa. Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero. La ripetitività rafforza il messaggio con l’effetto quasi di un bombardamento mediatico.
Quadri, collages, disegni, foto e polaroid che compongono WARHOLISM saranno visibili sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) a partire dalle h 18.00 del giorno 26 maggio, accedendo alla sezione Virtual Exhibition. Una particolarissima full immersion virtuale, ideata espressamente per l’occasione, che offre al visitatore una privilegiata lettura dell’imponente progetto artistico.
Abruzzo in video – VINCENZO BONANNI “WARHOLISM This is not by me”
Un’importante preview accessibile a tutti gli estimatori del giovane e celebrato artista abruzzese.
“Anteprime digitali? Perché no! Certo, dipende dalle opere! Questo progetto mi permetteva di farlo, quindi l’ho fatto!” così l’artista motiva la scelta di affidare questa anteprima al web.
A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere. L’universalità del linguaggio di Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. Autoritratti e collages si scontrano con le dure realtà dell’Italia contemporanea, dalla Terra dei Fuochi agli sbarchi di Lampedusa, incrociando i volti di Alda Merini, Gino Strada e Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa. Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero. La ripetitività rafforza il messaggio con l’effetto quasi di un bombardamento mediatico.
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Terre Marsicane – “WHAROLISM-THIS NOT BY ME”, LA MOSTRA VIRTUALE DEL PITTORE ABRUZZESE VINCENZO BONANNI
News Town – Arte: ecco “Warholism”, mostra virtuale del pittore aquilano Vincenzo Bonanni
Da venerdì 26 maggio sarà possibile visitare l'anteprima digitale della mostra Warholism This is not by me, del pittore aquilano Vincenzo Bonanni.
“Anteprime digitali? Perché no! Certo, dipende dalle opere. Questo progetto mi permetteva di farlo, quindi l’ho fatto!”: così l’artista motiva la scelta di affidare questa anteprima al web.
A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Vincenzo Bonanni torna dunque con Warholism. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere.
"L’universalità del linguaggio di Warhol" si legge in una nota "è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. Autoritratti e collages si scontrano con le dure realtà dell’Italia contemporanea, dalla Terra dei Fuochi agli sbarchi di Lampedusa, incrociando i volti di Alda Merini, Gino Strada e Roberto Saviano, testimonial di un’italianità alta, generosa e coraggiosa. Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero. La ripetitività rafforza il messaggio con l’effetto quasi di un bombardamento mediatico".
Quadri, collages, disegni, foto e polaroid che compongono Warholism saranno visibili sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) a partire dalle 18 del giorno 26 maggio, accedendo alla sezione “Virtual Exhibition”.
Una full immersion virtuale, ideata espressamente per l’occasione, che offre al visitatore una privilegiata lettura dell’imponente progetto artistico. L’evento precede l’uscita del libro monografico che a sua volta anticiperà la mostra personale.
L'artista
Vincenzo Bonanni è artista e sociologo. Elegge la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Espone per la prima volta a Roma nel 2008. La sua personale riscuote grande successo di pubblico e di critica. La mostra viene apprezzata dal Maestro Mario Monicelli, che la inserisce nel suo documentario-tributo “Vicino al Colosseo c’è Monti”, presentato fuori concorso alla 56° Mostra del Cinema di Venezia. Nello stesso anno è tra i vincitori del Premio Termoli d’Arte Contemporanea e da allora, il suo percorso in ascesa, lo porta ad esporre nelle principali città italiane e all'estero, partecipando ad aste e fiere internazionali.
AllNewsAbruzzo – Mostra virtuale ‘WHAROLism This is not by me’ Da venerdì 26 maggio quattro sezioni per un totale di più di cento opere
PESCARA - Da venerdì 26 maggio sarà possibile visitare virtualmente WARHOLISM This is not by me, una grande Mostra del pittore Vincenzo Bonanni. Un’importante preview accessibile a tutti gli estimatori del giovane e celebrato artista abruzzese. “Anteprime digitali? Perché no! Certo, dipende dalle opere! Questo progetto mi permetteva di farlo, quindi l’ho fatto!” così l’artista motiva la scelta di affidare questa anteprima al web. A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti, Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere. L’universalità del linguaggio di Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. Autoritratti e collages si scontrano con le dure realtà dell’Italia contemporanea, dalla Terra dei Fuochi agli sbarchi di Lampedusa, incrociando i volti di Alda Merini, Gino Strada e Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa. Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero. La ripetitività rafforza il messaggio con l’effetto quasi di un bombardamento mediatico. Quadri, collages, disegni, foto e polaroid che compongono WARHOLISM saranno visibili sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) a partire dalle h 18.00 del giorno 26 maggio, accedendo alla sezione “Virtual Exhibition”. Una particolarissima full immersion virtuale, ideata espressamente per l’occasione, che offre al visitatore una privilegiata lettura dell’imponente progetto artistico. L’evento precede l’uscita del libro monografico che a sua volta anticiperà la mostra personale.
AssociazioneAbruzzeseDiRoma – Arte: ecco “Warholism”, mostra virtuale del pittore aquilano Vincenzo Bonanni
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“L’universalità del linguaggio di Warhol” si legge in una nota “è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. Autoritratti e collages si scontrano con le dure realtà dell’Italia contemporanea, dalla Terra dei Fuochi agli sbarchi di Lampedusa, incrociando i volti di Alda Merini, Gino Strada e Roberto Saviano, testimonial di un’italianità alta, generosa e coraggiosa. Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero. La ripetitività rafforza il messaggio con l’effetto quasi di un bombardamento mediatico”.
Quadri, collages, disegni, foto e polaroid che compongono Warholism saranno visibili sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) a partire dalle 18 del giorno 26 maggio, accedendo alla sezione “Virtual Exhibition”.
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geosnews – Arte: ecco “Warholism”, mostra virtuale del pittore aquilano Vincenzo Bonanni
NotizieAbruzzo – “WHAROLISM-THIS NOT BY ME”, LA MOSTRA VIRTUALE DEL PITTORE ABRUZZESE VINCENZO BONANNI
Gazzettino della Valle del Sagittario – VINCENZO BONANNI “WARHOLISM This is not by me”
DA DOMANI sarà possibile visitare virtualmente WARHOLISM This is not by me, una grande Mostra del pittore Vincenzo Bonanni. Quadri, collages, disegni, foto e polaroid che compongono WARHOLISM saranno visibili sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) a partire dalle h 18.00 del giorno 26 maggio, accedendo alla sezione “Virtual Exhibition”. Un’importante preview accessibile a tutti gli estimatori del giovane e celebrato artista abruzzese. A quasi tre anni dall’ultima presentazione di pezzi inediti,
Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere. L’universalità del linguaggio di Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. Autoritratti e collages si scontrano con le dure realtà dell’Italia contemporanea, dalla Terra dei Fuochi agli sbarchi di Lampedusa, incrociando i volti di Alda Merini, Gino Strada e Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa. Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero. La ripetitività rafforza il messaggio con l’effetto quasi di un bombardamento mediatico.
politicamentecorretto.com – “WARHOLISM This is not by me”
Vincenzo Bonanni irrompe con WARHOLISM. Quattro sezioni per un totale di più di cento opere. L’universalità del linguaggio di Warhol è riutilizzata da Bonanni per veicolare il proprio messaggio artistico profondo, sociale e contemporaneo. Autoritratti e collages si scontrano con le dure realtà dell’Italia contemporanea, dalla Terra dei Fuochi agli sbarchi di Lampedusa, incrociando i volti di Alda Merini, Gino Strada e Roberto Saviano, testimonials di un’italianità alta, generosa e coraggiosa. Il vero non è dato più da ciò che si rappresenta o riproduce, ma da ciò che la memoria immediata ci trasmette come riconoscibile, quindi vero. La ripetitività rafforza il messaggio con l’effetto quasi di un bombardamento mediatico.
Quadri, collages, disegni, foto e polaroid che compongono WARHOLISM saranno visibili sul sito dell’artista (vincenzobonanni.com) a partire dalle h 18.00 del giorno 26 maggio, accedendo alla sezione “Virtual Exhibition”. Una particolarissima full immersion virtuale, ideata espressamente per l’occasione, che offre al visitatore una privilegiata lettura dell’imponente progetto artistico.
Prima Pagina NEWS – Spet/cult – Mostre, dal 26 maggio Vincenzo Bonanni con “WARHOLism – This is not by me”
Roma, 22 mag (Prima Pagina News) Da venerdì 26 maggio sarà possibile visitare virtualmente WARHOLISM This is not by me, una grande Mostra del pittore Vincenzo Bonanni. Un’importante preview accessibile a tutti gli estimatori del giovane e celebrato artista abruzzese.“Anteprime digitali? Perché no! Certo, dipende dalle opere! Questo progetto mi permetteva di farlo, quindi l’ho fatto!” così l’artista motiva la scelta di affidare questa anteprima al web. [...]
mister-x.it – Mostra del pittore Vincenzo Bonanni
Da venerdì 26 maggio sarà possibile visitare virtualmente WARHOLISM This is not by me, una grande Mostra del pittore Vincenzo Bonanni. Un´importante preview accessibile a tutti gli estimatori del giovane e celebrato artista abruzzese.
VINCENZO BONANNI “WARHOLISM This is not by me“ vincenzobonanni.com Dal 26 maggio 2017 Da venerdì 26 maggio sarà possibile visitare virtualmente WARHOLISM This is not by me, una grande Mostra del pittore Vincenzo Bonanni. Un´importante preview accessibile a tutti gli estimatori del giovane e celebrato artista abruzzese. […]
AbruzzoGiornale24 – L’artista abruzzese Vincenzo Bonanni irrompe con “WARHOLISM This is not by me”
L’artista abruzzese Vincenzo Bonanni irrompe con “WARHOLISM This is not by me”
Giulianova News.it -WARHOLISM This is not by me, una grande Mostra del pittore Vincenzo Bonanni
LIBRI: DALEMBERT E ”L’IRONIA CONTRO IL DOLORE”, EVENTO DI SUCCESSO CON I QUADRI DI BONANNI
L’AQUILA - Editoria e pittura si sono incontrate ieri all’Aquila in un perfetto e prezioso binomio artistico per un evento che ha riscosso grande successo e partecipazione. [...]
Il Centro Pescara Dalembert/Bonanni
Questa sera alle 18,30 la libreria Colacchi del centro Amiternum di via Fermi all’Aquila ospiterà la presentazione del romanzo di Louis Philippe Dalembert (foto) “Ballata di un amore incompiuto” (Frassinelli). Presente l’autore. Esposte opere di Vincenzo Bonanni.
Presentazione del romanzo “Ballata di un amore incompiuto” di Louis-Philippe Dalembert
L’Aquila: Bonanni e Dalembert, due diversi modi per parlare del terremoto
È fissata all’Aquila, il 12 maggio alle 18.30 nella libreria Colacchi, la presentazione del romanzo di Louis-Philippe Dalembert Ballata di un amore incompiuto, edito da Frassinelli. Sarà presente l’autore e in occasione dell’evento saranno esposte opere dell’artista Vincenzo Bonanni.
EDITORIA E ARTE: DALEMBERT ARRIVA A L’AQUILA, PRESENTAZIONE LIBRO E MOSTRA OPERE DI BONANNI
L'AQUILA - Verrà presentato lunedì 12 maggio, alle 18.30 presso la libreria Colacchi il libro Ballata di un amore incompiuto di Louis-Philippe Dalembert. Per l'occasione, che prevede anche l'incontro con l'autore, saranno esposte le opere dell’artista aquilano Vincenzo Bonanni che nell’ottobre del 2009, a sei mesi dal terremoto, fu il primo artista a presentare nella città ferita una mostra personale intitolata Kyrie Eleison.
Ballata di un amore incompiuto. Letteratura e Arte
BALLATA DI UN AMORE INCOMPIUTO
(Frassinelli, 275 pp.)
INCONTRO CON L’AUTORE LOUIS-PHILIPPE DALEMBERT
in occasione dell’evento saranno esposte opere dell’artista
VINCENZO BONANNI
VINCENZO BONANNI: MAGIA E TALENTO A VENEZIA QUADRI DELL’ARTISTA AQUILANO DA OGGI IN MOSTRA
Il Centro L’Aquila – L’artista Vincenzo Bonanni espone le sue opere a Venezia
Video: Vincenzo Bonanni Solitudini/Loneliness
VINCENZO BONANNI "SOLITUDINI/LONELINESS" a cura di Benedetta Donato
L'Aquila, dal 24 agosto al 30 settembre 2012
Dopo tre anni di assenza, Bonanni torna all'Aquila con quindici opere inedite, un viaggio all'interno della solitudine umana come condizione propria dell'essere artista. Pier Paolo Pasolini, Alda Merini, Beethoven, Fabrizio De Andrè sono solo alcuni degli interlocutori con cui Vincenzo Bonanni intrattiene un dialogo infinito, "ripresi" e impressi nelle sue opere. Con la scelta di proporlo in un luogo che adesso ritorna alla vita, l'aspirazione espressa dall’artista stringe al percorso visivo l'idea di liberazione e di rigenerazione.
Il percorso espositivo si sviluppa intorno agli imponenti lavori dell'artista corredati da immagini, fotografie, appunti che descrivono l'evoluzione di Solitudini e consentono al visitatore una lettura particolarissima e privilegiata del progetto artistico nel suo insieme.
Abruzzo Impresa – Le solitudini di Vincenzo Bonanni, di Chiara Strozzieri
Abruzzo Impresa – Intervista a Vincenzo Bonanni, di Chiara Strozzieri
MUMI Museo Michetti – L’immaginario e la Forma
L'immaginario e la Forma
L'immaginario e la Forma
Mostra di arti visive promossa da Associazione Culturale PAE Pescara Art Evolution in occasione della “VIII Giornata del Contemporaneo” organizzata da AMACI Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani. Per la Giornata del Contemporaneo, il 06 Ottobre 2012, patrocinata da AMACI (Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani), l'Associazione Culturale PAE Pescara Art Evolution, ha inaugurato la mostra di arti visive “L'Immaginario e la Forma” nei locali del MUMI, Museo Michetti di Francavilla al Mare (Ch) Sala delle Tele.
Per volontà degli enti pubblici e l'impegno dell'Associazione PAE, nella persona del suo presidente Giancarlo COSTANZO, la manifestazione relativa alla GIORNATA DEL CONTEMPORANEO, sta diventando un appuntamento fisso ed evento di eccellente qualità, in quanto può vantare di ospitare maestri ed artisti di altissimo livello che danno rilievo al vasto palcoscenico delle arti visive.
PALLOZZI, esponente molto attivo nel campo delle arti visive, le cui tappe del percorso artistico sono state illustrate a catalogo dallo storico dell'arte Duccio TROMBADORI, oltre ad un testo valutativo sulle opere dei partecipanti a cura di Pia PISCITELLO.
Dal Martedì alla Domenica, dalle 16:00 alle 19:00 - chiuso il Lunedì.
Ingresso libero.
Artisti contemporanei:
LINO ALVIANI - LIDIA BACHIS - TITTI BALDINO - FERNANDO BATTISTA - TONI BELLUCCI - GINO BERARDI – LUISA BERGAMINI – LILIAN RITA CALLEGARI - CARMA - TOMMASO CASCELLA - BRUNO COLALONGO - GIANCARLO COSTANZO – GIULIANO COTELLESSA – PAUL CRITCHLEY – PATRIZIA D'ANDREA – SABATINO DE RUBEIS – GIANFRANCO DI BERNARDINI – BRUNO DI PIETRO – PAOLO D'ORAZIO - PEPPE ESPOSITO – FERRUCCIO GARD – GUIDO GIANCATERINO – CESARE IEZZI - MARK KOSTABI - MARCO LODOLA - LUCIANO LUPOLETTI - SANDRO MELARANGELO – GIULIA NAPOLEONE - EMILIO PATRIZIO – MAURO REA - ROJER SELDEN - MARIO SERRA - GIANCARLO SERSANTE – ROCCO SIMONCINI - LORIS SPEZIALE - DANILO SUSI – BRUNO ZENOBIO.
Giovani Talenti:
ALESSANDRA APOCENNI – UGO ASSOGNA – BARBARA BIRINDELLI – VINCENZO BONANNI – CLAUDIA CARANFA – ALESSIO CONSORTE – PAOLO DE FELICE – YURI DI BLASIO – ILEANA DI DAMASO – YARI DI GIAMPIETRO – FABIO DILIZIO – CLAUDIA DI MARCO – FRANCESCO FRATTAROLI – VALERIO GAGLIARDI – MARILU' GIANNANTONIO – ANDREA LUPOLETTI – NADIA MANCINELLI – MARINO MELARANGELO – FRANCESCA QUINTILIO – MARCO ROMOLI – ANDREA SALVIO – MILA SPRECACENERE.
Nel giorno di inaugurazione, il 6 ottobre 2012, la commissione giudicatrice del premio riservato ai “giovani” all’interno de “L’immaginario e la Forma” composta dal Presidente Albano Paolinelli e dai membri: Lino Alviani, Emilio Patrizio,Danilo Susi,Enrico Borgatti, Mario Serra, funge da Segretario Enrico Borgatti, dopo ampia discussione ha assegnato all’unanimità i seguenti premi, ritenendo altresì aggiungere tre menzioni speciali ai seguenti artisti:
1) Paolo De Felice 2) Ileana Di Damaso 3) Nadia Mancinelli
TERZO PREMIO – Pubblicazioni d’Arte e targa – a Yuri Di Blasio per l’opera ”l’IO” 2005 - scultura in gesso.
Con la seguente motivazione: Per la scelta tridimensionale e la materia plastica che compone con un modellato ufficiale e ricco di esposizioni luminose unita ad una soluzione essenziale ed equilibrata
SECONDO PREMIO – Mostra personale presso la Danelli e targa – a Barbara Birindelli per l’opera “Tra le forme” 2012 - Tecnica mista su tela
Con la seguente motivazione: L’artista realizza mediante un sostanziale monocromato una spazialità plastica attraverso l’uso della luce che modella la superficie e stimola un rapporto tattile
PRIMO PREMIO – Targa e partecipazione invito al prossimo PREMIO SULMONA 2013 – a Marino Melarangelo per l’opera “Senza Titolo” 2012 Pastello su carta
Con la seguente motivazione: Sensibile ed accurato nel segno, attraverso il quale riesce a costruire l’immagine avvolta in una soluzione carica di mistero ma ricca di espressione e spazialità
Dato il successo dell'iniziativa, è indetto l'evento di FINISSAGE, il 20 Ottobre, dalle 16:00 alle 19:00. Saranno presenti gli artisti, disponibili a visite guidate e spiegazioni di sorta sulle loro opere.
Catalogo edito da PALLADINO & C.
Curatore: ASSOCIAZIONE CULTURALE PAE - “Pescara Art Evolution”
la Repubblica Roma, rubrica “fuori Roma” – Solitudini/Loneliness Vincenzo Bonanni
la Repubblica - Roma, 6 settembre 2012, Rubrica di eventi "Giorno&Notte - fuori Roma", Solitudini/Loneliness
L'Aquila - A Palazzo Valentini prosegue la mostra "Solitudini/Loneliness", quindici opere inedite dell'artista Vincenzo Bonanni, a cura di Benedetta Donato. Dal martedì alla domenica 10.30/13 e 17/21. Ingresso libero. Fino al 30 settembre. Via dell'Arcivescovado 6.
Modul@zioni.it – Eventi culturali settembre 2012, Mostra Solitudini/Loneliness L’Aquila
ILoveAbruzzo – Perdonanza: “Solitudini” in mostra con l’artista Vincenzo Bonanni
La solitudine nell’arte, di Emanuela Medoro
di Emanuela Medoro – Il salone di piano terra, tutto bianco, collegato con l’esterno da ampie vetrate, dell’unico fabbricato agibile in via dell’Arcivescovado, ospita la mostra personale Solitudini/Loneliness del giovane artista aquilano Vincenzo Bonanni. L’ artista espone in questa mostra opere rielaborate su citazioni del tema della solitudine svolto da scrittori e poeti, es: Cesare Pavese, R. Maria Rilke, P. P. Pasolini, Alda Merini Arthur Rimbaud etc. Ciascuno degli artisti citati descrive la solitudine mentale, il particolare stato di grazia necessario all’artista per esprimere la propria visione del mondo. Insomma Solitudini vuole far luce sul percorso interiore dell’artista, fatto di dolore passione, soddisfazione, delusioni nell’ itinerario verso l’arte.
Nulla è casuale in questa produzione, ispirata e sostenuta da frammenti e citazioni da altri artisti rielaborate creando un linguaggio espressivo originale e personalissimo, fatto di pennellate ispirate e studiate, energiche e vivaci, su legno compensato, che lui chiama “tecnica mista”. Risultano delle opere pittoriche che comunicano sentimenti e passioni, coinvolgono lo spettatore in un mondo culturale e fantastico, fonti di emozioni, ricordi, pensieri.
Le pennellate di Vincenzo Bonanni creano un apparente caos di colori e forme, da cui emergono immagini fortemente comunicative. Es.: La Maternità Crocifissa in cui una donna tende le braccia verso un volto di uomo carico di spine. Laudate hominem, la didascalia di quest’opera, in parte ispirata da La Buona Novella di F. De André. Lo sguardo dell’artista si posa sulla realtà umana dell’uomo e della donna piuttosto che sulla loro divinità, comunicando così un forte senso di solidarietà nel dolore.
Ricordo ancora il ritratto di Alda Merini, in cui pennellate blu e gialle danno vita al volto della poetessa che emerge chiaramente da un caos di fogli di carta. “Ai poveri il pane, ai poeti la pace”, una citazione da P. Paolo Pasolini ispira la rappresentazione del suo volto, serio e pensoso, fra luce ed ombra. Ambedue i ritratti richiamano alla mente quello di Fernanda Pivano, presentato da V. Bonanni in una mostra di qualche anno fa, simili nel modo di far emergere la figura umana dall’ambiente circostante.
Questa personale comprende anche alcune opere esposte nell’ambito della mostra itinerante Il mercato degli spiriti, all’interno della rassegna I cantieri dell’immaginario. Bellissimo il catalogo della mostra, fatto di immagini a colori e parole combinate con raffinata ed elegante arte grafica.
Il primo pensiero che viene in mente camminando per gli spazi bianchi, vuoti, in penombra, del salone della mostra, mentre pian piano si cerca di entrare nel mondo culturale e fantastico delle opere esposte, è che quell’interno, in cui un artista dà una forma pittorica alle solitudini di altri artisti, è simbolo e metafora della agghiacciante solitudine del mondo ad esso esterno. Attraverso le vetrate del salone si vedono via dell’Arcivescovado ed i vicoletti ad essa collegati. Sono completamente deserti e silenziosi, vuoti, privi della loro vita precedente. L’ immagine è ancora fresca nella memoria di quanti vissero lì, fatta di suoni, movimento, colori ed odori. Persi in un attimo, per sempre, forse.
Come interpretare questa metafora dell’opera di V. Bonanni, questo inevitabile significato simbolico? Possiamo pensare che l’arte possa essere uno strumento di rinascita a nuova vita della città? Se sì, come? Forse la risposta più semplice ed immediata ci può venire proprio dalla presenza di personalità ricche di cultura e fantasia, di talenti giovani ed operosi come Vincenzo Bonanni. Che siano loro ad operare per la ricostruzione della città, la rifaranno più bella di prima.
L’Aquila, dal 25 agosto al 30 settembre 2012
Sede e Orari
L’Aquila
Centro Direzionale Valentini
Via dell’Arcivescovado 6
Da martedì a domenica: 10.30/13 – 17/21
Ingresso gratuito
L’impronta – Vincenzo Bonanni: solitudini in mostra
“A ciascuno è affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell’altro” ha scritto Lia Valeri e questo affidamento, attraverso un gioco di rimandi , è il tema delle 15 magnifiche tele, delicate e potenti, del giovane pittore Vincenzo Bonanni, in mostra a L’Aquila dal 24 agosto al 30 settembre, nella personale “Solitudini/loneliness”, presso Palazzo Valentini in via dell’Arcivescovado.
Lavoro durato anni e terminato nel marzo del 2009, alla vigilia del terremoto. Lavoro di scavo entro un sentimento che domina questi anni, affollati di rumori, ma con solitudini che sembrano non trovare mai sollievo.
Un problema che tocca drammaticamente milioni di persone e che è molto più della banale “assenza di compagnia”.
E, a guardarli i grandi quadri del giovane Bonanni, una risposta scaturisce fra le linee e le tinte, forte, prepotente: il vero problema nell’attuazione delle strategie esistenziali antisolitudine, è l’amore e la consapevolezza che per avere molti oggetti d’amore, per essere avidi di vita, occorre avere una grande capacità d’amare.
La narrazione pittorica appare concepita, secondo le avanguardie, nell’area di un filone romantico, dove la solitudine diviene il marker esistenziale che mette in luce il fallimento del tentativo di realizzare una perfetta fusione fra se stessi e ciò che si ama.
Pier Paolo Pasolini, Alda Merini, Beethoven, Fabrizio De Andre’ sono solo alcuni degli interlocutori con cui Vincenzo Bonanni intrattiene un dialogo infinito, ‘ripresi’ e impressi nelle sue opere, con una sensibilità che sembra emergere, ogni volta diversa, dalle singole opere.
Guardando i quadri in mostra, partiti con La Perdonanza e che saranno visibili ancora questo mese, vengono in mente le atmosfere di Irène Némirovsky ne “Il vino della solitudine “(Adelphi, 2011), con una ricerca inesausta che è feconda creatività, segno ispirato e sublimato di un gran vuoto interiore, un malessere che richiede di essere ascoltato, conosciuto e consciamente colmato attraverso l’espressione, l’arte e la sua rappresentazione grafica e visiva.
“Dagli uomini”, disse il Piccolo Principe, “coltivano cinquemila rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano” “E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua”… “Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore “
Queste parole del Piccolo Principe, che traducono le immagini della solitudine in forma scritta, potrebbero fornire l’incipit di questa mostra, dove il tema è trattato quasi etimologicamente, con rimandi alla parola “separare”, composta da “se” e “parare”; la prima che indica “divisone”, la seconda “parto”.
Sicché, ogni singola opera, con vigore creativo e ricerca ponderosa, rimanda alla separazione del nascituro dalla madre, con la conseguente perdita di uno stato particolare di grazie e rammenta a ciascuno o la perdita che ha vissuto, in quanto ne rappresenta l’evento avvenuto.
Ma vi è un messaggio etico e positivo nell’opera di Vincenzo Bonanni ed è questo il dato più importante “in mostra”.
La solitudine, nonostante offra all’uomo innumerevoli opportunità per maturare e divenire un soggetto autonomo, è spesso ricettacolo di valenze negative.
È una condizione spiacevole, a volte spaventevole, che spesso diventa un nemico da fuggire a qualsiasi costo.
Tutto ciò visto come il risultato di un vivere caotico aggravato anche dall’eredità biblica, conseguenza delle azioni peccaminose compiute dall’individuo: perfino Adamo ed Eva perdono il paradiso celeste e sono condannati ad una vita di sofferenze e di dolore. Il dolore della perdita, della separazione.
La solitudine, dunque, esiste prima dell’uomo. L’ovulo, al momento della fecondazione, è solo. Assunto il patrimonio genetico del partner, le reazioni fisico-chimiche dell’organismo separano l’ovulo dagli altri spermatozoi e lo isolano definitivamente dalla popolazione cellulare materna. È un organismo estraneo che conserva l’eco della madre e del padre. La fecondazione stessa è fautrice di separazione. A partire dalla quattordicesima settimana, l’embrione, che si chiamerà feto, è sperduto nell’oceano del ventre materno, è solo.
In futuro, la nascita, la crescita, l’adultità rievocano la solitudine originaria.
E Bonanni descrive tutto questo, in modo forte e diretto, con infinite sfumature e modi originali, per dirci infine, che la solitudine può renderci anche forti e autonomi e, nelle sue infinite sfumature, può anche essere voluta e cercata, come nel caso dell’asceta o del creativo, o di chi, nella quotidianità, sente il bisogno di ricercare un momento suo, per recuperare le energie disperse nel mondo, per ritrovare quella parte soffocata dall’affanno della vita, quando, invece, non è altro che una fuga dalle situazioni che non riesce a gestire.
Solitudini diverse da quelle imposte dalla società, con i mezzi di comunicazione, i mass-media, gli slogan pubblicitari che invitano ad isolarsi, a distinguersi esprimendo modi di vita “unici” che accentuando l’individualismo. In realtà la meta proposta è solo illusoria, dato che è raggiungibile solo con comportamenti ed oggetti uguali per tutti.
Questi messaggi, per loro natura contraddittori, alimentano la fuga e la ricerca di un rifugio che, visto come un luogo d’opposizione all’esterno, limita la crescita e lo sviluppo dell’autonomia individuale.
Dostoevskij, trovando in sé risorse spirituali che gli permisero di sopportare la prigionia, scrisse memorabili opere. Beethoven, la cui sordità l’ha portato ad isolarsi dal mondo, ha potuto sviluppare una grande sensibilità interiore, le sue opere più belle hanno visto la luce nel silenzio.
Bonanni, in una solitudine compresa e vissuta, ci dice che la creatività, è il mezzo si per esprimere le proprie attitudini e ,nei casi più alti (come il suo), il modo con cui “dal fango è potuto nascere un fiore di loto”.
Carlo Di Stanislao
Oyili Network – Arte, Vincenzo Bonanni. Viaggio nelle solitudini umane
718 Perdonanza: La mostra “Solitudini” di Vincenzo Bonanni
Una mostra, nel pieno centro storico dal titolo "Solitudini", realizzata dal giovane talento Vincenzo Bonanni, è stata inaugurata il secondo giorno della 718 Perdonanza in via dell'Arcivescovado
Notizie d’ Abruzzo – Perdonanza: solitudini in mostra con l’artista Vincenzo Bonanni
LABODILATTICE Arte contemporanea e nuove tendenze – Solitudini/Loneliness di Vincenzo Bonanni
Agenzia Adnkronos – ADNK) – CUL 23/08/2012 08.28.21 FINO AL 30 SETTEMBRE QUINDICI OPERE INEDITE DELL’ ARTISTA ABRUZZESE
Roma, 23 ago. (Adnkronos) - E' la 718esima edizione della
Perdonanza Celestiniana l' occasione del ritorno a L' Aquila di Vincenzo
Bonanni. L' artista, che nella citta' abruzzese e' nato nel 1978, torna
con un nuovo progetto, ' Solitudini/Loneliness', quindici opere
inedite, che raccontano il viaggio all' interno della solitudine umana
come condizione propria dell' essere artista. La mostra, a cura di
Benedetta Donato, apre i battenti domani pomeriggio alle 18, al Centro
Direzionale Valentini nel capoluogo abruzzese, dove rimarra fino al 30
settembre.
Pier Paolo Pasolini, Alda Merini, Beethoven, Fabrizio De Andre'
sono solo alcuni degli interlocutori con cui Vincenzo Bonanni
intrattiene un dialogo infinito, ' ripresi' e impressi nelle sue opere.
Ad essere ripresa e' la loro arte, il loro saper fare che necessita di
un isolamento fisico e mentale, al fine di poter dar vita al processo
creativo che per sua stessa natura deve poter avvenire in condizione
di solitudine. Intesa come scelta, come necessita' creativa che viene
vissuta in assoluta sintonia con se stessi o come condizione
conflittuale e dolorosa.
Il percorso espositivo si sviluppera' intorno agli imponenti
lavori dell' artista corredati da immagini, fotografie, appunti che
descrivono l'evoluzione di ' Solitudini' e consentono al visitatore una
lettura del progetto artistico nel suo insieme. Eccezionalmente, in
occasione della giornata inaugurale sara' presente il maestro Fabrizio
De Melis, che si esibira' in una performance musicale ideata
appositamente per l' evento.
(Spe/Col/Adnkronos)
23-AGO-12 08: 25
TSA Teatro Stabile d’Abruzzo – “Solitudini”, la mostra di Vincenzo Bonanni patrocinata dal TSA
Il Capoluogo – Bonanni, non solo Warhol
AISE Agenzia Internazionale Stampa Estero – Le solitudini/loneliness di Vincenzo Bonanni in mostra a L’Aquila
Vincenzo Bonanni esplora la solitudine
VERRA' INAUGURATA IL 26 AGOSTO PROSSIMO, OVVERO DURANTE LA 718ESIMA PERDONANZA CELESTINIANA, LA MOSTRA DEL GIOVANE ARTISTA AQUILANO, VINCENZO BONANNI.
DEFINITA COME "UN VIAGGIO INTROSPETTIVO", LA MOSTRA VERTE SU UN'ANALISI DELLE VARIE SFUMATURE CHE LA PAROLA SOLITUDINE PUO' ASSUMERE.
PERDONANZA: ”SOLITUDINI” IN MOSTRA CON L’ARTISTA VINCENZO BONANNI
Conferenza stampa del 20 agosto per Solitudini/Loneliness. Intervista all'artista Vincenzo Bonanni e all'assessore alla cultura Stefania Pezzopane. Abruzzoweb tv.
Dazebaonews.it – Arte, Vincenzo Bonanni. Viaggio nelle solitudini umane
Vincenzo Bonanni: SOLITUDINI. Viaggio nelle solitudini umane
a cura di Benedetta Donato per pianoBI
Esplorare la solitudine Credere in qualcosa, averne consapevolezza vuol dire essere condannati alla solitudine…aver superato un conflitto e raggiungere la condizione per cui si è in perfetta sintonia con quello che si è e che si fa. Il musicista, il poeta, il pittore, il compositore hanno bisogno di conquistare questa condizione come spazio mentale e fisico. Un esilio volontario, un'esasperata ricerca di riservatezza, una scelta per definire i vuoti e i silenzi necessari, per portare avanti una ricerca carica di energia creativa. La ricerca di questa condizione necessaria, ha guidato Vincenzo Bonanni nel viaggio all'interno delle solitudini e dei percorsi umani di personaggi illustri, scelti da lui come fonte d'ispirazione e come interlocutori di un dialogo infinito. In questo lavoro, il viaggio e la solitudine muovono dalla stessa matrice concettuale: il distacco...Fisico e mentale. Separazione intesa come estrapolazione, come la tensione a perdere il contatto con il circostante per liberarsene, per spezzare un atteggiamento abitudinario adottato nei confronti di ciò che si vede, che si sente, che si percepisce come definito e condizionante. Un viaggio che ha come unico obiettivo quello di rivolgere alle cose uno sguardo distante, perché solo lo sguardo distante può diventare definitivo, portare in sé un'aspirazione che si realizza attraverso quella capacità di fissare un concetto, un' idea, un colore, una parola. Solitudini cerca di far luce sul percorso reale e interiore dell'artista, sugli itinerari attraverso quella che è la peculiarità del creatore di arte, il quale si occupa certamente di cose che trascendono la dimensione umana, ma è ineluttabilmente costretto a sostare in quelle che sono le condizioni fin troppo terrene del "sentire": la malinconia, il dolore, la passione, la soddisfazione, la disillusione nel suo continuo confronto con la perfezione. Come Richard Yates in letteratura, così Bonanni dipinge quelle esistenze che continuano ad ispirare la sua ricerca intellettuale e stilistica. Si applica alla materia con l'atteggiamento dell'artigiano, di colui che sapientemente ha elaborato una sua tecnica, una capacità manuale di realizzare qualcosa attraverso un metodo, una regola, un saper fare. Il saper fare di Bonanni è quello che lui stesso, quasi sbadatamente e timidamente, definisce "tecnica mista", un modo forse per liberarsi dall'imbarazzo di descrivere quello che fa, con e attraverso i materiali che utilizza. Innanzitutto non sceglie la tela, bensì il legno, una base solida e stabile che gli consente di poter esprimere un'irruenza con quello che crea, un approccio performativo con l'opera, nel momento stesso in cui le sta conferendo senso e vita. Apparentemente materica, la sua pittura è frutto di un continuo lavoro finalizzato alla sintesi e alla sottrazione. L'immagine è il minimum, la perfezione che un oggetto raggiunge quando non è più possibile migliorarlo per sottrazione. E' la qualità di quell' oggetto in cui ogni ogni elemento e ogni dettaglio sono necessari, essenziali. E' quello che deve venir fuori e che deve rimanere, nonostante e al di là di tutto. Al di là delle colature, delle inserzioni, delle incursioni, di tutti gli indizi che ci riportano testimonianza di un corpo a corpo tra quello che l'artista sente e l'opera creata. L'immagine è racchiusa nei volti, nei ritratti, nei particolari emersi dalla rielaborazione delle sue composizioni che contengono memorie cinematografiche, musicali, letterarie oramai entrate a far parte del patrimonio collettivo, e che mostrano l'abilità dell'artista nel manipolare e ricombinare le fonti della contemporaneità, in uno stile assolutamente inedito e personale. Con una qualità istintiva primordiale riesce ad inquadrare con rara intensità il carico di queste presenze, mettendone in giusto risalto le diverse condizioni di solitudine. In Maternità crocifissa, la Madonna protesa verso il Cristo si appropria, sfiorandole, delle parole tratte dal Laudate Ominem di De Andrè. Piange di lui ciò che le è tolto, rimane sospesa, immobile in questo distacco infinito, che la storia ci insegna essere breve, ma dolorosissimo, carico di un'intensa, drammatica solitudine. La separazione, la scelta del silenzio, il distacco dalla realtà che avviene come conseguenza di una riflessione consapevole, sono espressi dai volti e dalle diverse storie di vita e creatività di personaggi come Beethoven, Basquiat, Ezra Pound, Oriana Fallaci e Patty Pravo. Sulle orme di Alda Merini, ma ancora di più su quelle di PierPaolo Pasolini, si realizza il tentativo di estrapolazione, di distacco e di isolamento che più di tutti hanno ispirato Bonanni in questo suo percorso. Intrapreso col metodo che è proprio dell'indagine empirica svolta sul campo, attraversa i luoghi della poetessa e dell'intellettuale. In quella che fu la dimora dell'una e il territorio di avanscoperta dell'altro. Un'esplorazione volta alla comprensione profonda, filosofica, letteraria delle verità racchiuse nelle solitudini umane. Osservando le opere di Vincenzo Bonanni si vive la difficoltà di poter trovare loro una collocazione all'interno di categorie stilistiche definite - tanto sono dense di contaminazioni e di fusioni tra generi e significati diversi; ma certamente emerge la possibilità di vivere quel senso di liberazione che è proprio delle esperienze di distacco e separazione dalla realtà e, forse, di riscoprirsi pronti ad afferrare i significati profondi, senza essere distratti dal superfluo.
© Benedetta Donato_pianoBI, Roma 2012
Espressione Arte – Solitudini/Loneliness di Vincenzo Bonanni, a cura di Benedetta Donato
AbruzzoWeb – Perdonanza: “Solitudini in mostra con l’artista Vincenzo Bonanni
Eventiesagre.it – Vincenzo Bonanni, Solitudini/Loneliness a cura di Benedetta Donato
Perdonanza Celestiniana – 24 agosto, Inaugurazione Mostra Personale di Pittura “Vincenzo Bonanni: Solitudini/Loneliness”
I cantieri dell’Immaginario – Rassegna d’arti visive: Il mercato degli spiriti
Il mercato degli spiriti, rassegna di arti visive nel centro dell’Aquila
MUSPAC (Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea) – INSIEME volumi, colori, parole
INSIEME
volumi, colori, parole
dal 4 al 12 luglio 2012
Il Gruppo d'Arte "Saturnino Gatti" con i suoi pittori, scultori e poeti torna a cercare il calore dei concittadini dopo la dolorosa esperienza del 6 Aprile 2009. Lo fa con una rassegna al MUSPAC di Piazza d'Arti, dal 4 all'11 luglio.
Alla mostra d'arte partecipano gli artisti: Sandro Arduini,Pasquale De Carolis, Paolo De Felice, Claudio Del Romano, Giovanni De Sanctis, Augusto Pelliccione, Antonio Rauco, Bruno Sabatini, Vincenzo Bonanni, Riccardo Chiodi, Gianfranco Di Bernardini,
Stefano Ianni, Reza Khan, Raul Rodriguez, Massimina Pesce.
Il Centro, Pescara – Esposizione al Muspac del Gruppo Saturnino Gatti
PESCARART 2012-MOSTRA DI ARTI VISIVE Museo di arte contemporanea V. Colonna
Pescara: al via rassegna pittura di artisti abruzzesi “Pescarart 2012”
PESCARA - Una mostra di 86 artisti contemporanei abruzzesi, promossa dall'Associazione Culturale Pescara Art Evolution, verrà presentata sabato 19 maggio al museo di Arte Contemporanea Vittoria Colonna di Pescara.
Tra i maestri già affermati nel panorama internazionale e artisti di fama nazionale ci saranno Massimina Pesce e Augusto Pelliccione, tra i giovani artisti che stanno ricuotendo notevole successo sarà presente Vincenzo Bonanni.
MEDIAMUSEUM – Pescara. Insieme, volumi colori parole a cura del Gruppo d’Arte Saturnino Gatti
INNSBRUCK – Art Innsbruck ’11
Vincenzo Bonanni Kyrie Eleison
Mostra di pittura di Vincenzo Bonanni
LAquila, Palazzo dellEmiciclo della Regione
6/21 ottobre 2009
BOLOGNA – “CONTEMPORANEAMENTE” Modi, Luoghi , Identità
COLLETTIVA DI ARTE CONTEMPORANEA PITTURA:
VINCENZO BONANNI
LUIGI GIAGNORIO
GIULIA DALL'OLIO
MICHELE CALLAI
NICO CICOLELLA
FABRIZIO PAVOLUCCI
GALLERIA GNACCARINI VIA DAGNINI 12/2 BOLOGNA
INAUGURAZIONE SABATO 20/03 ORE 18
ZRAIT! – COME RILEGGERE UNA CITTÀ DISTRUTTA IN COMPAGNIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Vincenzo Bonanni: VENTIDUE -22″
Omaggio dell'artista Vincenzo Bonanni alla città dell'Aquila. Ventidue rintocchi, ventidue scatti, 22 secondi. Il video dopo la presentazione a Dresda per il World Heritage Day è stato inserito, insieme ad undici opere pittoriche, nella personale di Bonanni dal titolo "Kyrie Eleison", lavoro nato nei mesi successivi al sisma del 6 aprile '09.
Il Tempo – Consiglio regionale, riecco gli uffici
[...] da non perdere, l'ultima collezione dell'artista aquilano Vincenzo Bonanni, dal titolo "Kyrie Eleison". Il lavoro, nato nei mesi successivi al terremoto, è pervaso, secondo quanto riferito dai critici, dal senso della precarietà e della instabilità, dal peso inesorabile del destino.
Il Messaggero – Dresda “World Heritage Day”
L’AQUILA - Anche Dresda si mobilita per L'Aquila. E' in progetto la realizzazione sul territorio aquilano di un Centro studi per la cultura del costruire, in collaborazione con il Forum für Baukultur di Dresda, quale punto di riferimento degli operatori impegnati nel campo dell'architettura e del restauro: fornirà documentazione grafica e scientifica delle tecniche costruttive. Su invito del direttore dell'Istituto di architettura forum für Baukultur, Sebastian Storz, Paola Ardizzola, storico dell'architettura e membro dell'associazione Soroptimist International club dell'Aquila, ha tenuto una conferenza al Kathedralforum della città tedesca, nell'ambito del World Heritage Day (Giornata del Patrimonio Mondiale), sul dramma che ha colpito il territorio aquilano. La conferenza, intitolata "In difesa dell'Aquila", ha messo in luce il ricchissimo patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico dei paesi colpiti dal sisma e sensibilizzato la comunità internazionale sulla necessità di aprire un dibattito culturale sulle possibili strategie d'intervento. A questo scopo, sono state proiettate le immagini dell'Aquila e della sua provincia, con le emergenze architettoniche e artistiche da risanare. Alla conferenza, seguita da un dibattito, ha preso parte anche il responsabile dell’ufficio Centro storico del Comune di Firenze, Carlo Arancini. Ha chiuso il forum la proiezione dell'opera di video-art dell'artista aquilano Vincenzo Bonanni “Ventidue 22” (il tempo di durata del terremoto), scandito dalle tragiche immagini dell'Aquila dopo il sisma, al suono di 22 rintocchi di campana. Sostiene il progetto il Soroptimist International Club dell'Aquila col presidente Giovanna Colangelo Giammaria.
A.Sett.
La Cronaca – A Londra evento con raccolta fondi per L’Aquila
L'Istituto italiano di Cultura del Regno Unito ha ospitato il 2 luglio l'evento "Arte per L'Aquila" a conclusione del Minerva Art Project, che ha visto artisti abruzzesi e del resto del mondo offrire il ricavato della vendita all'asta delle proprie opere, al fine della ricostruzione della chiesa di Santa Maria del Suffragio a L'Aquila.
Alla presenza di rappresentanti dell'ambasciata italiana e della cultura e dello spettacolo londinese, sono state vendute opere di Vincenzo Bonanni, Jack Vettriano, la cui accompagnatrice ha anche acquistato all'asta, Bella Freud, figlia del più noto pittore Lucien e nipote di Sigmund Freud ed è stato particolarmente ammirato un ritratto della principessa Margaret del fotografo americano Christopher Dierdorff.
Londra – Terremoto in Abruzzo: opere di artisti internazionali all’asta a Londra
LONDON – ART for L’AQUILA Art Project Minerva with Bloomsbury Auctions
Fundraising exhibition with auction to raise money to help to rebuild The 18th Century church: Santa Maria del Suffragio, L’Aquila, Italy.
Title_Date_Author_Description__Project Minerva_1.07.2009-10.07.2009_Blandine Martin
Magdalena Rutkowska_Exhibition+fundraising art auction to raise the funds for L’Aquila_______Event: exhibition opens the 29 Jun 2009
reception and auctions on the 2nd July 2009 from 6.30 pm
5 July end of exhibition
To express deep solidarity with the population of L’AQUILA and to assist the artists of L’Aquila and Abruzzi to recover from the powerful earthquake of 6 April, a group of well reputable artists from the UK, France and Italy are organizing a number of community fundraiser art events. As a result of the cooperative endeavours of Pelino Santilli, Blandine Martin, Magdalena Rutkowska, Pierre Eugene and Catherine Peugeot, two fundraising exhibitions followed by an auction have been established.
With thanks to the kind support of the Italian Embassy and Carlo Presenti, the first event will be located at the Italian Cultural Institute in London during the first week of July, with exact dates still to be confirmed. The second fundraising exhibition and auction, will take place at The Centre of Culture in Paris late in the same month. Both auctions will feature celebrities in attendance and there will be light snacks, carefully prepared by Rufus Achille a celebrated chef from Chelsea.
We are very grateful for all the support we have received so far, especially from artists of Italian and other nationalities who have so generously donated their work for the auction. Also we are thankful to Sam Dunham from online travel guide “Life in Abruzzo” and Roddy Newlands from The Bloomsbury Auction House in London.
There is still time to get involved. Any kind of support will be appreciated indeed. These events are designed to raise the necessary funds to help Italian families and friends in L’Aquila. The money will go to historic architectural objects and provide humanitarian services.
• What kind of support we need still:
• Sponsors and donation
We Provide Significant activities to make the Project Successful
Project Success_Factors That Supported Success__All people involved in the project concept and management are professional artists with hearts close attached to any art related issues and objects _We could provide qualified professionals with degree in history of art and architecture .People who would be happy to help not only to raise the funds but also in renovations of architectural objects during the rebuilding progress__Most of involved artists are already very well established_The artwork donated for auction will be highly collectable and should find a lots of buyers automatically raising the potential funds__The Project base purely on the goods of people hearts and artists solidarity
It is a none-profit project and our only interest is to provide help where is needed_The number of artists around the world who would like to be involved is enormous __
Project Shortcoming_Recommended Solutions__In order to make the auction evening attractive we managed to involve a celebrity chef Rufus Achille who will provide top class snack_It would be great help if he could cooperate on the evening preparation with catering services of Italian Culture Institute__We have lots of expensive artwork donated for auction _We got confirmation from auctioneer about his involvement. __We having celebrities joining the auction_We are not in the position at the moment to publicize the names __We are covering some of the publicity area by contacting friendly magazines and newspapers_Majority of UK magazines TV channels and newspaper was informed about the event. Press release was sent to many of Italian magazines also Arte Laguna is involved
__
The message about the event is already spread around the world
_We have lots of friendly galleries all over the world who are following the project__We are in the middle of creating the level of cooperation with some of Italians monks(subject to be updated) _PR from Italy are interested_____Other Notable Project Successes
Project Success_Factors That Supported Success__media_Our organizers are experienced PR__publicity_They already dealing with press on the daily bases__Support:
Bloomsbury Auction House and “Life in Abruzzo” www.bloomsburyauctions.com
www.lifeinabruzzo.com
are supporting the project by posting and promoting the event in their Newsletters and websites, They also being very generous by contacting their contacts and telling about us.
The Italian Cultural Institute will also published the event and have an online gallery with all the Italians artists involved_There is never enough publicity if it could provide help to others. Any support in this matter is welcome__
Other Support:
The auction will be held by a professional auctioneer from The Bloomsbury Auction House in London.
The Italian Film Society, possibly filming interviews with artists or ourselves about the project and doing a screening on the region.
This is the link:
http://www.italianfilmsociety.co.uk/section156306.html
We setting up a website, ready soon, but at the moment we have a forum:
http://eclusier.com/forum/
http://www.claudioparentela.net/Biography.htm
The event will feature celebrities and there will be light snacks, carefully prepared by Rufus Achille a celebrated chef from Chelsea. PUCCI Restaurant on the Kings road
And finally:
_we have secure promotion, mailing list from The Italian Embassy, The Italian Trade Center in London, Abruzzo online Magazine, The Bloomsbury auction House.
_PR Global & Marketing
_ We have a couple of newspaper interested in advertising and doing interviews.
and we still pursuing other trail....
This is the list of Italians artists from L'Aquila so far:
Vincenzo Bonanni
Andrea Ciccotelli
Ricardo Chiodi
Allessio Diggianna
Pelino Santilli
more will be confirmed and the next 2 weeks.
Also, Italian established artists living in the UK and USA:
Claudio Parentela
http://www.claudioparentela.net/Biography.htm
antonella Mason
http://www.antonella-mason.it/
British artists Donating work:
Chrissie HammondC
Melinda Mc Carthy
exhibit@eclusier.com
Magdalena Rutkowska
http://www.catchmayfair.com/
exhibit@eclusier.com
Blandine Martin
www.blandinemartin.com
Anita Klein
www.anitaklein.com
European artists donating work:
Andrew binkowsky- icon painter
http://www.dzienniknowy.pl/aktualnosci/pokaz/10120.dhtml
Yann Martin,painter:
www.galerie-yannmartin.fr
Contacts:
Minerva Art Project
project concept and management
Blandine Martin
46b Clarendon gardens
Ilford, Essex, IG1 3JW
0208 554 9811
or email: blandinemartin@hotmail.com
Italian Cultural Institute :
Petra and Carlo Presenti
39 Belgrave Square
London SW1X 8NX
tel: 020 7235 1461 fax: 020 7235 4618
e-mail: icilondon@esteri.it
Offices opening times:
Monday - Friday: 10am - 8pm
Saturday - Sunday: 10am - 4pm
Offices: Mon-Fri 10am - 5pm
Magdalena Rutkowska
email: exhibit@eclusier.com
Italian contact:
Pelino Santilli
Mob: 347 6114238
Email:pelinstory@gmail.com
Dresda: conferenza “In difesa dell’Aquila” a Dresda
Il 7 giugno 2009, su invito del direttore dell'Istituto di Architettura di Dresda prof. Sebastian Storz, la dott.ssa Paola Ardizzola, storico dell'architettura, terrà una conferenza presso il Kathedralforum di Dresda, nell'ambito del World Heritage Day (Giornata del Patrimonio Mondiale), sul dramma che ha colpito L'Aquila ed il suo territorio. La conferenza, dal titolo “In difesa dell'Aquila”, metterà in luce il ricchissimo patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico della capitale abruzzese e dei paesi colpiti dal sisma, per sensibilizzare e portare a conoscenza della comunità scientifica internazionale la difficile situazione in cui versano la città ed i centri minori, e la necessità di aprire un dibattito culturale internazionale sulle possibili strategie d'intervento. A questo scopo, presso lo stand dell'Istituto di Architettura assegnato nell'ambito del World Heritage Day, per tutta la giornata verranno proiettate le immagini dell'Aquila e del sue territorio, delle emergenze architettoniche ed artistiche, e della loro condizione attuale. La conferenza, alla quale seguirà un forum di dibattito, verrà chiusa dalla proiezione dell'opera di video-art dell'artista aquilano Vincenzo Bonanni, dal titolo VENTIDUE 22': il tempo di durata del terremoto, scandito dalle dolorose immagini del sisma, al suono di 22 rintocchi di campana.
Londra. Istituto italiano di Cultura & Bloomsbury Auctions: Art for L’Aquila
“Art for L’Aquila”: a Londra mostra asta per i terremotati d’Abruzzo
ARTE CULTURA - L'Aquila
LONDRA.- È iniziato il conto alla rovescia per la mostra e l’asta di opere d’arte denominata “‘Art for L’Aquila’ Auction & Exhibition”.
La mostra, organizzata dal Minerva Art Project e ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura a Londra, aprirà i battenti lunedì 29 giugno e si concluderà martedì 2 luglio alle 18.30 (ora inglese) con un’asta delle opere esposte condotta dalla Casa d’Aste internazionale Bloomsbury Auctions cui parteciperanno molte celebrità.
«Siamo stati sommersi dalla generosità e dal senso di comunità dimostrataci dagli artisti di tutto il mondo», afferma Blandine Martin, coordinatore del Minerva Art Project, «che stanno contribuendo molto al successo della Mostra e alla raccolta di fondi che sono ancora così necessari per far fronte all’emergenza nella città italiana colpita dal terremoto».
Grazie al contributo e alla donazione delle opere di alcuni dei più affermati artisti dell’Abruzzo, in particolare del territorio aquilano, e dei più rinominati artisti del resto del mondo, l’esposizione e l’asta conclusiva promettono così di diventare grandi successi, infatti, hanno già generato interesse e curiosità crescenti catturando l’attenzione dei media nel Regno Unito e nel mondo.
Mancano all’appello solo gli sponsor aziendali per il progetto disposti a sostenere le spese vive di questa serata di alto profilo artistico-culturale. Gli organizzatori stanno riscontrando un certo «affaticamento della responsabilità sociale delle imprese» poiché le multinazionali si sono troppo spesso limitate solo alla donazione dei proprio prodotti e/o servizi ai i terremotati d’Abruzzo, evitando però investimenti diretti anche se limitati.
«iutare la rinascita dei paesi colpiti dalla sisma in Abruzzo, aiutando i suoi cittadini che hanno visto spazzar via il mondo da sotto i loro piedi è un obiettivo meraviglioso», - continua Blandine Martin - «è anche un’eccellente opportunità, in questo momento, per dimostrare che questo territorio meraviglioso dell’Italia centrale è degno di attenzione per qualcosa di molto più significativo della sua attività sismica: una ricchezza di talento artistico e culturale che dovrebbe essere alimentata per far crescere la popolarità della regione e la rinascita della sua economia».
Artisti internazionali: Andrew Binkowski, Janina Grinevich, Chrissie Hamond, Melinda McCarthy, Claudio Parantela, Beatrice Alegiani, Magdalena Rutkowska, Blandine Martin, Yann Martin, Antonella Mason, Anita Klein, Bruno Antonio Menei Hurtado, Chrissie Hamond, Duilio Pilloni and Karin Askham
Artisti Aquilani e abruzzesi: Vincenzo Bonanni, Pelino Santilli, Andrea Ciccotelli, Franco Fiorillo, Armando Gioia, Daniele De Luca, Gabriele D'Oltremare, Ricardo Chiodi, Allessio Diggianna, Nina Todorovic, Marina Mancuso, Tonino Bosco,
12/06/2009 11.47
Il Capoluogo – Dal Futurismo al contemporaneo
Mercoledì 1 aprile, alle ore 17.00 si inaugura, presso il Complesso dei Dioscuri al Quirinale - Roma, la mostra d'arte "Dal Futurismo al Contemporaneo". L'esposizione curata da Ugo Bellucci e Mario Patriarca, con presentazione di Jessica Giganti vede la partecipazione, su invito, dei seguenti artisti aquilani: FRANCO ANGELOSANTE SANDRO ARDUINI VINCENZO BONANNI PASQUALE DE CAROLIS SONIA DE MICHELE GIOVANNI DE SANCTIS AUGUSTO PELLICCIONE MASSIMINA PESCE e ANTONIO RAUCO.
L'esposizione resterà aperta fino al 21 aprile.
Vincenzo Bonanni by “Rebel rebel”
Opere dell'artista Vincenzo Bonanni. Dalla mostra "Rebel rebel"
Vincenzo Bonanni Patty Pravo La viaggiatrice Bisanzio (live)
Opere dell'artista Vincenzo Bonanni (tecnica mista su compensato 2000-2005). Canzone "La viaggiatrice - Bisanzio" cantata da Patty Pravo (live 2008).
Vincenzo Bonanni Patty Pravo Partenze
Opere di Vincenzo Bonanni (tecnica mista su compensato 2006-2008). La canzone "Partenze" è tratta da "Ideogrammi" di Patty Pravo e ispirata dalla poesia "Dèpart" di Arthur Rimbaud.
Vincenzo Bonanni Mick Jagger (The Rolling Stones)
Opere dell'artista Vincenzo Bonanni."Rebel rebel" il titolo della mostra - Saint Louis College of Music, Roma. Mick Jagger con i Rolling Stones canta "Emotional rescue"
Tom Waits – Vincenzo Bonanni: Rebel rebel
Vincenzo Bonanni su Tom Waits
(in ordine di posizionamento nella pagina)
2007 THE PIANO HAS BEEN DRINKING ( Not me ) , 109,5x88,8
2007 THERE’S NOTHING I CAN DO (NOW) , 130x110
2007 NEW ORLEANS , 140x180
2007 WILD YEARS , 130x110
2007 SCHWAB’S DRUG STORE ( Invitation to the blues ) , 90x140
2007 ON AN OLD SHIRT ( that is stained with blood and whiskey ) , 100x100
Angelus Novus – L’immaginazione al potere / Il potere dell’immaginazione
Specchio economico – “Ribelle Saint Louis”
Il Saint Louis College of Music presenta a Roma, fino al 10 maggio, «Rebel Rebel», mostra dell’artista Vincenzo Bonanni e anche viaggio di ribellione culturale - letteraria, musicale e cinematografica - da Rimbaud alla poetica urbana di Bukowski, dalla narrativa beat di Kerouac e Burroughs al cinema di Godard e della Nouvelle Vague francese. Ribelle come il rock vitaminico, sensuale e glamour di Mick Jagger, come il blues fumoso e rauco del satiro Tom Waits, come i drug stores losangelini impregnati del sogno americano.
Rebel, rebel, un giovane artista aquilano. Di Emanuela Medoro
Il Saint Louis College of Music, scuola di musica situata in un popoloso quartiere nel cuore della Roma vecchia intorno a Piazza Venezia, ospita la prima mostra personale di un giovane artista aquilano, Vincenzo Bonanni, dal 6 aprile al 10 maggio 2008. Indovinato il luogo prescelto per la mostra, una scuola di musica jazz, aperta alla città ed al mondo che vive nelle sue stradine. L’esposizione comprende 23 opere, realizzate con tecnica mista su compensato. Un estratto da “Ciò in cui credo” (What I believe) di James G. Ballard, apre il catalogo della mostra, molto più che un semplice catalogo, un vero libro di arte, bellissimo, pensato, curato e stampato all’Aquila. L’ introduzione all’opera è di Antonio Gasbarrini, che colloca l’opera di Vincenzo Bonanni nel contesto della più recente ed attuale produzione figurativa, e chiarisce i suoi legami con le altre arti. Il catalogo è arricchito, inoltre, da un’intervista con l’artista di Paola Ardizzola, in cui si evidenziano i rapporti dell’opera con la musica jazz ed il cinema, e si spiega il metodo di lavoro dell’autore (testi in italiano ed in inglese, Edizioni Libreria Colacchi).
Sia nell’introduzione che nell’intervista emerge chiaro il fatto che le opere sono frutto di lunga e paziente ricerca di un linguaggio espressivo personale, ove nulla è lasciato al caso, ed ogni più piccolo dettaglio della composizione è il risultato di accurata progettazione e studio appassionato. Una creatività, fatta di assoluta padronanza delle tecniche, solida cultura, fantasia ed immaginazione per la rielaborazione dei temi ed organizzazione dei testi , più un rigoroso metodo di lavoro, sono dunque le fonti della realizzazione delle 23 opere in esposizione.
Le opere di Vincenzo Bonanni evidenziano precisi riferimenti culturali nel campo della musica jazz e blues, poesia e cinema. Esse conducono l’osservatore attraverso un viaggio nell’ambito della ribellione letteraria, musicale e cinematografica, da Rimbaud a Bukowski, da Kerouac a Burroughs, fino al cinema di Godard e della Nouvelle Vague francese. Rappresentano a tutto tondo l’esperienza culturale dell’essere ribelle, dalla sottocultura della beat generation di S. Francisco con il mito americano “on the road” di J. Kerouac, alla controcultura dei decenni successivi. Nell’ambito di queste linee generali mi piace ricordare due opere, prima, quella dedicata a Fernanda Pivano,studiosa e traduttrice in italiano di opere fondamentali di autori americani , madre e maestra di migliaia di studenti e studentesse che hanno affollato in Italia le facoltà di Inglese negli anni ‘60 e successivi, ritratta con il volto maturo per l’età e le braccia incrociate sul petto, indimenticabile fra “Cose che dimentico”; poi, quella dedicata a Jimmy Dean, mito presente nell’immaginario del mondo occidentale degli anni cinquanta- sessanta, e non solo, evidentemente ancora oggi, vista la cura di V. Bonanni nel comporre la serie dei suoi ritratti, il volto imbronciato di J.Dean è ritratto seminascosto fra luci, ombre e macchie di colore, e tutta la composizione è accompagnata da una citazione delle “Elegie Duinesi” di R. M. Rilke.
Auguriamo veramente di cuore a Vincenzo Bonanni di poter esprimere a lungo e sempre meglio la sua fantasia e la sua cultura in opere figurative che saranno la gioia di quanti avranno la fortuna di poterle avvicinare.
Vincenzo Bonanni è nato a l’Aquila l’11 Agosto 1978. Dopo gli studi classici ha frequentato la facoltà di Sociologia- corso di laurea in Comunicazione e Mass Media presso l’Università “La Sapienza “ di Roma, dove ha conseguito la laurea con una tesi dal titolo “Beat girls: da femme fatale a femminilità parossistica”. Oggi vive e lavora fra l’Aquila e Roma.
L’Aquila, 7 aprile 2008
Il Centro Pescara – Mostra di Bonanni
Domenica, alle 17.30, alla Saint Louis College of Music di Roma, in via del Boschetto 102/106, si terrà il vernissage della mostra Rebel rebel, prima assoluta dell’artista aquilano Vincenzo Bonanni. Nato nel 1978, ha intrapreso un viaggio nella ribellione culturale, da Rimbaud alla poetica urbana di Bukowski, dalla narrativa beat di Kerouac e Burroughs al cinema di Godard e della Nouvelle Vague francese. Le opere in mostra sono la sintesi del taccuino di questo viaggio di Bonanni. La mostra, curata da Antonio Gasbarrini, resterà aperta fino al 10 maggio dal lunedì al sabato.
Rebel Rebel
Rebel Rebel
Saint Luis College of Music - Roma, Aprile/Gigno 2008
Opere di Vincenzo Bonanni dal 2005 al 2008
Vincenzo Bonanni & la rabbia iconica, di Antonio Gasbarrini
Vincenzo Bonanni & la rabbia iconica
di Antonio Gasbarrini
Nell’epoca del globalizzato riflusso post-post qual è l’attuale, il ruolo del critico militante (engagé come si usava dire ai tempi di J. P. Sartre del parigino Café de Flore) può apparire più che desueto. Specialmente in un con/testo artistico in cui questa o quella moda (anche gli ismi sembrano reperti archeologici) lanciata prima, ed imposta poi dalle multinazionali museali operanti con cinica indifferenza mercantile nell’onnivora e falsificante Société du Spectacle preconizzata nel 1967 da Guy Debord, non lascia più alcun margine libertario a ricerche individuali o di gruppo esteticamente caratterizzate.
Eppure...eppure ci si può ancora recare in uno studio di un giovane artista che fino ad oggi non ha mai esposto un suo lavoro in mostre collettive, né tanto meno ha tenuto una personale, osservare dipinti ed installazioni gelosamente custoditi e timidamente esibiti, scambiare qualche opinione sul più e sul meno, dare alcuni consigli, e, infine, congedarsi con cenni di assenso e di incoraggiamento.
Dopo un paio d’anni dal primo incontro, il critico militante si ri/trova, in questa personale romana al Saint Louis College of Music accanto ad un artista meno giovane anagraficamente, ma più maturo e disinvolto, avendo nel frattempo preso piena coscienza delle sue indubbie capacità espressive. Il giovane artista Vincenzo Bonanni ha ora, infatti, i crismi dell’“artista giovane”: per la sua età certamente, ma, innanzitutto, per la contemporaneità di una lingua viva dell’arte in piena sintonia con la sensibilità sinestetica e multimediale esaltata nell’ultimo decennio dall’incrocio-incontro tra la realtà (analogica) ed il suo doppio immateriale della virtualità (digitale).
Lingua alimentata da uno slang dovuto ad un disagio esistenziale di fondo, lenito nella fase della formazione adolescenziale con l’antidoto di “incontri ravvicinati” letterari, musicali e cinematografici di qualità, e sublimato poi con la mediazione di una creatività in cui la ribellione, la rabbia anti di matrice esistenziale, attinge a piene mani ai “valori/disvalori” incarnati da alcune icone laiche forti adottate come modello, punto di riferimento, ma assurte anche a controfigura speculare di un es ed un io fortemente lacerati (la tipologia di “adozioni mitiche” è peraltro abbastanza diffusa nelle giovani e giovanissime generazioni).
Di questa “rabbia iconica” – ben palesata nel titolo autobiografico Rebel rebel scelto per la mostra, nei brani dei testi in catalogo personalmente selezionati per meglio motivare i tratti salienti del percorso poetico proposto, nella stessa freschezza dell’impaginato grafico – ancorata ai nomi portanti di Arthur Rimbaud, Tom Waits, Mick Jagger, Kerouac ed altri ancora, unitariamente “reinquadrati “da Vincenzo Bonanni sullo sfondo emblematico dei “controvalori” pararivoluzionari lasciati a suo tempo in eredità dalla Beat Generation od esteticamente modernizzanti della filmografia francese rinnovata con la Nouvelle Vague. Tendenze e movimenti che devono ancora chiudere i conti storicamente con l’attuale società repressiva, ingiusta e classista a livello mondiale, fortemente disequilibrata nella disponibilità delle risorse economiche e nell’appagamento delle opportunità civili e culturali tra i vari popoli e ceti sociali, per non parlare poi dei tanti intoccabili tabù dalla prevalente fobia sessuale.
Ma la ribellione, ogni ribellione d’istanza individuale, ideologicamente non finalizzata ad esiti rivoluzionari, potrà avere una sua reale funzione antagonista ad una sola condizione: essere veicolata negli interstizi underground della cultura-potere ufficiale in auge, per sgretolarla prima, e sradicarla poi, con la stessa determinazione e foga delle lezioni impartite dalle avanguardie storiche e neo.
Il viaggio, l’attraversamento effettuato da Vincenzo Bonanni nei deserti dell’incomprensione e della solitudine esistenziale (ancorché obnubilati da un qualsivoglia miraggio), passa così attraverso le forche caudine di una realtà oggettiva analiticamente smembrata nei suoi patterns figurativi e compositivamente riassemblata con una serie di manipolazioni pitto-materiche.
Se sotto l’aspetto stilistico e formale possono essere chiamati in causa sia il Cubismo che la Pop, anche per il sostanziale schiacciamento bidimensionale degli euclidei spezzoni prevalentemente poligonali costituenti una sorta di texture psicologica (la deriva di una improponibile prospettiva rinascimentale d’impronta umanistica, in queste opere scartata in favore di una schizofrenica visione d’assieme, spesso aerea nella sua policentrica resa), sotto l’angolazione più prettamente linguistica siamo, invece, in presenza di un salubre meticciato analogico-digitale felicemente coniugato.
La decisa impronta iconica conferita ad ogni lavoro, anche quando non c’è alcun volto o corpo a sostenere titoli dati con particolare pregnanza evocativa (per primo è stato Duchamp a capire la loro importanza concettuale, si pensi alla Mariée mis à nu par ses celibataires même) deriva direttamente dalla “modificata” percezione visuale delle ultime generazioni educata dai monitors e dalle applicazioni multimediali esplose con la rivoluzione dolce del w.w.w.
Va comunque sottolineato come questa iconicità non sia effimera, fluida, evanescente: anzi! Ad esplorare attentamente la superficie dei vari quadri si nota come il ricorso al collage con inserti materici extrapittorici (stoffe, garze, carte, giornali, nastro adesivo, velluto, plastica, sigarette, filo metallico, tulle, candele ecc. ) sia progressivamente aumentato con il susseguirsi delle opere, quasi a voler enunciare una sorta di primato della realtà fenomenica analogica rispetto a quella numerica digitale.
Detto in altre parole, Vincenzo Bonanni si avvale dell’ausilio della pratica digitale utilizzata come semplice mezzo operativo e non già come fine espressivo, semplificando in tal modo gli intricati percorsi di elaborazione del quadro con l’accorciamento dei tempi di esecuzione. Contestualmente, con la matericità dell’output affluita sotto forma di lacerti di stampa digitale sulla superficie lignea di queste non-tele (compensato), egli si limita ad aggiornare, linguisticamente, la vitale tecnica compositiva del collage che dopo Picasso e Braque ha pervaso la migliore arte del Novecento (e la recente, organica mostra Collage / Collages. Dal cubismo al New Dada allestita alla GAM di Torino ne è stata una felice riprova).
Nelle sei opere datate 2006 (tutte della dimensione di cm. 140x90, a parte il ritratto di Jimmy Dean), è il filone cinematografico con i suoi immaginifici riflessi di emblematiche storie “anti” avvolte su pellicole in bianco e nero o a colori, ad evocare alla lontana, molto alla lontana, l’intrigante atmosfera di alcuni film cult (Rue Jules Verne. Esterno. Giorno. si rifà direttamente alla sceneggiatura dell’Ultimo tango a Parigi di Bertolucci; Le mepris all’omonimo film di Godard; La nuit follet, contemporaneamente a La sposa in nero e a Jules e Jim di Truffaut; il ritratto Charlotte Rampling a Il portiere di notte della Cavani).
Queste opere, pur essendo la filiazione diretta della sua tesi di laurea “Beat Girls: da femme fatale a femminilità parossistica. Un Viaggio nell’Universo delle Icone cinematografiche”, in buona parte se ne allontanano, sopravanzandola con la specificità propria del linguaggio pittorico rispetto a quello cinematografico (anche se un Pasolini ha tentato tra i primi una loro efficace commistione) o tecnico-prosastico (la tesi di laurea).
La dialettica cromatica tra i grigi, neri e bianchi di Rue Jules Verne... ed un pigmento via via rafforzato con azzurri (La nuit follet) e rossi (Le mepris), echeggia sì il passaggio epocale tra il film in bianco e nero e quello a colori, ma sopratutto cerca di conciliare, amalgamare l’icona figurativa (Charlotte Rampling) con l’iconicità propria di quella irregolare, geometrizzata tassellatura dinamica alla stregua di un vortice da cui sembra affiorare, come d’incanto, il ridente volto dell’attrice.
Il doppio registro figurativo ed astratto su cui Vincenzo Bonanni ha incentrato la sua ricerca (in proposito si osservi con attenzione la sequenza dei cinque “fotogrammi” di Jimmy Dean) non viene meno allorché sarà la “rabbia iconica” musicale legata al jazz ed al rock (Tom Waits e Mick Jagger) ed alla letteratura dei poeti e scrittori maledetti (Arthur Rimbaud, Charles Bukowski e Jack Kerouac) ad irrompere, prorompere con una maggiore aggressività rispetto ai quadri già commentati.
Nelle quattro opere ispirate a Tom Waits (The piano has been drinking, On an old shirt, There’s nothing I can do e Wild years) è ancora l’irregolare griglia geometrica a fare da sfondo alla traballante immagine graficizzata del musicista, ripiegato su se stesso, con l’immancabile cappello, ancora alle prese con la diabolica dannazione dell’alcol impastato alla sua calda, sensuale voce roca. Sarà l’accentuata sgranatura dei pixels presenti in Wild years a rafforzare i connotati di un’instabilità esistenziale ch’è anche precarietà ottica di ogni alcolizzato o drogato nelle sue continue rappresaglie contro una sfuggente, fantasmatica realtà.
Ma è con i tre quadri “prelevati” dal repertorio mimico-gestuale della ferina irruenza di Mick Jagger che Vincenzo Bonanni riesce ad immettere una dissonante sonorità cromatica (il colore è anche suono, Vasilij Kandinskij), quasi “gettata” tra le invisibili pareti-carceri di una dimensione spaziotemporale psicologicamente frantumata nella rossastra visionarietà di Purple, nell’esasperato urlo münchiano di Rock the boat e nella rocchettara epifania di un agile corpo ricalcato su un’icona effigiata alla teen-ager (anche se oggi come oggi Jagger ha 65 anni) come si può constatare nel riuscitissimo dipinto di Out of control: qui l’“icona idealizzata” tende a recuperare la bellezza apollinea di un tempo proustiano (della memoria, appunto) irrimediabilmente sfregiato.
Altre opere sollecitate dall’esigenza di preservare le facoltà rammemoranti di una Mnemosine continuamente cancellata dalle sovrapposizioni, stratificazioni di sinestetiche immagini devitalizzate, vomitateci addosso in ogni istante dai mass-media, sono Guinzagli di memoria, Cose che dimentico (tra i pochi titoli dati in italiano) e Schwab’s Drug Store. In quest’ultima, poi, la nostra intasata memoria sempre più somigliante ad un hard disk saturo, è alleggerita dal recupero memoriale di una ingiallita fotografia d’epoca ritagliata virtualmente da un giornale (il taglia e incolla di un’applicazione windows), mentre la contemporaneità somatica di Fernanda Pivano – ritratta a mezzo busto con le braccia incrociate sul davanti – ci riporta dritti dritti tra le pieghe anarcoidi-libertarie della Beat Generation con Ragnatela di luna (Kerouac) e Poesia è una città (Bukowski).
Non poteva mancare, nello zigzagante viaggio compiuto dall’artista abruzzese dentro le viscere della ribellione culturale americana ed europea, il nome di Arthur Rimbaud.
In un mio recente saggio uscito sulla rivista Bérénicé, ho riproposto all’attenzione del lettore le numerose opere riconducibili al fascino magnetico della sua “icona maledetta” trasfigurata dai più importanti artisti dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri (Fantin-Latour, Rosman, Carrà, Léger, Picasso, Cocteau, S. Delaunay, Mirò, Pignon, Bueno, Primo Conti, Lemaître, G.-A. Bertozzi e tanti altri ancora). Ebbene. Non ho volutamente chiesto a Vincenzo Bonanni se avesse tenuto conto, nelle tre opere qui proposte (Les desertes de l’esprit, Veleno perduto e Assez vu) ispirate alla figura mitica del poeta ardennese, di questi illustri precedenti. Penso di no, data la stretta interdipendenza esistente tra le sue letture di prima mano e le suggestioni riversate poi con malcelato trasporto emotivo nei quadri.
Lo stesso coinvolgimento psicologico lo possiamo incontrare nella scenografica installazione luminosa di New Orleans (dove è la cronachistica tragedia del 2005 causata dall’uragano Katrina a far galleggiare sulle nerastre acque spartiti e strambi strumenti musicali insieme al disordinato naufragio di povere cose strappate alla routine quotidiana) e nella monumentale opera Dies irae (cm. 140x252). Un film nel film, potremmo definire questo lavoro di Vincenzo Bonanni tratto di sana pianta dalla trama e dall’eco immaginifica dell’Amadeus di Miloš Forman. La rivalità Salieri– Mozart, sfociata probabilmente in un avvelenamento della stessa “musica altra” dell’incompiuto Requiem, è adesso stemperata dalla pacificante fioca luce di candele, irraggiabile su trine e velluti trapassati anch’essi a miglior vita.
L’Aquila - Roma, Febbraio /Marzo 2008
Frammenti di pezzi facili. Conversazione in forma di provocazione, di Paola Ardizzola
You’ve torn your dress, your face is a mess.
You can’t get enough, but it don’t fake the test.
You,ve got your transmission and your live wire,
you’ve got your fuel line and a handful of ludes.
You wanna be there they count up the dudes.
And I love your dress,
You’re a juvenile success because your face is a mess.
So how could know, I said, how could they know?
Hai strappato il tuo vestito, hai una faccia che fa pietà
Non ne hai mai abbastanza, ma questo non falsa la prova
Hai avuto il tuo contatto con la gente e hai speso tutti i soldi
Hai avuto l’eccitazione che ti fa vivere e il tuo pugno di quaaludes
Vuoi esserci quando faranno l’appello dei dandies
E il tuo vestito mi piace
Tu sei un successo giovanile perchè la tua faccia è conciata in quel modo.
Così loro che ne sanno, dicevo, loro che ne sanno?
David Bowie, Rebel rebel, 1974
- P. A.: Vincenzo Bonanni, alla sua opera prima. Viene assolutamente naturale un parallelo tra le tue composizioni e la musica, in particolare la musica jazz. Vorrei intervistarti in forma di conversazione, anzi provocazione (V. B. bene!) per capirne i punti di contatto, le armonie, le dissonanze, giusto per utilizzare un linguaggio musicale.
Riflettendo sulla tua opera, ho preso alcuni appunti che hanno sostanzialmente la funzione di cassa di risonanza per amplificare i concetti che a me sembra di aver scorto nei tuoi lavori. Passo quindi a leggerti qualche cosa su cui riflettere: quando ascoltiamo un pezzo musicale la nostra esperienza più immediata è quella del cambiamento. Nel flusso musicale percepiamo delle successioni di momenti qualitativamente distinti, di atmosfere e colori sonori la cui coerenza ci sembra più o meno forte, la continuità più o meno affermata. Durante l’ascolto, infatti, emergono rotture e contrasti i quali ci fanno percepire che si è verificato un cambiamento. Nella continuità il cambiamento crea un prima e un dopo tra i quali bisognerà costruire un legame affinché l’opera conservi qualche unità.
- V. B.: Si.
- P. A.: La domanda è questa: in relazione alla tua opera pittorica, questo legame è completamente affidato alle tue mani o è il fruitore che può avere la possibilità di completare la tua opera d’arte creando il suo proprio personale legame?
- V. B.: Sicuramente è anche il fruitore. Io non posso pensare che un artista, dipingendo, poi vada a completare in modo assoluto e definitivo un legame che può esserci tra due tipologie di arte come pittura, musica, ecc… il ruolo del fruitore è un ruolo fondamentale. Diversamente non si lascerebbe aperta nessuna porta, e l’opera d’arte morirebbe lì.
- P. A.: Quindi, possiamo dire che per te la fruizione dell’opera d’arte è la logica e naturale conseguenza finale…
- V. B.: Si certamente.
- P. A:….. di quello che hai intrapreso.
Scendendo più nel dettaglio riguardo al jazz e cercando di capire la relazione con la tua opera, possiamo dire che le peculiarità di questo tipo di musica sono il ritmo fortemente marcato, solitamente su tempo binario (…lo stiamo sentendo in sottofondo), l’improvvisazione, generalmente affidata al solista, il quale si trova così in grado di poter esprimere la sua ispirazione, il suo stato d’animo in quel particolare momento; e il linguaggio strumentale, basato sulla sincope, innervato di swing. Nella tua opera ci può essere, diciamo, questo parallelo con la musica jazz in senso di ritmo fortemente marcato, sincopato, dove, appunto, l’improvvisazione affidata al solista che evidentemente sei tu, porta poi alla fine alla giusta “esecuzione”?
- V. B.: Per quanto riguarda l’ambito musicale, il mio lavoro è diviso: da una parte jazz blues, e dall’altra il mio rock, questo è fondamentalmente, ciò che appunto mi condiziona. Per quel che concerne il jazz, come dicevi tu è proprio l’aspetto individualista quello che più mi trova affine. Tu parli del solista e poi tu parli di me, del mio caso… potrei dirti di Tom Waits, sul palco, da solo, un’unica luce puntata su di lui che è curvo, gobbo ecc…. ecco è proprio questo, quell’individualismo che mi coinvolge, che poi va a cozzare con un altro aspetto che io assolutamente non ometto, ma che considero allo stesso livello: quello rockettaro, che invece è fatto di palcoscenico, è fatto di glam, è fatto di tutto quello che è….i Velvet Underground per intenderci. Sul discorso del jazz, che poi nel mio caso… sai mi sento un po’… avrei voluto, se non avessi fatto questo (ride!) avrei fatto il Bluesman… poi oggi sto con la voce “così” [roca, per una tracheite, n.d.r] forse qualche possibilità ce l’avrei anche avuta!
- P. A.: Sicuramente.
- V. B.: E’ un’individualità, che poi non è mai individualità. Stai sul palco, c’è gente, riflettori puntati, però a differenza di altre situazioni, veramente puoi permetterti, con i ritmi del jazz, del blues, di esprimerti in maniera realmente introspettiva per ore e ore e ore di concerto, a differenza invece di un discorso, come dicevo prima, di rock o glam rock o quello che sia, in cui è importante, è fondamentale la fruizione anche del pubblico.
- P. A.: Come con la musica dotta.
- V.B. Esatto!
- P. A.: Consideriamo come il tema portante, da un punto di vista musicale, così vincolante nella musica dotta, sia spesso nel jazz solamente un pretesto, uno spunto per un’interpolazione con relative variazioni ed improvvisazioni del tutto personali.
- V. B.: Si.
- P. A: E anche queste peculiarità del jazz, del blues, di cui parlavamo, la frammentazione, il ritmo sincopato: nelle tue opere mi colpisce spesso la scelta di una visione geometrico – frammentata che personalmente mi fa percepire proprio il flusso del tempo in forma di ritmo sincopato, all’interno del quale si colloca l’accadimento che si disvela, appunto, come un meccanismo a tempo. È come se tu inserissi l’episodio che sta accadendo in un ritmo vibrante di vita che gira intorno.
- V. B.: Però non è solo rispetto ai pezzi musicali, non è solo in relazione al blues ed al jazz, è un po’ tutta la mia produzione. Il mio lavoro abbraccia l’ambito musicale come narrativa, come poesia ma anche un ambito cinematografico, di sequenza d’immagine, riscontrabile nella tecnica dei miei spatolati. La frammentazione, la figura che si ricompone, ecc., hai ragione, fa riferimento ad una condizione di vita, riscontrabile in ambito musicale ma anche altrove... i miei pezzi per Rimbaud, per esempio.
- P. A: Per te è dunque importante creare una continuità nella frammentazione?
- V. B.: Assolutamente si.
- P. A: A proposito tu hai citato Rimbaud e combinazione, io ho riflettuto su una cosa che Rimbaud disse, ossia l’idea che attraverso una rivoluzione del linguaggio sia possibile changer la vie, secondo la terminologia propria del poeta, che conferisce alle avanguardie una dimensione politica e collettiva, e che si distingue dalle forme più strettamente estetiche ed individualiste…
Comunque, Vincenzo, l’arte è dunque anche una forte scommessa, oltre che un momento di verità?
- V. B.: Si!
- P. A: E’ vero per te?
- V. B.: Si, assolutamente!
- P. A: Mi sembra di capire che Rimbaud ti è nell’anima!
- V. B. Sono più di quindici anni che Rimbaud mi segue. È il libro che c’è sempre, sai l’edizione Einaudi, quella storica, è fissa sul comodino.
- P. A: Una coacervo di chiose, di appunti, immagino!
- V. B.: Ti dico, dentro fogliettini di tutti i tipi, appunti, cose, schizzi per quadri… poi te lo faccio vedere.
- P. A: Senti, laddove fosse ancora necessario rafforzare il legame esistente tra la tua opera e il discorso musicale, potremmo addirittura parlare di ragtime, per andare proprio agli albori della musica jazz.
- V. B.: Esatto, mi viene da pensare al Closing time di Tom Waits.
- P. A: Ragtime letteralmente significa “tempo stracciato, lacerato”. E anche le tue composizioni presentano un’azione, come dicevamo, che sembra svolgersi in un tempo non unitario, frantumato. Il tuo è un tempo volutamente tormentato, in cui si possa scorgere la metafora del contingente, del quotidiano?
- V. B.: Mmmm…. Bella domanda!
- P. A: Grazie (ride!)
- V. B.: Beh! Volutamente tormentato non lo so… io non mi sento tormentato. Però sicuramente c’è un’attenzione e un’attrazione verso quei periodi storici che io reputo molto più interessanti rispetto a quello che ho vissuto e che sto vivendo. Mi sento un po’ “sfigato” in questo senso, lo ammetto, mi sembra di vivere un’epoca triste, almeno politicamente e socialmente…. Ovviamente gli eventi di fine anni ’70 e degli ’80, sicuramente hanno avuto il loro peso da un punto di vista storico, sociale; ma il culturale, l’artistico per me non hanno paragone rispetto agli anni precedenti.
- P. A: Mi sembra di percepire un legame molto forte con scrittori quali Kerouac, Burroughs e della beat generation in genere…
- V. B.: Ma penso che tutti, chiunque abbia un minimo di creatività o senso dell’avventura e che sia un po’ viaggiatore nell’animo…
- P. A: ….Passi attraverso questa tappa obbligata….
- V. B.: Assolutamente! È la base, poi si può soltanto risalire ed apprezzare i precedenti ed anche i successivi.
- P. A: Proprio per andare oltre questa tappa obbligata, consideriamo la valenza semantica di alcune tue composizioni che presentano sostanzialmente una celebrazione di personaggi famosi, prerogativa artistica già vista storicamente, basti pensare alla Pop Art.
- V. B.: Certo.
- P. A: Dunque, dietro la valenza di pura icona di questi personaggi che le tue opere propongono, che cosa si nasconde? Una storia, una vicenda umana, un rimpianto, una nostalgia?
- V. B.: Eh! Però! Veramente brava! (ride)
- P. A: (sorride)
- V. B.: Mah… potrei dirti: tutto quello che hai detto. Però non rimpianto… nostalgia? Forse potrebbe essere un discorso di nostalgia.
- P. A: La celebrazione di un’icona in questo senso.
- V. B.: Anche, ma il discorso iconico nel mio caso non è da rendere… va bene! Rimbaud, ok! È differente come discorso. Stiamo parlando proprio di un omaggio dovuto… almeno, nel mio caso. Però se vogliamo parlare dei Rolling, di Waits ecc… non è un omaggio solo ed esclusivamente al personaggio, come non è un fatto polemico alla Warhol. Io non mi sento pop in questo senso.
- P. A: Capisco.
- V. B.: Non credo che un mio pezzo possa essere… sicuramente è figlio della Pop art, ma anche del Simbolismo e dell’Astrattismo. Ovviamente io non credo e non ho la presunzione di essere un avant-garde artist, anche perchè non credo nell’esigenza assoluta di avanguardia oggi. La vita va talmente veloce che chi ne fa arte, una persona che vuole fare arte, che pensa di poter e voler fare arte non può accettare un discorso del tipo: “è stato fatto”, come sento dire spesso e mi innervosisco… “è stato fatto tutto, non ha più senso fare niente”. Viviamo una vita che ogni minuto cambia, non fosse altro per il livello tecnologico, quindi cambia comunque il modo di fare arte.
- P. A: Si, io credo che se vogliamo usare il termine “avanguardia”, esso vada vissuto.
- V. B.: Esatto!
- P. A: Se è pensabile che il ruolo dell’artista sia di registrare e tradurre in arte la verità di ciò che sta accadendo nella contingenza, nella quotidianità che lo circonda, va da sé che nella vera arte non può esistere replica alcuna.
- V. B.: Non la corrompi una forma d’arte.
- P. A: Non la corrompi.
Ancora una volta, giocando in parallelo con il jazz… Nel jazz, la front line è la linea melodica d’impatto. Nelle tue composizioni utilizzi una linea melodica analoga che può essere riconducibile ad un testo, un colore? Cioè, esiste un primo fronte d’impatto a cui segue la strutturazione di cui abbiamo parlato?
- V. B.: Si, inconsciamente a livello cromatico posso dire che mi condiziona molto, lavorare può voler dire già avere in mano il rosso, il giallo… Non lo so poi vedete voi cosa. Però molto spesso lavorando trovo forti assonanze cromatiche tra i pezzi che ho fatto, ma non immediatamente. Magari mi rendo conto di aver fatto tre o quattro pezzi cromaticamente simili eppure differenti, mentalmente voglio dire… differenti l’uno dall’altro a livello di sensazioni anche se mi ritrovo ad aver utilizzato gli stessi identici colori, per quanto si possano considerare uguali i colori! Come posso dirti… può essere una costante non voluta ma che c’è.
- P. A: Quindi possiamo dire che la tua personale front line viene utilizzata forse per catturare immediatamente, ovviamente in modo inconsapevole, l’attenzione nel fruitore? Poi, dietro questa front line si dispiegano una serie di concetti, di significati….
- V. B.: Guarda… si! Spero di…io vorrei poterti dire si, sicuramente. Spero! Non lo so se è così, perché molte volte mi trovo a lavorare e pensare solo a me… è vero! Altre volte invece già lo fai con la presunzione, tra virgolette, di poter essere…
- P. A: …. Io direi la “consapevolezza” piuttosto che “la presunzione”…
- V. B.: (ride)
- P. A:…. È una parola che va bandita nel lessico dell’artista. È una consapevolezza perché penso che sia così. E, se è vero che il talento è importante almeno quanto la versatilità…
- V. B.: Siii (ride) Allora senti, ti premetto questo, il talento è un qualcosa che penso sia soltanto…solo ed esclusivamente un dono. Questo lavoro, chiamatelo come vi pare…non so proprio come definirlo, se è una missione o semplicemente una fortuna-sfortuna non lo so! È comunque un dono e c’è meritocrazia. Poi, ovviamente, il talento è una cosa, il lavoro è un’altra. Il lavoro nel senso più nobile del…
- P. A: …. Certo! Sono due aspetti che comunque devono camminare di pari passo.
- V. B.: Si! Quando è possibile…si spera! È quello a cui non solo un artista, ma…insomma mi sono spiegato!
- P. A: E quindi credo che tu sia d’accordo con questa sentenza di Baudelaire il quale scrisse: compiango i poeti [e io aggiungo gli artisti] guidati dal solo istinto; li ritengo incompleti. È impossibile che un poeta non contenga un critico alludendo ovviamente alla dimensione critica dell’attività creativa. Cioè esiste una forza critica che passa attraverso l’espletazione dell’opera d’arte.
- V. B.: Lo studio è fondamentale.
- P. A: Ancora, un altro grande, Paul Klee disse che l’opera d’arte è principalmente genesi, non la si coglie come semplice prodotto. Sei ancora d’accordo su questo significato? L’opera d’arte è ancora creazione, emanazione di uno spirito creatore?
- V. B.: Lo spero, voglio pensare che sia così.
- P. A: Ci avviamo verso la fine di questa conversazione. Ti voglio leggere, veramente una provocazione, un breve testo scritto da un critico italiano, in realtà un critico musicale. È un’intro al Tristan und Isolde di Wagner. Veramente, stiamo cercando dei punti di convergenza su cose, cose veramente diverse…
- V. B.: Si, certo!
- P. A: ….Ma mi è piaciuto pensarlo in relazione alla tua opera. In tre fogge(…) è possibile agli uomini di esprimere l’idea delle cose(…): col gesto [che può essere arte visiva] (mimica o danza), con la parola (la poesia) col suono (la musica). Il gesto è l’espressione corporea (Leibesmensch in tedesco); la parola, l’espressione razionale (Verstandesmensch); il suono, l’espressione sentimentale (Herzensmensch); le prime due espressioni dell’individuale, l’ultima dell’universale o puro – umano. Ma l’una non può stare divisa dall’altra senza lentamente inaridirsi e cristallizzarsi, in una parola, senza morire. È chiaro che, diciamo, in questo concetto c’è…
- V. B.: Ci sei andata leggera eh!?
- P. A: (sorride) C’è il concetto di Gesamtkunstwerk, di opera d’arte totale dove tutte le arti affluiscono per esprimere al meglio l’idea delle cose, come viene definita all’inizio. Secondo te nella tua opera, può esistere, può essere concepita una complementarietà delle arti che va….
- V. B.:…assolutamente si, assolutamente, intimistica direi, perché davvero…
- P. A:…magari, scusa, è una complementarietà che si verifica già nel momento dell’approccio della creazione prima ancora che della produzione.
- V. B.: Esatto…esatto…esatto! Io la vivo prima di pormi di fronte alla non – tela… al compensato…al pezzo (ride), quindi a lavorare. Il grande lavoro è quello che avviene a tavolino, per quanto mi riguarda, e quindi è dato da scrivania, è dato da testi, da musica, è dato da film, è dato da tutto quello che può essere per me condizionante e non posso credere nell’individualità delle arti…in questo…questo…
- P. A: Settorialità?
- V. B.: Questa settorialità! Non penso sia possibile. Era possibile una volta, forse nel ‘300, perché già si aveva… c’erano le scuole e si imparava a fare “quell’Arte”, in maniera divina ma “quell’Arte”. Oggigiorno farla in quel modo vorrebbe dire…il discorso che ti facevo prima. Tutto è nella possibilità che abbiamo di fruibilità, internet, abbiamo tutto a portata di mano, quindi rimanere isolati nel nostro studio, in uno studio “matto e disperatissimo”, fuori dal mondo, sarebbe inutile ed insensato.
- P. A: Quindi nella tua, possiamo dire, genesi estetica e compositiva delle opere c’è comunque un atteggiamento sostanzialmente classicista nel senso più puro del termine, ossia un’esegesi dell’opera d’arte che parte da un’analisi approfondita di situazioni, di condizioni, di suggestioni…
- V. B.: Si, si, può essere…detta in questo modo.
- P. A:… e non soltanto la registrazione del dato immediato che si espleta in un’opera d’arte che…
- V. B.: No! C’è anche il dato immediato, però è buttato giù non direttamente sul lavoro, sulla tela, sul compensato… su ciò che è, ma è buttato giù sulla carta o sullo studio. E poi, a me basta, per esempio, poco tempo in termini tecnici, nel realizzare l’opera anche se di grandi dimensioni. Perché poi è tutto chiaro, io so esattamente come deve venire, fino a quando non è pronta a tavolino non mi metto a….
capisco che ci sono persone, altri artisti, grandi scuole…figurati! Che hanno un approccio completamente differente.
- P. A: In questo intendevo “classicista”.
- V. B.: Ho capito.
- P. A: Cioè avere la precisione una volta che è finito diciamo…
- V. B.: Si, quella è una mia esigenza, io se non avessi la precisione non potrei.
- P. A: Un’ultima domanda. Con questa mostra importante inizia, diciamo, la tua parabola artistica che sono assolutamente sicura ti porterà lontano.
- V. B.: (ride)
- P. A: Inizia il tuo viaggio. Hai un bagaglio insieme a te e puoi portare una cosa soltanto che desideri avere adesso e che forse anche dopo una serie innumerevole di esperienze artistiche avrai ancora nel tuo bagaglio. Che cosa porti con te?
- V. B.: Una cosa?
- P. A: Una cosa, un pensiero…
- V. B.: Il mio tempo, il mio tempo, i miei spazi, quella possibilità che ho, che voglio, che pretendo, quella di potermi ancora isolare, di avere i miei momenti, il mio tempo solo per me.
- P. A: La tua libertà assoluta…come…
- V. B.: Libertà assoluta! Me la tatuerei addosso la libertà…proprio, assolutamente si….
- P. A: Quindi Rebel rebel…
- V. B.: Ma come artista, come uomo, come cittadino, come… proprio come libertà, libertà assoluta.
- P. A: Quindi in questo senso l’anticonformismo del Rebel rebel che ti insegue…
- V. B.: Ma sai, rebel rebel, ti spiego (ride)
Non è che…sicuramente può essere riferito a David Bowie, alla canzone di David Bowie…ognuno la può vedere come vuole (ridendo).
Però per me è anche un po’ una piccola vendetta nel senso che da ragazzetto, da bambinetto mi si diceva “ribelle”, “il ribelle”. Amici di famiglia, situazioni di persone che giravano per casa. Io, sinceramente tutta questa accezione negativa nel termine ribelle non ce la vedevo prima come non la vedo oggi. Quindi, poi, crescendo, mi sono…vendicato (ride) e quindi ho messo “ribelle”.
- P. A: Si perchè sostanzialmente la tua ribellione è diventata la tua creazione quindi…
- V. B.:…è una vendetta! (ride)
- P. A: È una vendetta, sempre in un ambito di studio…
- V. B.: … senza rabbia eccessiva ovviamente! È un gioco! però, insomma… (ride)
- P. A: Diciamo una ribellione ben spesa perché si è incanalata in un lavoro serio dove la precisione mi sembra che sia assolutamente un carattere principale.
- V. B.: Grazie.
- P. A: Terminando qui queste domande in forma di provocazione, inizio delle provocazioni che subirai molto spesso nella tua vita di artista, visto l’esito positivo che producono, ti auguro di avere moltissime provocazioni.
- V. B.: Ti ringrazio molto. Grazie.